mercoledì, febbraio 28, 2007

BREVISSIME
(dei VICINI di CASA)


1) Il Presidente uscente del Senegal, Abdulaye Wade, ricandidatosi alle elezioni presidenziali dello scorso 25 febbraio, ha ottenuto la maggioranza assoluta ed è quindi nuovamente il Presidente del Senegal. Le agenzie stampa senegalesi forniscono qualche numero.
Nelle 35 province del paese, Wade ha ottenuto il 55,7% dei voti espressi. I votanti sono stati 3,35 milioni, su 4,9 milioni iscritti alle liste elettorali.


2) Il Presidente della Guinea Conakry, Lansana Contè, ha nominato, Lunedì, Lassana Kouyatè come nuovo Primo Ministro, in sostituzione di Eugene Camarà, le cui dimissioni furono chieste dai sindacati immediatamente dopo la nomina, che portò il paese nel caos totale con il rischio di una guerra civile. A seguito della nuova nomina, ieri è stato considerato terminato lo sciopero generale, iniziato il 10 Gennaio scorso, durante il quale, per repressione delle forze dell'ordine, sono morte 113 persone. Conakry sembra tornare, lentamente, alla normalità.

3) Fadzai Gwaradzimba, la più alta funzionaria dell'ONU accreditata in GAMBIA (Banjul la capitale di questo stato "conficcato" in territorio senegalese), è tornata a New York, dopo essere stata espulsa dalle autorità del paese. Dichiarata "persona non gradita", le sono state concesse 48 ore per fare i bagagli. Alla base dell'espulsione vi sarebbero controversie con il presidente gambiano Yahya Jammeh, riguardo questioni inerenti alle terapie mediche contro l'AIDS.

BREVISSIME

1) I Deputati Bissau guineensi iniziano oggi, e per un periodo di 30 giorni, la prima sessione parlamentare dell'anno 2007. All'ordine del giorno vi sono, tra altri, i dibattiti sulla proposta riguardante la situazione economica del governo di Aristide Gomes, sui costi di funzionamento del Parlamento e sulla legge di Amnistia.

2) Angola e Guinea Bissau hanno firmato ieri due accordi e un protocollo di cooperazione, nell'ambito della visita del presidente Bissau Guineense Nino Vieira a Luanda, dove si è incontrato con il suo omologo angolano.

3) Il Tribunale Supremo della Guinea Bissau ha legalizzato, martedì, il Partito Popolare Democratico (PPD), che diventa così il 30° partito politico riconosciuto ufficialmente nel paese (1.400.000 abitanti).

martedì, febbraio 27, 2007

TEMPI DURI!!!!

Non c'è GAS in Bissau. La PETROGAS (inpresa a maggioranza economica della portoghese GALP) ha interrotto le importazioni di Gas domestico, a causa delle elevate perdite economiche accumulate nel 2006 (146.500 Euro) conseguenti (dice l'azienda) al rifiuto del governo Bissau guineense di attualizzare i prezzi sul consumo. I prezzi sono infatti bloccati (10 euro, una bombola da13 Kg.) e l'esecutivo Bissau guineense ha rifiutato tutte le proposte dell'azienda di avvicinare i prezzi ai costi reali di mercato. In Gennaio la Petrogas ha sospeso tutte le importazioni e le bombole restano vuote, ormai da settimane, nei punti vendita in Bissau. A soffrire per questa situazione, il 10% della popolazione ed i locali di pubblica ristorazione...meno male che c'è ancora il carbone e la legna, altrimenti...

lunedì, febbraio 26, 2007

I RISCHI del 7° CONGRESSO

Il settimo congresso del Partito Africano per l'Indipendenza della Guinea Bissau e Capo Verde (PAIGC) è stato fissato per il 25 maggio prossimo, ha annunciato il portavoce della formazione politica.
Questi ha annunciato inoltre che il comitato centrale del partito ha deciso di reintegrare i dissidenti che appoggiarono il Presidente Nino Vieira. Il congresso, secondo alcuni osservatori della vita politica Bissau Guineense, può costituire un'occasione per l'attuale Capo di Stato, di ritornare nel partito, dopo la sua esclusione nel 1999, per tradimento alla patria e vendita di armi ai ribelli della Casamance (Senegal).
Il PAIGC è la maggior formazione politica della Guinea Bissau. Il reinserimento dei dissidenti che appoggiarono Nino e l'eventuale ritorno dello stesso in seno al partito, segnerebbero, probabilmente, la morte politica dell'attuale Presidente del partito, Carlos Gomes Junior, (osteggiato da alcuni elementi del PAIGC e reduce da uno scontro diretto con Vieira che lo portò a rifugiarsi 20 giorni presso la sede ONU di Bissau) e spianerebbero la strada a Nino, legittimando e sostenendo la sua corsa alle prossime elezioni presidenziali del 2010 ed alle vicine legislative del 2008.

Dal Post:"LAVORARE per il CAMBIAMENTO -di Fernando Casimiro-"
"Un PAIGC diviso interessa a Nino Vieira, che pretende eternizzarsi al potere, facendo da divisore del PAIGC per promuovere una nuova direzione dello stesso partito, avendo così garanzie di una base allargata che gli permetta di vincere le legislative del 2008, e che gli sia d'appoggio per le Presidenziali 2010. [...] L'obbiettivo del Generale Dittatore è quello di "conquistare il PAIGC per garantirsi la vittoria alle urne e far morire il FCD che, non essendo un partito politico, non potrà partecipare ad alcuna elezione.....(postato il 4 febbraio 2007)"

BREVISSIME

1) Questa settimana, in Bissau, si svolgerà la IV Riunione del Comitato di Cooperazione del Progetto di Appoggio e Sviluppo del Sistema Giudiziario adottato dai cinque paesi Africani di Lingua Portoghese (PALOP). Parteciperanno i Ministri della Giustizia di Capo Verde, Angola, Mozambico, Sao Tomè e Principe e Guinea Bissau. La formazione è rivolta a Magistrati, ufficiali giudiziari, Direttori delle carceri e formatori di agenti per la polizia penitenziaria.

2) Il Presidente della Guinea Bissau, Joao Bernardo Vieira, visiterà ufficialmente l'Angola Martedì e Mercoledì, invitato dal suo omologo angolano Josè Eduardo dos Santos. La visità ha come obbiettivo l'incremento delle relazioni di amicizia e cooperazione tra i due paesi. L'ultimo incontro ufficiale tra i due capi di stato risale all'Agosto 2006, durante il vertice della CPLP che si svolse in Bissau.

domenica, febbraio 25, 2007

Il nuovo numero della Candonga

LE PRESIDENZIALI SENEGALESI

Scritto da Inacio Valentim
blog.comunidades.net/valentim

"Dopo il verdetto del 2000, dove gli elettori senegalesi si pronunciarono per il cambiamento, questi sono di nuovo invitati a dare una sentenza elettorale tra il presidente uscente, Abdoulaye Wade ed i suoi 14 sfidanti. Il Senegal è uno dei rari paesi africani dove la democrazia è rivestita con le sue due interpretazioni fondamentali: le elezioni e la libertà politica, in realazione alla Costituzione ed ai cittadini. A immagine della ben riuscita transizione politica, il paese vive una buona democrazia, malgrado alcuni sobbalzi politici, comuni ad ogni sistema democratico.
Wade avrà la possibilità di sapere, oggi, 25 di Febbraio, quanto è valsa o quanto è costata tutta la sua azione politica di questi ultimi 7 anni. Per il momento gode di un grande vantaggio in ambito di politica di sicurezza, rispetto ai suoi avversari. Con successo, indipendentemente dal risaputo legame tra i ribelli della Casamance ed il brigatiere Bissau Guineense (defunto) Ansumane Manè, Wade è riuscito ad invertire la situazione attraverso il patrocinio politico nazionale ed internazionale che dette all'allora Presidente Bissau guineense Kumba Yalà. La guerra fratricida ai ribelli cominciò con il coinvolgimento serio degli uomini di Kumba Yalà, che eseguirono le raccomandazioni di Wadè. La recente operazione di pulizia dei ribelli della Casamance, attuata nel marzo scorso dagli uomini di Nino Vieira, non ha fatto altro che concludere il lavoro incominciato da Yalà.
Il presidente uscente senegalese è forte altresì di non aver mai cambiato la sua posizione relativa alla Francia e di non aver, da questa, ricevuto "tagli e ritorsioni" come successe invece al governo dello stato del BENIN.
Wade, dalla sua, oltre al successo economico e tecnologico senegalese di questi ultimi anni, ha anche il fatto di aver dato una risposta intelligente all'Unione Europea, relativamente alle politiche sull'immigrazione.
Le previsioni richiedono cautela rispetto al risultato di queste elezioni...anche se, l'alto numero di candidati, l'ambiguità di alcuni di questi e la spaccatura nel partito socialista senegalese, possono facilitare la rielezione di Wade, malgrado i suoi 80 anni suonati!"

