Dedicato a tutti coloro che amano la GUINEA BISSAU

GRAZIE DORY PER IL FANTASTICO VIDEO!!
http://it.youtube.com/watch?v=YQGSDzl9Rvg
E' un blog sulla Guinea-Bissau e per la Guinea-Bissau,aperto a tutti coloro che (volontari,missionari)amano questa terra e ci hanno lasciato un pezzettino di cuore. "Na miti pe na Bula" deriva da una cantilena di un gruppo giovanile della parrocchia di Quinhamel (Guinea Bissau) che ha fatto un campo nella missione giuseppina di Bula...letteralmente dicevano : Ho messo i piedi a Bula!!!
XXVII FESTIVAL del CINEMA AFRICANO
VERONA
A 27 anni dalla nascita nella città scaligera, il Festival di Cinema Africano si trasforma, con una nuova veste, un prestigioso Concorso, numerose sezioni e con l’importante sostegno dell’UNAR (Dipartimento del Ministero delle Pari Opportunità). Apre Indigènes, candidato all’Oscar come miglior film straniero.
Vincitore della Palma d’Oro al Miglior Interprete maschile al Festival di Cannes 2007; nomination all’Oscar 2007 come miglior film straniero; premio César alla miglior sceneggiatura originale. Sono solo alcuni dei riconoscimenti ottenuti da Indigènes, pellicola di Rachid Bouchareb, inedita in Italia, che aprirà la XXVII edizione del Festival del Cinema Africano.
Quest’anno la Rassegna, nata a Verona nel 1981 e prima in Italia ad essere completamente dedicata al cinema africano, riacquista un respiro decisamente più ampio e diventa vero e proprio Festival di portata nazionale. Otto film in concorso con la presenza in sala degli autori, focus, dibattiti e un omaggio al maestro Sembene Ousmane scomparso recentemente: tutto ciò distribuito in quattro sale cinematografiche a partire dal 16 al 24 novembre 2007.
I film in concorso:
Africa Paradis, di Sylvestre Amoussou _Ezra, di Newton I. Aduaka _Il va pleuvoir sur Conakry, di Cheick Fantamady Camara _Juju Factory, di Balufu Bakupa-Kanyinda _Les saignantes, di Jean-Pierre Bekolo _Making Off, di Nouri Bouzid _Tartina City, di Serge Issa Coelo _WWW. What a Wonderful World, di Faouzi Bensaidi
Per offrire la più esauriente prospettiva sull’originalità e l’importanza che il racconto per immagini ha assunto in Africa, il Festival estende la programmazione al più ampio settore audiovisivo, presentando produzioni digitali, fiction e documentari. A testimonianza di un territorio tutto da scoprire e in pieno fermento.
Sezioni
Film in Competizione: 8 lungometraggi in concorso, giudicati da una giuria composta da pubblico, associazioni e gruppi sensibili alle tematiche legate al continente africano. Tre i premi principali: Premio della Giuria Ufficiale del Festival, Premio “Nigrizia” (Giuria composta dalla redazione del mensile sull’Africa Nigrizia e rappresentanti della comunità africana di Verona) e Premio del Pubblico.
Panoramafrica: Film di autori e registi africani.
Sezione “Memorie di Schiavitù”: nell’anniversario dei 200 anni dall’abolizione della tratta degli schiavi, una selezione di film per ricordare la storia drammatica del continente africano e con visioni sul presente. Sono previsti due film in prima visione nazionale.
DigitalAFRICA: non solo cinema – le migliori produzioni digitali, fiction e documentari, accompagnati dalla conferenza “NOLLYWOOD e il Cinema Popolare Africano” con Franco Sacchi (Regista) e Annamaria Gallone (Direttrice del Festival di Cinema Africano di Milano)
Prospettiva Africa: film e documentari sul continente africano di autori e registi non africani.
Africa Short: selezione di cortometraggi.
Sezione scuole: uno spazio pensato per le scuole di ogni ordine e grado di Verona e Provincia, che avranno la possibilità di accostarsi ad una cinematografia affascinante e complessa attraverso la visione di film e la partecipazione a laboratori, per approfondire ulteriormente le tematiche affrontate dai film e le loro caratteristiche estetico-formali. A richiesta, saranno offerti percorsi in classe e laboratori durante l’anno scolastico.
