martedì, aprile 29, 2008

Mostra-vendita di solidarietà in occasione della "Festa della mamma"

Cornaredo: La bravura delle mamme e dei papà per aiutare i più bisognosi

Cornaredo Domenica 4 maggio, dalle ore 8 alle ore 13, in Piazza Libertà a Cornaredo, si terrà la mostra-vendita di artigianato di solidarietà del gruppo parrocchiale “LA BRAVURA DELLE MAMME E DEI PAPÀ”. L’occasione è propizia per l’acquisto di simpatici oggetti fatti a mano con le più svariate tecniche: Creazioni artigianali, esclusive e utili di pittura su stoffa, ricamo, cucito, gioielli, cartonaggio, découpage con foglia oro, country, pittorico, su legno e vetro, pasta di mais, ricamo, cucito, découpage squisiti biscottini e tante torte… tutte idee regalo regalo per la festa della mamma senza dimenticare che ogni acquisto è un gesto di solidarietà.Dal 1985 infatti il gruppo si impegna ad aiutare i 180 bambini della missione di Mae Suae in Tailandia, ed a contribuire alle spese della parrocchia.Inoltre, la manifestazione testimonia l’amore della comunità alle suore di Cornaredo: grazie a quest’aiuto suor Anna ha avviato una scuola di taglio e cucito in Tanzania, suor Cinzia ha aperto un centro nutrizionale per i bambini della sua missione in Guinea Bissau, Suor Giulia presta soccorso ai malati in Togo e Andreina in Uruguay.In occasione della mostra saranno esposti documenti e testimonianze dell’aiuto concreto apportato a queste iniziative: la continuità del nostro contributo permette ai missionari di portare a termine i progetti iniziati. Tutti possono contribuire anche con poco ad aiutare chi ne ha più bisogno. Per informazioni ci si può rivolgere a: artigianato di solidarietà c/o "Casa Maria Immacolata" via Roma 3, Cornaredo -telefono:02-93565148 (Maria Ceccon)
Barbara Baschera
L'ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI e RICERCHE della GUINEA BISSAU si RINNOVA...ANCHE CON IL SUO INTERESSANTE SITO INTERNET


Davvero una miniera di informazioni il sito dell'INEP, l'istitiuto ricerche e studi nazionale della Guinea Bissau.
Ricerche, Accesso agli archivi (ANCHE FOTOGRAFICI), Biblioteca, Pubblicazioni accessibili da Internet, per conoscere meglio ed in modo più approfondito e scientifico questo incredibile paese.
Purtoppo il sito è solo in lingua Portoghese...non si può voler tutto.

DATE UN OCCHIATA e...CLICCATE QUI SOTTO
Buono Studio!

http://www.inep-bissau.org/

domenica, aprile 27, 2008

“ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA”:
IL 3 E IL 4 MAGGIO 2008 NELLE PRINCIPALI PIAZZE ITALIANE.
FOCSIV e SOLIDAUNIA a FOGGIA...ecco le PIAZZE FOGGIANE in CUI TROVARE I BANCHETTI

Il 3 e il 4 maggio torna “Abbiamo RISO per una cosa seria”, l’iniziativa promossa da Volontari nel mondo - FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontariato) per raccogliere fondi e finanziare 27 progetti di sovranità alimentare in 19 Paesi del Sud del Mondo in Africa, Sudamerica, Europa dell’Est e Asia.
Quest’anno per la prima volta anche Foggia sarà presente. Il progetto portato avanti in Guinea Bissau da SOLIDAUNIA- organizzazione foggiana federata FOCSIV è stato ritenuto meritevole di partecipare all’iniziativa. Pertanto saranno allestiti banchetti nelle Parrocchie sotto indicate:

GESU' E MARIA, Beata Maria Vergine, IMMACOLATA, MADONNA DEL ROSARIO, SAN CIRO, SAN PIO X, SAN MICHELE, SAN GIOVANNI BATTISTA, SS. SALVATORE, ANNUNCIAZ. del SIGNORE, SACRA FAMIGLIA, SAN GIUSEPPE ARTIGIANO

Con un contributo di 5 euro, potrai ricevere un pacco da 1 chilo di riso pregiato della qualità Thai certificato Fairtrade, marchio internazionale del Consorzio Fairtrade TransFair Italia. Un riso speciale, prodotto da due cooperative di produttori della Thailandia centrale, Tha Rua e OJRPG.