sabato, febbraio 24, 2007

OPERATORI ECOLOGICI...VOLANTI

Uccelli maledetti per alcuni, sacri per altri, gli Avvoltoi in Bissau, capitale della Guinea Bissau, sono conosciuti come la seconda maggior impresa di pulizia della città, convivendo pacificamente con la popolazione.

Attratti dall'immondizia accumulata in alcune zone della città, gli DJAGUDI (avvoltoi in creolo) mangiano tutto ciò che noi chiamiamo "UMIDO", e cioè gli avanzi alimentari, garantendo così la pulizia di alcune zone. In Bissau si concentrano maggiormente nella zone delle cucine dell'Esercito e in quella del mattatoio comunale...per il resto li vedete un po ovunque.

"Le persone convivono pacificamente con gli Djagudi, in quanto essi mangiano tutti quegli avanzi alimentari che, lasciati in strada a marcire, possono provocare malattie" ha spiegato un cittadino guineense dopo aver chiesto, con curiosità, quale interesse potessero avere dei giornalisti nei confronti di questi volatili.

Oltre a questa "mission" da spazzini, gli Djagudi sono accostati a pratiche mistiche, secondo i guineensi, quando, per esempio, si posano sui POILON (alberi molto grandi e frondosi), considerati sacri dall'etnia Pepel, che crede che questi alberi e gli Avvoltoi arrivino a vivere più di 300 anni.

Infatti, gli Avvoltoi, accompagnano i sacrifici celebrati dagli "UOMINI ANZIANI" dell'etnia Pepel in onore dell'IRA'...lo spirito che dimora in tutto il creato, divinità che può guarire o far ammalare, far del bene o del male. I sacrifici di animali (galline, capretti, maiali) sono eseguiti ai piedi del POILON, e l'odore del sangue e carne morta giustifica, in una prospettiva occidentale, la presenza degli avvoltoi vicino o sopra questi alberi e non su altri.

Con 300 anni o meno, legato al misticismo della cultura africana, la cosa certa è che gli avvoltoi contribuiscono in modo decisivo alla pulizia della città di Bissau, arrivando dove l'amministrazione comunale non riesce ancora a garantire un servizio di nettezza urbana decente!!!
(Helder - vaz Blog)

venerdì, febbraio 23, 2007

BREVISSIME

1) Il direttore generale del Fondo delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), Jacques Diouf, arriverà Lunedì in Bissau per analizzare i programmi di cooperazione con le autorità guineensi. Presente nel paese dal 1984, la FAO appoggia attualmente il governo guineense nell'elaborazione del primo programma nazionale per la sicurezza alimentare, progetti agricoli e lotta contro le piaghe nelle colture (parassiti delle piante, cavallette etc...)

2) Per lo meno 8 persone, 4 in Bissau ed altrettante in Cacheu, sono morte in incidenti automobilistici durante il Carnevale 2007 in Guinea Bissau. Cause degli incidenti, l'eccesso di velocità e lo stato di ubriachezza. L'ospedale nazionale Simao Mendes denuncia inoltre tre morti e 40 casi di agressione fisica e ferimento inflitte a persone e provocate da armi bianche.
Festa popolare che esprime alcune inquietudini, ma sopratutto promuove la cultura Nazionale, il carnevale Bissau guineense è segnato, ogni anno, da scene di violenza tra gruppi rivali e tra vicini. Nel 2006 i morti furono 5.

SOL MANSI INTERNAZIONALE ONLUS
L'Onlus SOL MANSI (Sole che sorge - alba), con sede in Italia ed operante a favore della Guinea Bissau, propone:

Tutti i Mercoledì del 2007, presso il CLUB DONEY di Via Veneto a Roma:
APERITIF IN THE CLUB.


Un appuntamento settimanale per un aperitivo dalle ore 20,00 alle 23,00 con buffet finger food + Dj set.
In particolare, una volta al mese, l'aperitivo del Mercoledì sarà dedicato alla beneficenza.
Saranno coinvolte varie ONLUS con l'obbiettivo di dedicare loro, attraverso un evento mondano, visibilità ed attenzione:
MERCOLEDI' 28 FEBBRAIO, alle ore 20,00, l'aperitivo sarà dedicato alla SOL MANSI Onlus.

giovedì, febbraio 22, 2007

BREVISSIME

1) Il gruppo "Harmonia" del quartiere di Bissau di Missira, è stato il grande vincitore del Carnevale 2007. Nel concorso Nazionale, al quale hanno partecipato 12 gruppi, i ragazzi di Missira hanno trionfato, davanti ai "Netos" del quartiere Bandim ed al gruppo proveniente dalla regione di Cacheu (dove vi è anche la cittadina di Bula). Al primo classificato un assegno da 1,5 milioni di franchi CFA.

2) Il mancato pagamento dei salari ai deputati della Guinea Bissau, potrebbe mettere in discussione l'inizio della seconda sessione legislativa dell'emiciclo, prevista per Lunedì prossimo. Sono infatti 4 mesi che i Deputati non ricevono lo stipendio. Nella sessione, sono previsti dibattiti sull'economia del paese, la situazione delle casse dello stato, proposte di legge su AIDS, protezione sociale e Sistema statistico nazionale.

3) Il Ministro degli affari esteri della Guinea Bissau, Isaac Monteiro, ha affermato che il paese continua a vivere in un circolo vizioso, sottolineando che la comunità internazionale "preferisce appoggiare catastrofi ed incidenti, piuttosto che anticipare e prevenire questi eventi".
Il Ministro ha inoltre sottolineato la necessità, del paese, di vivere in un clima di stabilità, con l'aiuto della comunità internazionale. Il Ministro, citando alcuni problemi che incontra il paese, ha ricordato quelli dell'instabilità politica, dei salari non pagati, della crisi della vicina Guinea Conakry e del rischio di una invasione di Profughi in fuga da quel paese.

4) Il Partito Africano per l'Indipendenza della Guinea Bissau e di Capo Verde (PAIGC), si riunirà in congresso dal 13 al 15 Aprile, per discutere prevalentemente della sua presidenza, attualmente mantenuta dall'ex Primo Ministro Carlos Gomes Junior, ultimamente alla ribalta per le controversie avute con il Presidente della Repubblica Nino Vieira.

5) Il Governo della Guinea Bissau ha iniziato una ristrutturazzione nella funzione Pubblica del paese, che prevede il ritorno a casa (una specie di Cassa integrazione) del personale in eccedenza, in vista di una riqualificazione professionale mirata a garantire il posto di lavoro, ma nel settore privato. La misura è motivata dalla costante difficoltà del Governo nel riuscire a pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici.