Eventi
Grazie al patrocinio e al sostegno del Ministero delle Pari Opportunità e l’UNAR, il Festival organizza quest’anno un incontro-laboratorio con le scuole sul tema della lotta alle discriminazioni, in collaborazione con il Medfilm Festival di Roma, e un convegno sul tema “Mass media e Immigrazione” con la presenza di Alex Zanotelli, Marco De Giorgi, (dirigente Generale Unar); Donata Gottardi, (Europarlamentare), Alessandra Mancuso, (giornalista RAI); Agostino Portera, (docente universitario) e Maurizio Corte, (giornalista).
Performance musicali e di danza professionale apriranno e chiuderanno il Festival. E ancora: incontri-dibattito e mostre, in collaborazione con il Ma, museo africano di Verona; esposizione di libri, materiale audiovisivo.
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Un libro “sulle relazioni”, che ha coinvolto quasi cinquanta persone di varie città, quelle dove Padre Paolo Novero ha vissuto, lasciando preziose tracce di sé, soprattutto sotto forma di rapporti personali: Ciriè, Viterbo, Milano, Montecatini, Lucera e la Terra Santa. Un libro scritto a più mani, da tutti coloro che hanno desiderato contribuire a far conoscere don Paolo a quanti non lo hanno mai incontrato. Questa è la finalità del libro, frutto di oltre due anni di lavoro collettivo, per raccogliere materiale e scritti di Padre Paolo, ed elaborati nelle forme più varie: racconti, lettere, poesie, preghiere.
Il testo è stato poi “assemblato” da Maria Flora Mangano che lo ha conosciuto a Viterbo, alla fine degli anni '80, quando Padre Paolo era assistente scout. Ogni passo è stato condiviso con la famiglia del sacerdote e con la congregazione del Murialdo: dall'idea iniziale per un lavoro “corale”, alla ricerca del materiale e delle immagini.
Il libro, edito dalla casa editrice Portalupi dal titolo “La gioia di dare”, è stato già presentato dall'autrice a Milano, Montecatini e Viterbo. A Lucera l’appuntamento è fissato per sabato 24 novembre alle ore 20 nel salone delle conferenze dell’Opera San Giuseppe.
Il libro sarà disponibile in tutte le librerie, al costo è di 12 euro. Per generosa volontà dell'autrice, i diritti d'autore e il ricavato delle vendite saranno devoluti alle missioni giuseppine della Guinea Bissau, di cui Padre Paolo è stato sempre un generoso sostenitore.
Spirit in Dance con i simpatici pupazzetti ''Amici della giungla'' per i bambini di Guinea Bissau di Loris Lauretano/ 17/11/2007 | | ||||||||
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Così veniva chiamata la Guinea Bissau, negli anni della dominazione portoghese. Le ampie vie di Bissau erano affiancate da file di alberi e le piazze avevano aiuole piene di piante. I portoghesi ci tenevano a conservare quella città-porto come un posto gradevole e ordinato. La Guinea portoghese era un posto strategico, insinuata com'era nelle colonie francofone.
Oggi come ieri, la Guinea Bissau è una piccola nazione lusofona, dove non si parla il portoghese per le strade, ma piuttosto il criuolo, una lingua nata dalla mescolanza della lingua portoghese con le lingue africane della zona. I portoghesi se ne sono andati da una trentina di anni e sembra che nessuno si sia più preoccupato di conservare quello che di bello era stato costruito. Le vecchie case coloniali cadono a pezzi e le strade sono piene di buche.
Gli abitanti sono poco meno di un milione e mezzo, su una superficie pari a quella della Svizzera. Poco per essere una nazione africana, soprattutto se le tue uniche ricchezze sono le piantagioni di riso ed anacardio, insieme ad un mare pescosissimo. Purtroppo i guineensi non posseggono una flotta e vendono le licenze per pescare agli stati europei ed ai giapponesi. Con questo ricavano il 40 % del loro PIL.
Diciamo che non sono messi propriamente bene...
Posto piccolo, piccoli problemi. Per la Guinea questa considerazione non vale proprio.
Ci sarebbe molto da fare, mi accontenterei almeno di capire le cause che impediscono la possibilità di un percorso di sviluppo.
Non arriverò a tanto.
Però qualcosa posso impararlo. Vivere con poco e sorridere spesso.
Un tempo era così anche dalle mie parti...