I contributi raccolti in piazza da SOLIDAUNIA saranno destinati al sostegno del progetto idrico-agro-sanitario già avviato in Guinea Bissau ed in particolare alla trivellazione di 35 pozzi artesiani.

Per conoscere tutte le piazze e gli indirizzi degli stands dell’iniziativa Abbiamo riso per una cosa seria visita il sito
www.focsiv.it. oppure chiama il numero verde 800913456 (attivo dalle 8,30 alle 17,30)

Info: www.solidaunia.it
mail: michelegramazio@hotmail.com, info@solidaunia

sabato, aprile 26, 2008

AGENZIE TURISTICHE ITALIANE SCOPRONO (ERA ORA!) LA GUINEA BISSAU

African Explorer, nuovo itinerario in crociera

Fino alle coste della Guinea Bissau con l’Africa Queen
Una crociera a bordo di una piccola nave con 15 cabine distribuite su 3 ponti, l’Africa Queen, completamente revisionata nel 2001.
E’ questo il nuovo prodotto per l’estate 2008 di African Explorer: “Con l’Angola, il rilancio di Africa Spedizioni e nuovi programmi che arricchiscono destinazioni già testate, - commenta Alessandro Simonetti, titolare African Explorer – possiamo vantare un’implementazione delle nostre proposte che va a coprire gran parte del territorio africano e soddisfa le esigenze più disparate”.
L’Africa Queen, da ormai qualche anno, si è specializzata in crociere di una settimana nell’Arcipelago delle Bijagos, che conta una sessantina di isole sparse nell’Atlantico davanti alla costa della Guinea Bissau a sud del Senegal.
Le partenze sono individuali tutti i giovedì con volo da Milano a Dakar con Brussels Airlines e da Dakar a Bissau e ritorno con volo Air Senegal.

Fonte: www.guidaviaggi.it

venerdì, aprile 25, 2008

COOPERAZIONE CON IL PORTOGALLO

La cooperazione tecnico militare portoghese ha consegnato oggi una barca per la sorveglianza alla Marina della Guinea Bissau, appena riparata, in una cerimonia presieduta dall’ambasciatore del Portogallo, José Manuel Moreira Paes.
La barca, Cacheu, costruita nel 1994 nella base navale di Alfeite, è una delle tre navi di servizi di controllo dei mari della Guinea e che è stato recuperata in virtù di un accordo tra i due paesi che prevede la sua regolare manutenzione. Il costo della riparazione della barca è stato di circa 55 migliaia di euro, 40 mila dei quali sono garantiti dalla cooperazione militare portoghese.

Il coordinatore delle attività di sorveglianza della pesca (Fiscap) della Guinea Bissau, Hugo Nosoliny ha sottolineato che la riparazione della barca "Cacheu" e la sua consegna "è una boccata di ossigeno" per il lavoro di controllo dei circa 270 mila chilometri di zona costiera del paese.

mercoledì, aprile 23, 2008

VIDEO SULLA GUINEA BISSAU girato dal PROGETTOANNA che sostiene la CLINICA MEDICA di BOR.
In Italiano!!!
Per informazioni e per sostenere le attività dell'associazione PROGETTOANNA visita il sito

www.progettoanna.it








APPUNTI DI VIAGGIO...IN GUINEA BISSAU

Interessante articolo in Italiano e belle foto della Guinea Bissau

Clicca qui sotto!!!


http://senzatitoloculturalmagazine.wordpress.com/2008/04/22/appunti-di-viaggio-paesi-poveri-ecoguine/

martedì, aprile 22, 2008

REPORTAGE TELEVISIVO della SIC (TV Portoghese) SULLA GUERRA del 1973 IN GUINEA BISSAU

Interessante reportage in 3 parti, mostra immagini d'epoca risalenti al 1973, hanno della gerra per la liberazione della Guinea Bissau dal dominio portoghese.