6) L'Unione Nazionale dei Lavoratori della Guinea Bissau (UNTG), ha esigito, mercoledì, la liberazione dei sindacalisti detenuti in Guinea Conakry, così come l'annullamento dello stato di Coprifuoco nel paese vicino, nonchè il rispetto dei diritti umani. In un comunicato, il maggior sindacato della Guinea Bissau, qualifica come disastroso, il tentativo di mediazione di Nino Vieira e del suo Governo rispetto al denunciare con forza i fatti accaduti in queste settimane a Conakry.

DAL 7° WORLD SOCIAL FORUM

Testimonianza- diario di Veronica, della delegazione di Chiama l’Africa,e amica di Namitipenabula sul Social forum mondiale di Nairobi…

Successivamente dovremmo avere altri racconti di partecipanti al Forum. Intanto questo racconto, poco istituzionale e molto “vissuto”


20 gennaio 2007 Inizia il forum con la mega inagurazione a Huru Park (non so se si scrive cosi) dopo la marcia che partiva da Kibera e finiva al parco. Inaugurazione con personaggi che hanno parlato e cantato sul palco cercando di coinvolgere e di farsi ascoltare ...”Another world is” e tutti strillavano...POSSIBLE!!!

Abbiamo poi ballato sotto il palco tra ragazzi di Nairobi, altri mozambicani

(chiaramente ballavano tutti benissimo) e non si sa perchè ma gli indiani invece di

ballare ci facevano le foto!!

Il 21 gennaio 2007 siamo stati a Kasarani dove si svolgeva il forum e la nostra missione mattutina era quella di procurare i pass per la delegazione Chiama l'Africa...finita la mattina dovevamo scegliere se andare all'inaugurazione con esibizione della mostra di Terres des hommes che Salinari ci aveva invitato a vedere o se andare al concerto a Dandora dei Sud Sound System (baraccopoli che avevamo già conosciuto nei giorni precedenti grazie all’ospitalità di un ragazzo conosciuto in aereo)...dopo tante indecisioni decidiamo che il concerto significa molto per la popolazione di Dandora, in più i sud rappresentano la nostra cultura...un evento così non ce lo potevamo perdere....poi arrivate lì la delusione è stata tantissima...ci immaginavamo un concerto
uno accanto all'altro ma ci siamo trovate difronte alla divisione totale tra le persone di Dandora e gli occidentali, gli italiani… una parte di là persone in piedi ammucchiate e pressate, dall'altra i bellissimi musi bianchi seduti sulle sedie e sotto a gazebi...e noi in tutto questo costrette per motivi di sicurezza a rimanere dalla parte lussuosa...sedute per terra tra pianti e parolacce non sapevamo come scappare o nasconderci da quella situazione che per noi faceva nascere un muro in più...finalmente finisce il concerto...solo in un secondo momento con l'ira placata e dopo aver parlato con più persone siamo riuscite a capire che il problema non era semplice...metti una persona non abituata a quel caldo dalle due di pm alle 4 pm in piedi sotto il sole e senza testa coperta...molti non ce l'avrebbero fatta...e tante altre considerazioni che possono giustificare qualche scelta ma altre no assolutamente no, come i bambini che cercavano di oltrepassare quella barriera e poi venivano rimandati indietro dalla sicurezza in modo anche violento...


22 gennaio
: finalmente per noi è anche il primo giorno di studio visto che riusciamo ad andare alla conferenza sull'acqua dove abbiamo sentito parlare tante persone: Molinari, Carmen Sosa, Sentinelli,Petrella, il mitico Alex Zanotelli, Guido Barbera...

la sera per imprevisti accompagniamo una parte dei Sud Sound System a prendere l'aereo e abbiamo la possibilità di confrontarci sull'impressioni del concerto.


23 gennaio
la mattina andiamo a koroghoco accompagnati da un ragazzo,Vincent che abbiamo conosciuto nel posto in cui abbiamo la tenda cioè MJI WA FURAHA che vuol dire città della gioia...il giorno dopo di nuovo al wsf e lì hanno rubato la borsa alla nostra amica Cecilia, proprio all'interno del wsf. Ci rammarica che dopo aver girato per un bel po’, giusto al WSF debba avvenire un furto…mah!!

il 25 marcia finale

mercoledì, febbraio 21, 2007

LE RELAZIONI TRA AFRICA e CINA

Scritto ed inviato da Fernando Casimiro

"L’Africa è un continente e la Cina un esteso paese, il più popoloso del mondo.

La Cina è un impero; popolò regioni del continente asiatico, portò i propri usi e costumi ad altre terre e popoli nel mondo.

La Cina si definisce una Repubblica Popolare, governata da un partito comunista. Di popolare può avere al massimo quello di essere la nazione più popolosa al mondo.
Di orientamento comunista solo il fatto di avere al governo un partito che porta ancora quel nome.

La Cina che si conosce non è la Cina dove i cinesi vivono in libertà, con diritti, doveri e garanzie da cittadini, residenti in un paese che possa degnarsi di avere uno Stato di Diritto.

La Cina che emerge è caratterizzata esclusivamente da una ideologia ed una società capitalistica.

La Cina ha giocato una strategia intrecciata tra il sostenere l’ideologia comunista per sfuggire alle responsabilità dei criteri di apertura alla democratizzazione ma, contemporaneamente, ha accelerato le sue riforme economiche seguendo orientamenti antagonisti all’ideologia comunista e carenti, nella definizione pratica, dei concetti macroeconomici dell’ideologia capitalistica.

La necessità di modernizzarsi, per potersi espandere, ha fatto si che la Cina progettasse una politica estera degna di nota, avendo come base la sostenibilità dei suoi affari e il “tornaconto” di capitali, nei vari “pacchetti” strategici definiti, compatibili con le risorse delle aree, nel mondo, di interesse e di investimento.


La Cina ha definito la sua strategia di crescita e di sviluppo, avendo come obbiettivo il concorrere, con le principali potenze mondiali, all’accaparramento delle principali materie prime energetiche mondiali che sostengono l’industria globale. E’ questa garanzia di controllo delle riserve di energia e materie prime che fa la differenza, e la farà sempre più, nel determinare e sostentare una superpotenza.

Uno spazio privilegiato e con svariate riserve di prodotti minerali energetici è l’Africa!

Privilegiata, per non concorrere nella ricerca di garanzie di un futuro migliore per gli africani e, per così dire, per non definire politiche di sviluppo che utilizzino le proprie risorse primarie energetiche, come anche per il lasciare che si sfruttino le sue ricchezze in cambio di contropartite finanziarie che sono delle miserie, rispetto al valore del prodotto e che non vanno minimamente incontro (le contropartite) alla salvaguardia ed al beneficio degli interessi dei popoli, ma piuttosto dei loro governi.

La Cina ha studiato il percorso europeo in Africa, sia in epoca coloniale, sia nel contesto delle nuove relazioni tra ex colonie e ex colonizzatori.

La Cina sa che molto, del successo dello sviluppo europeo, ha avuto come base e sostegno il continente africano, non solo per le risorse naturali, ma altresì per quelle umane.

La Cina sà anche che l’Europa, poco ha investito nella valorizzazione del continente africano, particolarmente nelle sue risorse umane, attitudine questa che ha creato una dipendenza cronica tra Europa e Africa sia in campo tecnologico che di capacità dirigenziali.

La Cina sa cosa gli Europei hanno lasciato in Africa, ma anche ciò che hanno tolto e tolgono dall’Africa.

La Cina sa quello che gli europei hanno dato oggi all’Africa, ma sanno, principalmente, quello che i governanti africani preferiscono ricevere, ma che i criteri dei programmi di cooperazione dei paesi europei non sempre approvano.

Di studio in studio la Cina ha creato pacchetti offerta, nella sua missione di partner strategico con l’Africa, non per aiutare il continente africano a svilupparsi, ma, come nel periodo di colonizzazione europea, per sfruttare le ricchezze africane per sostenere le necessità enormi della sua rete di sviluppo, che dipende essenzialmente dalle materie prime energetiche, di cui la Cina necessita in grande quantità.

Se un tempo gli africani furono ingannati dai primi colonizzatori europei, oggi, la tattica della Cina consiste nel finanziare progetti non sempre proposti dai governanti africani, ma inclusi in pacchetti di offerte presentati dalla Cina, in chiare modalità neocoloniali.

Si sa che la Cina fa arrivare tutti i mezzi per concretizzare ed eseguire i progetti annunciati, dai semplici chiodi alla manodopera.

Si sa che la Cina riesce in questo modo a esportare i suoi prodotti senza avere concorrenza o restrizioni, recuperando così gli investimenti, in quanto il denaro investito è in realtà una strategia finanziaria con contropartite superiori agli investimenti e, soprattutto, con un ritorno totale del denaro al punto di partenza: la Cina.

La Cina ha esteso ugualmente la questione delle relazioni internazionali ed ha approfittato dell’ambiguità di posizioni di convenienza europee ed americane per, nell’ombra, continuare a sostenere una politica indifferente ai diritti umani, fuggendo il problema della non ingerenza interna nelle questioni nazionali, in modo da salvaguardare una relazione di promiscuità con i regimi dittatoriali africani e in difesa dei suoi interessi.( Essendo inoltre la Cina un esempio di negazione dei diritti umani stessi.)

Intanto, questa avanzata cinese, non è passata inosservata ai paesi “sviluppati”, che sempre più insorgono contro l’invasione di questa nel continente africano.

Questa attitudine di Europa e USA di denunciare la pretesa ipoteca delle riserve minerali energetiche dell’Africa da parte della Cina, nel modo in cui è stata compiuta, avviene solo in quanto la politica cinese in questione ha avuto successo. I Pacchetti di offerta all’Africa stanno, di fatto, consentendo l’insediarsi della Cina nel continente africano in pianta stabile.

Se i movimenti cinesi stanno viziando i concetti di cooperazione tra nazioni e popoli, molto si deve alle strategie errate di relazioni con l’Africa e gli africani, da parte proprio di UE ed USA. Strategie sempre basate in contropartite materiali immediate che mai hanno voluto assumere principi e difendere valori universali che moralizzassero le “buone prassi” che tanto l’UE e gli USA difendono per se stesse.

Le politiche di cooperazione tracciate e seguite dai governanti africani sono, nella maggioranza, sostenute per convenienza di piani normalmente elaborati dai partners economici europei ed americani. Politiche non sempre basate sulla trasparenza e di cui oggi si fa uso ed abuso in Africa per dare alla Cina opportunità che UE e USA hanno avuto e mal utilizzato, per migliorare lo sviluppo del continente africano.

Ma se europei ed americani non hanno migliorato quasi nulla fin qui, molto meno riusciranno a farlo i cinesi, in quanto è più facile una revisione degli errori strategici da parte di europei ed americani (nel senso di nuovi programmi per uno sviluppo sostenibile, basato su formule di reciprocità dei vantaggi ugualmente sostenibili con i paesi africani , ripensando nuove strategie relazionali con il continente nero), che permettere l’espansione cinese nel continente.

Gli africani dovranno tener conto che non c’è sviluppo sostenibile senza libertà, e il ricordo della colonizzazione resterà sempre presente per chiarire i dubbi in tal senso.

Chi avrà buone intenzioni nei confronti dell’Africa, dovrà averle anche per gli africani, e non guardare semplicemente alle ricchezze naturali del continente nero ed ancor meno appoggiare e sostenere dittature in Africa, chiudendo gli occhi davanti ai massacri, alla fame, alle malattie, in una parola: le disgrazie dell’Africa e degli africani vittime dei loro governanti, appoggiati dagli interessi economici delle potenze mondiali!

Mi piacerebbe vedere l’Africa affermarsi, creando strutture di sviluppo proprie e sul suo suolo, in modo da evitare la dipendenza. Chiaramente sarebbe sempre una strategia bisognosa dei partners, ma in tal modo da permettere all’Africa di avere ciò che, di buono, hanno tutti gli altri continenti."

martedì, febbraio 20, 2007

Il coraggio di partire

Un’esperienza di missione in Guinea Bissau

Testo scritto nel 2005 da Ida ed Enrico... Volontari estivi per tre settimane in Guinea Bissau.

UNA TESTIMONIANZA PER RIFLETTERE...su COME TRASCORRERE LE VOSTRE VACANZE!!!!

“Un’avventura che vogliamo condividere con chi ha il coraggio di guardare oltre il proprio giardino”. Così padre Giuseppe , provinciale dei giuseppini del Murialdo, ha presentato l’esperienza vissuta questa estate da due giovani volontari nelle missione dei religiosi in Guinea Bissau. All’incontro che si è svolto a Colonna sabato 26 novembre, hanno partecipato molti giovani ai quali è stato fatto vedere un dias-film realizzato durante il mese di permanenza in Guinea Bissau.

Un paese dell’Africa a sole 7 ore di viaggio aereo dall’Italia. Incastonato tra il Senegal e la Guinea Conackry è un paese profondamente colpito da povertà, assenza di strutture sanitarie, analfabetismo, instabilità politica. Qualche dato: la mortalità infantile colpisce 150 bambini su 1000 e, prima dei 5 anni, 250 bambini su 1000. Il 14% della popolazione è siero positiva: sono frequenti le epidemie di colera, tubercolosi e malaria. Il 70% degli adulti è analfabeta. Dal 1997 ad oggi, il Pil è calato del 25%.

In questo contesto, operano due missioni dei Giuseppini: una a Bissau, la capitale; l'altra a Bula, villaggio dell'entroterra. L’avventura missionaria ha inizio nell'autunno del 1984. I religiosi volevano porre un segno tangibile fra i più poveri, in sintonia con il carisma del Murialdo. Fu così che decisero di dedicarsi alla formazione professionale. Nacque il Cifap, centro di istruzione e formazione artigianale e professionale, con corsi in agricoltura, meccanica e falegnameria. Poi nel 1992 si aprì a Bissau un'altra scuola professionale e un centro giovanile e dal '97 ha inizio per i giuseppini l'impegno pastorale nelle parrocchie.

Questa estate sono partiti da Milano e Roma 13 volontari. “Il nostro aiuto in questo breve periodo di permanenza – ha raccontato Ida - è stato concreto”. Nel dias-film si vedono i giovani alle prese con lavori di tinteggiatura e visite nei dispensari dove, infermieri con pochissimi mezzi a disposizione, eseguono vaccinazioni a bambini e visite mediche a partorienti. Moltissime le foto scattate durante i giorni di animazione di un campo estivo con 350 bambini. “Le giornate – aggiunge Ida - si riempivano così di piccoli gesti, per noi non particolarmente eclatanti, ma che si trasformavano in gesti straordinari guardando i volti sorridenti dei bambini. Tutto quello che ho visto fare e a cui ho partecipato è stato creato da missionari e suore che con fede, coraggio e dedizione ogni giorno danno la loro vita per amore dell'altro. L'Africa, spesso, viene ricordata dai mass-media per le guerre e le carestie, dimenticando che ci sono volti di uomini e donne che lavorano perché questo continente non sprofondi abbandonato. Quasi mai si va in Africa solo per loro, "perché fa più rumore e notizia un albero che cade rispetto ad una foresta che cresce", come recita un antico proverbio africano.”.

"Sono passati circa due mesi e mezzo dal nostro rientro dalla Guinea Bissau, - scrive Enrico in una e-mail inviata agli “amici” per partecipare all’incontro di Colonna - ma il ricordo dei momenti trascorsi in questa terra e le persone conosciute è ancora impresso dentro di noi. Quest’esperienza non è stata solo un viaggio in una terra lontana dell’Africa, ma vuole essere soprattutto momento forte da condividere con più persone possibili. Vogliamo essere testimoni di una realtà che forse pochi conoscono, per non essere solo degli spettatori commossi, ma persone che si prodigano affinché tutti sappiano e siano consapevoli di tale povertà".