IN LINGUA PORTOGHESE







VIDEO UNICEF SULLA TRATTA DEI BAMBINI TALIBE' IN GUINEA BISSAU

IN INGLESE CON SOTTOTITOLI in ITALIANO


domenica, aprile 20, 2008

La società civile contro Cabi

Le organizzazioni della società civile in Guinea Bissau, haNNO chiesto al primo ministro, Martinho N’Dafa Cabi, di rassegnare le dimissioni dalla carica perché "non soddisfa le condizioni e il profilo necessario per la dignità delle funzioni che svolge". Nella conferenza stampa congiunta, circa una dozzina di capi di organizzazioni della società civile, hanno annunciato una serie di azioni che intendono svolgere per forzare il Primo Ministro incaricato di rimettere il suo mandato. Tra le misure annunciate, è prevista una marcia di "indignazione nazionale" e una lettera aperta firmata da cittadini guineani, che verrà consegnata al capo dello Stato, Joao Bernardo "Nino" Vieira.

giovedì, aprile 17, 2008

Rassegna stampa
IL SOGNO DI UNA SCUOLA, UNA SCUOLA... DA SOGNO!

Uno degli incontri più belli e significativi che hanno segnato questi ultimi mesi, non solo umanamente ma anche “professionalmente”, è stato senz’altro quello con i monitori di Kuyo, un bairro di Bissau che definire periferico sarebbe un eufemismo...

Per continuare a leggere questa pagina di diario di Daniela, una ragazza impegnata in un'esperienza in Guinea Bissau (e di cui abbiamo parlato tempo fa), cliccate qui...
http://danielabissau.blogspot.com/

mercoledì, aprile 16, 2008

"SOLUZIONE LEGALE" PER IL PARLAMENTO
I dirigenti dello Stato della Guinea Bissau hanno chiesto al Parlamento di organizzare una "soluzione legale", che possa passare attraverso un emendamento costituzionale per consentire la continuità del Parlamento fino alla tenuta delle elezioni al 16 novembre.
In dichiarazioni ai giornalisti alla fine di un incontro di più di cinque ore con il Presidente della Guinea, Joao Bernardo "Nino" Vieira, il portavoce del Consiglio di Stato, Carlos Gomes, Domingos, ha detto che il Parlamento sarà convocato a considerare "come fare" per trovare "una soluzione giuridica", che consenta il proseguimento del lavoro degli attuali membri del Parlamento fino alla elezione dei nuovi parlamentari.
Un'altra fonte presente alla riunione ha spiegato che, in pratica, i membri saranno invitati, in via eccezionale, a commentare un emendamento costituzionale - non una revisione costituzionale - in cui i loro seggi saranno prorogati fino alla entrata in carica dei nuovi, dopo le elezioni parlamentari nel mese di novembre.
Il Presidente del Parlamento, Francisco Benante, ha detto che l'emergenza della sessione parlamentare si svolgerà con un unico punto di discussione: la legge su "riempire il vuoto", per il periodo tra la fine dell’attuale legislatura, il giorno 21 aprile, e l'entrata in carica dei nuovi membri. "Noi cercheremo di uno strumento giuridico per riempire un vuoto che esiste nella Costituzione", ha detto il presidente del Parlamento.