Ecco, allora la proposta. Tutti possono partecipare alla esperienza vissuta da Ida ed Enrico. “Per aiutare l’Africa – ha detto padre Giuseppe – non serve riempire container. Servono le persone. La sfida dell’Africa non si vince con i beni materiali o con gesti che non toccano però la vita personale. Occorre mettersi in gioco, donare davvero qualcosa di sé. E’ con la gratuità del dono che si può vincere la sfida del Terzo Mondo. E’ questa l’esperienza vissuta da Enrico e Ida. Ci sono sentieri già tracciati, esperienze di condivisione e di amicizia già vissute. Basta che ognuno di voi dica: io lo voglio fare!”

lunedì, febbraio 19, 2007

Candonga n° 4


Scusate il ritardo!!


Candonga 4
ARIA di TEMPESTA!
(manifesti della protesta di Sabato - foto Kibarou.com -)

Sabato, a Parigi, si è svolta una manifestazione di protesta davanti all'ambasciata della Guinea Bissau in Francia, contro l'invio di mercenari in Guinea Conakry, colpita da una grave crisi politica che ha portato il paese al caos totale dal 22 di Gennaio scorso.

I manifestanti, per la maggior parte cittadini Conakry guineensi, hannno pronunciato slogan ostili al regime di Lansana Contè, ed hanno chiesto giustizia per le 113 persone morte, dall'inizio della crisi, a causa della violentissima repressione attuata dalle forze dell'ordine, nel tentativo di reprimere l'ondata di proteste contro la dittatura del presidente Contè.

I manifestanti hanno poi denunciato l'appoggio militare (sempre negato dalle autorità di Bissau), dato dal Presidente della Guinea Bissau, Nino Vieira, al suo collega Lansana Contè.

Il gruppo "Giovani Guineensi", organizzatore della manifestazione, ha sottolineato l'importanza della protesta davanti all'ambasciata Bissau guineense, dove sono state mostrate le foto (presenti in internet ma che non metto sul blog per l'atrocità delle immagini) delle persone ferite ed uccise, anche dai mercenari che Joao Bernardo "Nino" vieira ha introdotto in Conakry, per appoggiare Contè nel mantenere il suo regime dittatoriale.

Una nota importante da segnalare è che le proteste manifestate Sabato sono state rivolte alla persona di Nino Vieira e NON al popolo Bissau guineense....e questo è un approccio realistico e positivo alla questione!

Intanto a Cannes (Francia) si sono conclusi i lavori dell'incontro tra il Governo Francese e quelli di alcuni paesi Africani (Guinea Bissau inclusa, rappresentata da Nino stesso). L'assemblea tutta si è detta vivamente preoccupata per la situazione in Guinea Conakry, ed ha fatto appello alle forze dell'ordine locali perchè intervengano con più moderazione.
La Francia comunque, per precauzione, stà rinforzando la sua presenza militare in Conakry, in vista di una possibile evaquazione dei suoi cittadini dal paese, nel caso la situazione degeneri...

...SPERIAMO NON VE NE SIA BISOGNO!!!

domenica, febbraio 18, 2007

RICORDI dall'ALBUM FOTOGRAFICO

sabato, febbraio 17, 2007

E' CARNEVALE!!!!
Ieri sono iniziati in tutta la Guinea Bissau, ed in particolare nella capitale, i festeggiamenti per l'edizione 2007 del carnevale; festa che in Guinea è particolarmente sentita e che coinvolge tutta la popolazione. Per 5 giorni tutto il paese dimentica i problemi che lo affliggono e si lascia trascinare dall'euforia della festa, con le sue maschere tradizionali, i suoi colori, le sue musiche, i suoi bagni di folla per le strade! La tradizione del Carnevale è stata importata dai coloni portoghesi, e da quel momento i guineensi hanno sempre celebrato questa festa.
Il programma ha previsto ieri una sfilata in maschera dei bambini degli asili ...ma è oggi che, per le strade di Bissau, si scateneranno i festeggiamenti. Intanto, nelle cittadine dell'interno, gruppi mascherati si sfideranno in piazza con balli e danze tradizionali (rigorosamente in costume!!)....chi vince si aggiudica la possibilità di partecipare alla sfilata nazionale di Lunedì in Bissau, dove una giuria eleggerà la regina del Carnevale, il miglior gruppo in maschera e la migliore maschera...insomma una fantastica festa in cui il paese intero è partecipe. Scuole chiuse, strade del centro bloccate al traffico (che si riversa in altre arterie dove è impossibile circolare tanta la gente e le colonne di auto e taxi bloccate tra la folla), banchetti a migliaia che vendono un pò di tutto pur di approfittare della festa, negozietti di vino e liquori che già pregustano affari d'oro assicurati, e tanti giovani e bimbi che sfoggiano costumi fantasiosi e divertenti!!!...Insomma...tutto questo è il carnevale ed ancora molto di più...Ma sopratutto, per il popolo della Guinea Bissau, un momento di pausa dai problemi e dalle difficoltà che quotidianamente l'affligono...magra consolazione...ma è meglio di niente!!!!
BUON CARNEVALE GUINEA BISSAU!

venerdì, febbraio 16, 2007

BREVISSIME

1) In una dichiarazione alla stampa portoghese, il portavoce dell'Esercito della Guinea Bissau, Arsenio Baldè, ha smentito e condannato fortemente la notizia, data da alcuni organi di stampa, riguardante la presenza di militari della Guinea Bissau in territorio della Guinea Conakry. Fonti Conakry guineensi, segnalavano
ancora questa settimana la presenza di Truppe da Bissau e dalla Liberia, a supporto dell'Esercito governativo, fedele al dittatore Lansana Contè. I presunti soldati Bissau guineensi sarebbero tra gli artefici delle morti tra i civili avvenute in questa settimana, a causa degli scontri tra manifestanti (foto) e forze dell'ordine. La situazione in Guinea Conakry è incandescente ed il paese vive in uno stato di totale confusione e violenza. Da Martedì è stato imposto il coprifuoco!


2) Il Movimento della Società Civile per la Pace, Democrazia e Sviluppo della Guinea Bissau, ha espresso, ieri, preoccupazione per la situazione in cui versano i cittadini Bissau Guineensi residenti in Guinea Conakry, ed ha esortato il Governo a garantire loro sicurezza. I cittadini di Conakry hanno infatti associato la recente visita in quel paese di Nino Vieira con la nomina del locale Primo Ministro, rifiutata dalla popolazione. Per questo sarebbe stata bruciata la residenza di Vieira in Conakry, nonchè danneggiate le proprietà di altri cittadini Bissau Guineensi residenti nell'ex-colonia francese. Il movimento ha chiesto poi a Nino Vieira di usare la sua influenza con Lansana Contè per contribuire al ristabilirsi della pace, ed ha manifestato la sua solidarietà con le organizzazioni della società civile Conakry guineense, condannando l'atteggiamento delle forze armate locali, brutali nel cercare di ristabilire l'ordine e colpevoli di numerose morti tra i civili.

3) Il fondo dell'UNICEF ha consegnato oggi al governo Bissau guineense un assegno di un milione di dollari per il finanziamento di quattro programmi scolastici a favore dell'infanzia in Guinea Bissau. I programmi finanziati riguardano l'infanzia, l'educazione delle bambine e delle ragazze, l'educazione ad un alfabetizzazione funzionale e la formazione dei professori. I progetti dovranno partire entro l'anno. L'UNICEF si è resa inoltre disponibile ad aiutare le istituzioni locali nella revisione di programmi e testi scolastici.

giovedì, febbraio 15, 2007

VOLARE IN GUINEA BISSAU?
e come??



Commento di Jorge Rosmaniho
su AFRICANIDADES.BLOGSPOT
dal titolo: GOLDBERG NAO ESTA' PARA ISSO
(Goldberg non ci starebbe!)


"Whoopi Goldberg pare abbia antenati guineensi (o per essere precisi, nati nella terra dove oggi vi è la Guinea Bissau). Uscita la notizia il Governo guineense invitò (pateticamente - neanche il nome della signora hanno scritto in modo corretto) l'attrice nord-americana a visitare il paese.

Golberg, che certamente ha di meglio da fare che rispondere a inviti di questo tipo, ha mandato il suo agente a comunicare che lei ha "paura di viaggiare in aereo"

Ma anche volasse, come i passeri, sarebbe difficile, per l'attrice, arrivare in Guinea Bissau.

Se decidesse di viaggiare con la TAP dovrebbe prenotare con sei mesi di anticipo, sia per avere un buon prezzo, che un posto sul velivolo (cosa quasi introvabile in questi ultimi tempi sulla rotta Lisbona Bissau). Sarebbe inoltre maltrattata dal personale di bordo (perchè è nera, e questi sono maltrattati nello spazio aereo tra Lisbona e Bissau) e al suo arrivo troverebbe (
se la caricano a Lisbona!! -ndr) la valigia aperta e mancante di qualcosa. Come se non bastasse la Compagnia non accetterebbe reclami a riguardo.

Se decidesse di viaggiare via Dakar, due cose potrebbero succedere: restare in attesa del volo per Bissau nella capitale senegalese un giorno, due, tre, una settimana, due settimane...sino a quando l'Air Senegal non si degnasse di inserirla in un volo per la capitale Guineense.
Oppure non arrivare proprio, a Bissau, nel caso l'Air Senegal decidesse di cancellare il volo il giono stesso, come del resto fà regolarmente.

Avere una compagnia aerea pessima che serve Bissau fà piangere..averne due (le uniche che la collegano con il resto del continente e del mondo) fà morire di angoscia!!!
Goldberg non ci starebbe!!!"

E anche se non credo che la signora Goldberg riceverebbe un tale trattamento (un pò per la sua Mondiale notorietà, un po perchè viaggerebbe probabilmente in prima classe, un po perchè con una del suo "calibro" nessuna compagnia vuol far brutta figura)...una cosa è certa...lo dico per esperienza personale: la descrizione fatta da Jorge Rosmaninho, resta valida e veritiera per il resto di noi, poveri, umili, bianchi o neri COMUNI MORTALI...volanti (e paganti)! (ndr)
INSALATA di MARE
(contributo)


Scritto da Oscar Barbosa
Inviatomi da Fernando Casimiro
stralci del testo...per voi!

"[...] Il Sig. Ministro della Pesca Abdù Manè ha concentrato tutta la sua strategia nazionale nel tentativo di miglioramento della fiscalizzazione marittima. Esigendo per questo un aumento del compenso finanziario da parte dell'Unione Europea. Ricordo che al debutto delle contrattazioni il Governo Guineense chiese 15 milioni di Euro annui, cedendo poi a 10. [...]

Si ricorda anche che l'U.E. esige uguaglianza di trattamento sugli accordi di pesca. La verità è che la Guinea Bissau ha fatto trattamenti di favore al Governo della Repubblica Popolare Cinese. Per esempio, le navi cinesi colte in irregolarità o senza licenza sono state "liberate" senza alcun pagamento di multe. E questo è certamente una perdita finanziaria ed economica per lo stato.

La flotta Cinese fà una forte pressione per sfruttare le risorse ittiche guineensi (anche come forma di "ricompensa" per gli enormi appoggi che concede, la Cina, al Governo di Bissau). La Cina, negli accordi con Bissau, ha soltanto rinforzato un pochino la flotta da pesca guineense....ma le imbarcazioni donate sono vecchissime, e la prima di queste che è stata rimessa in mare è rimasta ferma, per guasti vari, più di un anno [...]

Una gestione responsabile delle risorse alieutiche presuppone una fiscalizzazione efficente, ma contemporaneamente una politica di concessione di licenze responsabile e realista. E su questo ci sono varie critiche da fare, in quanto gli accordi, non favoriscono minimamente la crescita di una flotta guineense un minimo corposa ed efficente, ma al contrario aumenta l'ingresso nelle acque locali di sempre più imbarcazioni Coreane, Senegalesi, Conakry guineensi etc...che pagano tariffe molto basse.

Il condono dei debiti derivati da imbarcazioni sequestrate per inadempienze alle leggi nazionali, debiti stimati intorno al Miliardo di Franchi CFA, crea dubbi e riserve, riguardo la trasparenza della politica del governo nel settore della pesca. [...]

L'ideale sarebbe sviluppare una capacità nazionale, una flotta nazionale e fermare così il sistema degli accordi, in quanto non si hanno meccanismi di controllo efficaci che possano monitorare l'esecuzione stessa degli accordi.
- Chi può garantire che quello che le navi pescano rientri nei limiti concessi, se le navi stesse non sono obbligate, per legge, a scaricare il pesce catturato?

Certo che a bordo delle navi ci sono osservatori, ma questa soluzione non è efficace. Tutti sanno che ci sono osservatori che lavorano come marinai a beneficio degli armatori, o chiudono un occhio in cambio di "Bustarelle" sotto banco!

Lo stato dovrebbe approfittare del nuovo accordo con l'U.E. per cambiare la sua filosofia e le sue strategie. Al posto di un accordo puramente commerciale (vendere le possibilità di pesca) dovrebbe negoziare perchè, ad esempio, gli armatori stranieri interessati a pescare nelle acque guineensi, creino infra struttura a terra, sul suolo Bissau guineense.

Vediamo, in questo contesto, cosa si fà, per esempio in Senegal, dove la CNCF, impresa cinese presente in Guinea Bissau, ma che ha la sua base di appoggio in Senegal, opera esclusivamente nelle nostre acque territoriali per riempire le stive di pesce e rientrare in territorio senegalese per le altre operazioni logistiche e di lavorazione del prodotto pescato. Così, in Senegal cresce l'occupazione, la ricchezza etc... e la Guinea Bissau continua a vedere solamente passare le navi!!!

Ecco che allora, se facciamo un analisi tra costi e benefici per il paese, a ragione dovremmo esigere più dei 7 milioni che ci danno e dei 10 che vorremmo, viste le reali potenzialità che i mari Guineensi offrono...
Ma è proprio per l'incapacità del Governo Bissau guineense di stipulare accordi che possano aiutare il paese a svilupparsi, che dobbiamo, a voce e testa bassa, accontentarci di quanto ci danno(n.d.r.)

Per avere un'idea di quanto il governo di Bissau "perde", diciamo, dati alla mano, che il Senegal ha, nella pesca, il suo principale prodotto d'esportazione, che frutta 168 miliardi di Franchi CFA all'anno. In Guinea Bissau, dalla pesca (licenze, contropartite etc..) si ricavano appena 15 miliardi di Franchi CFA!
(foto di A. Tosatto)

mercoledì, febbraio 14, 2007

BREVISSIME

1) Un Aereo carico di clandestini Bissau guineensi, destinati al rimpatrio su mandato della Spagna, non è potuto atterrare in Aeroporto a Bissau. Il velivolo, a servizio delle autorità spagnole , è partito dalla Mauritania diretto a Bissau. Giunti alla fase di atterraggio, la Torre di Controllo dell'unico aeroporto guineense, ha negato la possibilità di scendere sulla pista al velivolo. Dopo alcuni tentativi (falliti) di convincimento da parte dei piloti, l'aereo è stato dirottato verso Capo Verde, dove i passeggeri hanno poi preso posto su di un secondo Velivolo diretto alle Canarie (Spagna)
(fonte: Periodista Digital)

2) "La cooperazione tra Cina e Guinea Bissau è sopratutto visibile nei settori delle opere pubbliche, con relazioni commerciali ancora limitate", ha detto Artur Silva.
Le opere pubbliche nate con il contributo cinese e terminate, sono il Palazzo dell'Assemblea Nazionale; un quartiere "sociale" per ex combattenti e l'ambasciata stessa della Cina in Bissau.
Artur Silva, Direttore Generale della cooperazione Guineense, ha affermato che, al di là delle opere pubbliche compiute e in progetto, in Bissau esiste appena una Farmacia, un ristorante ed un piccolo supermarket, gestito da Cinesi.