martedì, aprile 15, 2008

POLIZIA CONTRO POLIZIA... MORTI SU MORTI

Domenica, più di 20 elementi della Forza di intervento rapido della polizia di ordine pubblico (POP) della Guinea Bissau hanno invaso i locali della polizia giudiziaria del paese per rapire e uccidere un agente di polizia, arrestato durante la notte per l’omicidio di due persone, tra cui un elemento di forza speciale del POP. Più di 20 persone della polizia hanno preso d'assalto la sede del PJ, minacciato agenti, distrutto cellulari, liberato prigionieri e sequestrato l'agente di PJ, poi ucciso. Secondo fonti della polizia, l'atto perpetrato da elementi del POP si è verificato pochi istanti dopo che il Commissario Generale del POP, il tenente Cletche Na Nganha, era stato presso la sede della PJ, minacciando il direttore generale di disarmare la polizia.
Fin qui, la triste cronaca. Le reazioni, invece, in Guinea Bissau sono state chiaramente molto forti. La Lega dei Diritti Umani guineense chiede le immediate e incondizionate dimissioni del ministro dell'Interno, Certório Biote, per aver perso il controllo delle forze dell'ordine, e le dimissioni del commissario generale di polizia e dell’Ordine pubblico, per la loro complicità e il brutale e atroce atto perpetrato dai loro agenti seminando terrore, l'odio e la paura nel paese". Il ministro della giustizia della Guinea Bissau, ha considerato “disumano e atroce” l’assassinio dell’agente, affermando che si tratta di “un atto degno di una società primitiva”

lunedì, aprile 14, 2008

CONCERTO PUNK ROCK A BISSAU!!!!
Impossibile dite?
GUARDATE IL VIDEO!

DISCESA ALL'INFERNO IN UN OSPEDALE della GUINEA BISSAU
Interessante reportage in lingua spagnola sulla situazione sanitaria negli ospedali del piccolo paese dell'Africa occidentale.

Descenso ao inferno polo Hospital do Mal

13.04.2008 O fotógrafo ferrolán ábrenos as portas do coñecido como Hospital do Mal en Guinea Bissau, onde morren a diario nenos e adultos de lepra e malaria en condicións extremas. “A súa cura custaría só dous euros, pero occidente prefire ollar cara a outro lado que asumir a súa responsabilidade”, denuncia

TEXTOS: MARGA TOJO. FOTOS: GABRIEL TIZÓN


Viaxamos a terra de negros –isto é o que significa Guinea–, onde o 99% da poboación é de cor, para coñecer o que hai dentro das súas fronteiras que impele a toda unha xeración ao éxodo cara a Europa. Guinea Bissau. Un país que penetra en Senegal e limita con Conakri. Unha terra árida bañada polo océano. A súa economía baseada na agricultura e na pesca foi moi afectada pola guerra civil que tivo lugar en 1998–1999. Ten unha débeda externa de 921 millóns de dólares norteamericanos e atópase baixo un programa de axuste estrutural do FMI, que é como dicir nada ou peor. Abrimos as portas do chamado Hospital do Mal como se abre a caixa dos tronos. Guinea Bissau, o penúltimo estado na escala de desenvolvemento humano de Nacións Unidas padece o efecto voraz de tres doenzas: a lepra, a malaria e a sida. Todas elas aténdense neste centro de saúde cun único especialista para centos de cidadáns.

"Parece incríbel pensar que con dous euros se poden curar e que a sociedade occidental ignore totalmente o tema e mire cara a outro lado". Isto explícao o fotógrafo ferrolán Gabriel Tizón que acaba de inaugurar en Tenerife unha exposición de nombre homómimo ao de hospital. Atamán, unha ONG con sede na illa canaria, desprazouse ao país para coñecer a realidade. Gabriel Tizón viaxou con eles. A lepra e a malaria son moeda corrente en Guinea Bissau.

A lepra, unha enfermidade curábel que atopa o seu caldo de cultivo na pobreza, a desnutrición e a falta de hixiene, segue presente en máis de cen países do mundo (109), sobre todo na India e en África. Só en España se diagnostican cada ano entre 15 e 25 novos casos de lepra. A maioría dos pacientes son inmigrantes (60%) ou xitanos (40%). Con todo, en España a lepra non supón risco ningún para a saúde pública.

Fóra do Estado español, a situación é moito máis preocupante, especialmente no sueste asiático e África. Os datos da Organización Mundial da Saúde non son fiábeis, porque a maioría dos países non queren que se relacione o seu país con esta enfermidade e tratan de ocultar as cifras reais.