3) I due Allenatori brasiliani che guidavano la Nazionale di Calcio della Guinea Bissau, abbandonarono l'incarico e rientrarono in Brasile, appena terminati i giochi della Lusofonia (paesi di lingua Portoghese) , realizzati a Macau (Cina, ex-protettorato portoghese) nel Novembre scorso. I due non sono tornati in Guinea Bissau giustificando (per iscritto) la scelta, a causa della mancanza delle condizioni minime per poter lavorare. Gli allenatori erano in Bissau da appena 3 mesi (agosto 2006)!! La Federazione Calcio della Guinea Bissau ha annunciato la sostituzione dei due tecnici e la scelta, questa volta, di un allenatore di nazionalità portoghese!!

martedì, febbraio 13, 2007

ISOLE BIJAGOS
UN PATRIMONIO MONDIALE DA SALVARE!!!
Ecco la frase riportata su un manifesto pubblicitario di un esposizione sulle Isole Bijagos (Guinea Bissau), promossa dal Museo Nazionale di Storia Naturale di Lisbona, lo scorso anno.
Le Bijagos...un arcipelago composto da 90 isole ed isolotti, un mare incontaminato e vegetazione tropicale....belle spiagge...paradiso della pesca sportiva...degli ornitologi...culla di un'etnia, quella dei Bijagos, che mantiene tutt'ora intatte tradizioni e costumi...paradiso naturale ricco di fascino, meta della nidificazione delle tartarughe marine...riserva della biosfera e patrimonio mondiale riconosciuto dall'UNESCO...
Orbene, questo splendido angolo della Guinea Bissau rischia di scomparire a causa della stupidità e dell'avidità dell'uomo (bianco e nero che sia!!!).

Abbiamo già raccontato i motivi per cui questa regione della Guinea Bissau sembra essere uno "stato a sè"!!
La distanza dalla costa, la difficoltà nei trasporti e nelle comunicazioni, la riservatezza della sua gente e un ambiente selvaggio, hanno, sino a poco tempo fà, tenuto lontano da queste isole non solo il turismo straniero, ma la stessa organizzazione statale Guineense.
Le istituzioni nazionali, civili e militari, presenti sull'isola sono veramente scarse...e se per certi aspetti ciò può essere stato positivo...beh!...ultimamente emergono gli aspetti negativi della faccenda.

Il turismo, di per se stesso non è pericoloso, se regolamentato e tenuto sotto controllo.
Non si può dire che le Bijagos siano le "Maldive" Africane per presenza turistica, ma è certo che negli ultimi anni è sensibilmente aumentato il numero di stranieri (portoghesi, Francesi, spagnoli ed italiani) che passano per queste isole, giungendo nel 90% dei casi direttamente dalle coste senegalesi, baypassando così i controlli Bissau guineensi. Molti di questi villeggianti praticano in modo intelligente la Pesca sportiva (su internet trovate proposte interessanti)...ma non tutti!!!
Il commercio illegale di specie animali terrestri, acquatiche e di volatili in Guinea non è una novità...Uccelli rari, Tartarughe marine, fauna ittica protetta, sono minati da uomini senza scrupoli che possono, in questo angolo di Mondo senza alcun controllo, fare ciò che più gli pare ed in massima libertà, tranquillità ed impunità, mettendo a rischio un ecosistema particolarmente delicato ed ufficialmente protetto in qualità di "Riserva Naturale"

Ampiamente si è parlato (Namitipenabula e moltissmi altri) del proliferare del traffico di Droga (in particolare cocaina) lungo le coste dell'arcipelago. In questo caso a rischio non è tanto l'ambiente naturale (che comunque direttamente o meno può accusare colpi) quanto quello umano-sociale delle isole. La Droga non porta mai niente di buono dietro di sè..il miraggio di facili guadagni, il riciclaggio di denaro sporco, il traffico di armi e di persone spesso ad essa collegati, sono un pericolo che incombe sul popolo Bijagos....Tradizioni e costumi antichi di secoli rischiano di essere triturati...i giovani di essere attratti dal partecipare all'illecito commercio e magari ad essere consumatori stessi di tali sostanze...
Ed anche qui, i trafficanti possono continuare a fare il loro sporco mestiere in tutta tranquillità ed impunità...i poliziotti e l'esercito sull'isola sono in numero molto ridotto, senza formazione ma...sopratutto senza i minimi strumenti per potersi opporre a tali traffici. Anzi, nelle loro condizioni sono i primi ad essere a rischio di corruzzione, agevolando così il passaggio di stupefacenti all'interno dell'Arcipelago...(in Aeroporto a Bissau entri in aree Off Limits regalando una penna a sfera...immaginate cosa si può fare sventolando in faccia ad un gendarme biglietti da 50 Euro (2 mesi di stipendio!!!)...


Ed infine ci mancava anche lui...l'odiato\amato Petrolio!!!
Forse non tutti sanno che le acque territoriali della Guinea Bissau sono ricche del prezioso minerale liquido...
Sono anni che si ricercano i giacimenti attraverso carotaggi del fondo marino... e questi, alla fine son saltati fuori.
Tredici aree da sfruttare...sette delle quali hanno il loro limite a 40 km dalla zona denominata "Parco Naturale Nazionale" dell'Arcipelago Bijagos. Il Blocco 3 è addirittura comprendente la riserva naturale ma non è stato concesso dal Governo Bissau Guineense a nessuna Compagnia petrolifera (per ora). Concessi invece i blocchi 2; 4A; 5A alla PREMIER OIL (che sfrutterà i giacimenti) ed i Blocchi 6A e 6B alla LARSEN Oil ed alla GB Oil.
Questi 5 blocchi di sfruttamento dei giacimenti hanno i loro confini a 40 Km dall'arcipelago...e l'interesse (internazionale e del governo Bissau guineense) finanziario che ruota intorno ai restanti blocchi è in continua crescita (notizia di ieri che la Israeliana DELEK ha aquistato l'11,43% di due contratti di affitto per lo sfruttamento di giacimenti in mare aperto, e che questa verserà, nelle casse della Empresa Nacional de Pesquisa e Exploraçao Petroliferas da Guinea Bissau -cioè dello Stato- ,una discreta quantità di milioni di Euro!)
Grazie al cielo, il Governo Bissau guineense ha dovuto fare i conti con le leggi che tutelano quelle aree naturali dichiarate dall'ONU "Riserva della Biosfera" e patrimonio naturale mondiale.
Da Ottobre 2006, una commissione mista di tecnici Bissau Guineensi e stranieri, lavora per mettere a punto un documento che regolamenti tutte le fasi dell'estrazione del greggio, in modo da prevenire un disastro ecologico (non troppo lontano dalla realtà). Gli stessi impianti di estrazione dovranno essere costruiti seguendo criteri il più possibile rispettosi dell'ambiente.
Le conseguenze di perdite in mare del greggio sarebbero terribili e causerebbero uno squilibrio ecologico che andrebbe poi a riperquotersi anche sulla vita economica e sociale di migliaia di famiglie che vivono di pesca artigianale.
Sappiamo bene che non esiste precauzione o regolamento al mondo che annulli al 100% l'inquinamento in operazioni estrattive...per cui, già a priori, si lavora per ridurre i danni al minimo!!!
Sembra infine che la Guinea Bissau non abbia firmato le convenzioni dell'Organizzazione marittima Internazionale sul trasporto di prodotti petroliferi e sull'assistenza internazionale in caso di incidente(dati 2006)...Il Governo comunque si è dichiarato disponibile a ratificarla al più presto.
La cosa che più preoccupa è l'esperienza negativa avutasi nel delta del Niger...una zona ricca di giacimenti, particolarmente rassomigliante a quella della Guinea Bissau. Lo sfruttamento del greggio fù, in quella regione Africana, una vera bomba ecologica i cui effetti, su natura e popolazione, si fanno sentire negativamente ancora oggi.