A lepra é unha enfermidade infecciosa sumamente contaxiosa no período de incubación que se transmite polo aire e afecta ás persoas co sistema inmunolóxico débil. Cunha combinación de tres fármacos moi accesíbeis para a poboación occidental a curación está garantida. "Guinea Bissau carece dunha posibilidade remotamente parecida".

domenica, aprile 13, 2008

DIRITTI UMANI IN GUINEA BISSAU
Il Rapporto 2007/2008

Clicca qui sotto...è in lingua portoghese!!

http://www.didinho.org/RELATORIOANUAL2007LIGAGUINEENSEDOSDIREITOSHUMANOS.pdf

venerdì, aprile 11, 2008

LA VOCE DELLE ISOLE BIJAGOS...IN GUINEA BISSAU

Un video racconta (in Portoghese) l'importanza di "RADIO DJANDJAN" per la popolazione dell'arcipelago


VICEMINISTRO VENEZUELANO IN VISITA A BISSAU

Articolo in lingua Spagnola

Caracas .- El viceministro de Relaciones Exteriores para África, profesor Reinaldo Bolívar, inició una visita de trabajo hacia Guinea Conakry, Guinea Bissau y Senegal, países de la parte Oeste de África, donde cumplirá una agenda que permita afianzar las relaciones con ese continente, en vísperas de la Cumbre América del Sur – África (ASA), que se realizará este año en Venezuela.

Este miércoles en Guinea Conakry, tierra del revolucionario Sekou Touré, el Viceministro para África será recibido por el Ministro de Asuntos Exteriores, de la Cooperación Internacional y de las Comunidades de la República de Guinea, Dr. Abdoul Kabéle Camara.

El jueves estará en Guinea Bissau, país del legendario luchador y socialista Amílcar Cabral, donde se reunirá con la Excelentísima Señora María Da Conceição Nobre Cabral, Ministra de Asuntos Exteriores, de la Cooperación Internacional y de las Comunidades de la República de Guinea Bissau.

Luego de la reunión el Viceministro Bolívar partirá a Dakar, capital de Senegal, para presidir el III Encuentro de Embajadores y Encargados de Negocios de la República Bolivariana de Venezuela en África que se realizará el 12 y 13 de abril, donde expondrá el Plan Estratégico del año 2008 y las líneas maestras a seguir en pro de profundizar los lazos de hermandad y cooperación Sur - Sur con el Continente Africano.

Fonte: www.aporrea.org
TRAFFICO DI MINORI "TALIBE" dalla GUINEA BISSAU

Video denuncia dell'UNICEF

Qui Sotto

http://blip.tv/file/816721
TEMPESTA DI SABBIA SFIORA LA GUINEA BISSAU

Clicca sil Link per vedere le foto!!!

http://www.elpais.com/articulo/gente/tormenta/arena/atraviesa/Guinea/Mauritania/Senegal/elpepugen/20080410elpepuage_8/Tes

lunedì, aprile 07, 2008

DELEGAZIONE ONU A BISSAU

Una delegazione della Commissione delle Nazioni Unite per il Consolidamento della Pace, ha cominciato ieri una missione a Bissau fino a11’11 aprile. Durante la sua visita, la delegazione avrà incontri con diversi responsabili del paese, in particolare con il presidente Joao Bernardo "Nino" Vieira e il Primo Ministro Martinho Ndafa Cabi.
Secondo il comunicato, la missione che nasce sotto la finalizzazione di un Piano Strategico per il Consolidamento della Pace, in Guinea Bissau, prevede anche la discussione con i membri della società civile e la visita del quartier generale della Commissione elettorale nazionale, caserme, polizia giudiziaria e diverse altre infrastrutture, tra cui il porto di Bissau.
Guidata dall’ambasciatrice Maria Luisa Viotti, rappresentante permanente presso le Nazioni Unite in Brasile e presidente del comitato speciale della Guinea-Bissau per la PBC, la missione comprende circa 20 membri, tra cui gli ambasciatori o rappresentanti delle missioni di Angola, il Giappone, Portogallo, Cile, Repubblica Ceca, Gambia, Lussemburgo, Burkina Faso, Guinea Bissau e la Nigeria e le Nazioni Unite.