Le coste della Guinea Bissau mantengono in vita, con la loro ricchezza di pesci, centinaia di migliaia di persone...un disastro ecologico sancirebbe in modo definitivo la rovina, la fame e, per alcuni, di conseguenza la morte, di queste persone...

Il Governo Bissau Guineense è in bilico tra due responsabilità...tutelare il patrimonio naturale nazionale e la più grossa risorsa alimentare del paese...e concedere il più rapidamente possibile le licenze necessarie allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi presenti nelle sue acque, riempiendo così le casse dello Stato di quel denaro che tanto sarebbe necessario per rimettere in piedi la nazione intera

Due responsabilità, che solo un Governo formato da gente onesta, saggia, altruista, che ama il suo popolo può assumersi!!!

Ed è proprio per questo che bisogna essere preoccupati!!!!!!

BREVISSIMA

Il Presidente della Guinea Bissau, Joao Bernardo "Nino" Vieira, è partito ieri per la Francia, dove parteciperà alla 24 riunione d'incontro Franco - Africana, dal 15 al 16 a Cannes (Costa Azzurra), per cercare di aumentare gli appoggi finanziari francesi alla Guinea Bissau. Ricordo che la Francia ha sempre avuto un' "occhio di riguardo attento e vigile" nei confronti di quella fascia di terra "lusofona" inserita in un oceano di paesi Francofoni. Nel settore commerciale, ma non solo, sono moltissimi gli interessi Franco - Senegalesi in Guinea Bissau, un mercato sostanzialmente nuovo, che può regalare profitti ragguardevoli!...Francia - Africa; Cina - Africa; Europa - Africa...l'impressione che ho è che la stiano SPOLPANDO TUTTA!!!

lunedì, febbraio 12, 2007


GUINEA CONAKRY al COLLASSO
Da Venerdì sono riprese in tutto il paese le manifestazioni di protesta contro il regime di Lansana Contè. Le proteste sono divampate dopo la nomina a nuovo Primo Ministro di Eugene Camarà, considerato ancora troppo vicino al dittatore Contè, in quanto legato a lui da 10 anni in vari incarichi ministeriali.
La tensione è sfociata in atti di violenza che hanno distrutto l'abitazione stessa di Camarà, nonchè la casa in Conakry del presidente della Guinea Bissau, Nino Vieira, ed una stazione di polizia all'interno del paese.
Per strada, bruciati pneomatici e collocate barricate. Negli scontri tra forze dell'ordine e manifestanti si registrano nel fine settimana già 10 morti. L'ONU ha fatto evaquare il personale non essenziale dalla sua sede in Conakry, ed i voli internazionali da e per Conakry sono stati cancellati. Per questa mattina si aspetta il discorso alla Nazione del Presidente Lansana Contè, mentre sono smentite le voci che davano certe le dimissioni di Camarà.
Per il momento non si hanno notizie sulla situazione alla frontiera con la Guinea Bissau, chiusa oramai da 23 giorni. Il rischio è quello di un assembramento di popolazione in fuga che potrebbe riversarsi al confine tra i due paesi; ed il problema potrebe estendersi alle altre frontiere.
La Guinea Conakry confina con la Guinea Bissau, il Senegal, la Sierra Leone, il Mali, la Costa d'Avorio e la Liberia.
Finalmente la comunità internazionale e gli organi di stampa di tutto il mondo hanno preso in considerazione la situazione del paese. Anche sui principali quotidiani italiani trovate notizie a riguardo.
Per tanto non tratteremo più notizie sulla situazione in Conakry, eccezzion fatta per eventuali legami con la Guinea Bissau.
Per notizie aggiornate sulla situazione in Guinea Conakry, visitate il sito in italiano WWW.MISNA.ORG

domenica, febbraio 11, 2007

Candonga n°3


LA DISINFORMAZIONE CHE CREA DIVISIONE


Testo di Fernando Casimiro

"Manifestazioni di protesta, e morte, sono tornati alla ribalta nei giorni scorsi in Guinea Conakry ( ripresa delle proteste, caserme di polizia messe a ferro e fuoco dai manifestanti etc..)

Certo è che se la questione della Guinea Conakry è un problema che deve essere risolto dai fratelli di Conakry, è altrettanto vero che la Guinea Bissau entra in gioco, in quanto accusata di partecipare ai problemi del vicino, con l'invio di truppe bissau guineensi, richieste da Lansana Contè all'amico Nino Vieira.

Un coinvolgimento negato , come ci si aspettava, ma che ha avuto grossa risonanza da parte degli organi di comunicazione sociale di tutto il mondo.

E' chiaro che il popolo Conakry guineense non ha gradito sapere che da Bissau sono giunte truppe a sostegno del loro dittatore, e che queste sono arrivate persino ad uccidere manifestanti in rivolta.

Da questo, navigando qua e là nei siti Conakry guineensi, si capisce da dove nasca l'appello alla resistenza, alla lotta contro i mercenari, essendo additato il presidente di Conacry stesso, in vari siti Web e da vari commentatori locali, come oriundo e difensore degli interessi della GUINEA BISSAU!
COSA, CHE NON E' ASSOLUTAMENTE VERA!

E' proprio per questa DISINFORMAZIONE che rifletto e metto in allarme i fratelli di Conakry, per l'ingiustizia e l'incoerenza nel dare tali giudizi di valore che voltano le spalle a quanto di più vero lega i due popoli, fratelli e martiri delle dittature instaurate dai governi dei rispettivi paesi.

Capisco l'indignazione del popolo della Guinea Conakry, che però non deve dimenticare la stessa situazione durante la guerra in Guinea Bissau del 98\99, quando Nino Vieira chiamò ugualmente truppe dal Senegal e da Conakry, per massacrare i figli della Guinea Bissau nella loro stessa terra.

Il popolo della Guinea Bissau seppe tirare le dovute conclusioni e riflessioni riguardo l'intervento di mercenari stranieri in terra loro; senza per questo confondere la collaborazione tra dittatori con le relazioni fraterne ed i legami tra i popoli bissau e Conakry guineensi.

Il popolo della Guinea Bissau MAI è stato ostile al popolo della Guinea Conakry, a causa dell'intervento di questi in un conflitto interno!

Ma oggi stà succedendo il contrario, sopratutto se si leggono e ascoltano alcune dichiarazioni dei cittadini Conakry guineensi in diaspora, evidentemente dimentichi o non curanti di un passato recente identico all'oggi che il loro paese vive.

Responsabilizzare e condannare Nino Vieira ( la cui residenza a Conakry , in un quartiere IN della capitale, è stata completamente distrutta nei giorni scorsi da manifestanti, furiosi per la scelta, come nuovo Primo Ministro Conakry Guineense, di Eugene Camarà, anche questi trovatosi con la casa demolita! - distrutta anche la sede di un partito e alcuni esercizi commerciali, in questa settimana-)...è accettabile ben come denunciare, in modo fondato, il coinvolgimento di militari Bissau guineensi nelle operazioni di appoggio al presidente Lansana Contè.

Cio che non si deve confondere è la posizione di Nino Vieira, di fronte alla crisi in Guinea Conakry, che E' UNA POSIZIONE PERSONALE, e NON UNA MANIFESTAZIONE DICHIARATA DALLA REPUBBLICA, cioè dal POPOLO BISSAU GUINEENSE!!!

Tra questi due popoli DEVE esistere una linea di Solidarietà che possa togliere potere alle dittature vigenti in ambo i paesi, e non si deve cadere nella trappola di cadere in rivendicazioni di tal forma da fare in modo che i nostri due popoli fratelli si voltino le spalle....fatto che potrebbe avere conseguenze imprevedibili sull'intera regione."