sabato, aprile 05, 2008

LA PROVINCIA DI CASERTA PER LA GUINEA BISSAU


SOLIDARIETÀ

In piazza per l'Unicef. La Direzione Didattica di Cesa, guidata dal Dirigente Scolastico, D.ssa Adriana Mincione, domenica mattina sarà in piazza a Cesa e a Gricignano per raccogliere fondi da destinare al progetto 'Nuova Guinea Bissau', sostenuto dall'Unicef che sul posto sta promuovendo un programma pilota di lotta alla mortalità infantile e materna. Insomma, un altro importante appuntamento a favore dei bambini che giunge a pochi giorni dal convegno sull'Infanzia violata, tenutosi presso la Scuola Elementare e che ha riscosso il plauso della critica e del pubblico. Questa volta la missione dei docenti e degli alunni, sostenuti dai genitori, non è solo quella di sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi che, nel mondo in via di sviluppo, limitano o negano i diritti dei bambini, ma di raccogliere soldi e risorse da destinare a questi per agevolare e favorire il loro accesso alla salute, all'istruzione e al benessere. La Guinea Bissau, con 1,3 milioni di abitanti, è il sesto Paese più povero al mondo e qui un bambino su cinque muore prima di arrivare al quinto compleanno.

CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO QUI SOTTO.
http://www.casertanews.it/public/articoli/200804/art_20080405080044.htm

VOLETE INVESTIRE IN GUINEA BISSAU??? BRAVI!
Ma vi servono 230 giorni per tutte le pratiche

Interessante documento in lingua INGLESE
vi spiega passo passo come poter attivare il vostro investimento.

Clicca qui sotto!!!
http://www.doingbusiness.org/Documents/CountryProfiles/GNB.pdf

venerdì, aprile 04, 2008

L'ESERCITO DELLA PACE ...DELLE DONNE BISSAU GUINEENSI

Stralcio di un interessante reportage di PEACEREPORTER


Bissau - C’è un carro armato sulla strada che dal ponte Amilcar Cabral conduce alla città di Bissau, nero, bruciato, colpito a morte da un calibro pesante; e non appartiene a ricordi lontani.
Guinea Bissau, anno 2005, trent’anni di indipendenza, tre colpi di stato compiuti ed innumerevoli altri tentati, l’ultimo l’ottobre scorso: un’instabilità politica che ha scavato cicatrici profonde, divorato economie ed aiuti umanitari, vomitato profughi,ucciso tradizioni, mangiato vite. E prodotto miseria.
Raggiungere Bissau via terra non è semplice, le strade se le porta via la pioggia, che scende come una cascata e trasforma tutto in fango rosso. Quando scompare lascia solchi e buche tanto profonde da costringere i rari veicoli a camminare lenti sui margini, spesso a preferire sentieri nella foresta.
La capitale dell’ex colonia portoghese è calda, appiccicosa, è un mare di folla per le strade, di fuochi accesi la notte: anni di instabilità politica si sono portati via la corrente, le rare volte che arriva risveglia una città sonnolenta, dondolante e allegra come lo sono le cose e le persone in Africa. La musica sembra uscire dalla terra, l’allegria e i sorrisi, sono appena sotto le labbra: basta uno sguardo a farli esplodere. Bissau è ferita, certo, e non dimentica il carro armato che ha smesso di muoversi per linee rette proprio alle sue porte o gli hercules gonfi di riso e farina dei momenti peggiori: ma è una ferita che qualcuno, e cominciano ad essere in molti, tenta di rimarginare.

CONTINIUA a LEGGERE Cliccando SOTTO

http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idpa=&idc=3&ida=&idt=7&idart=2425

giovedì, aprile 03, 2008

LA LIBIA ed il CAJU della GUINEA BISSAU
La Libia ha in progetto di costruire tre unita di trasformazione delle noci di caju (anacardo) in Guinea Bissau, nell'ambito del rafforzamento della cooperazione bilaterale tra i 2 paesi.

Tutto l'articolo in Francese

La Libye va financer la construction de trois unités de transformation de noix de cajou en Guinée-Bissau dans le cadre du renforcement de la coopération écon...

La Libye va financer la construction de trois unités de transformation de noix de cajou en Guinée-Bissau dans le cadre du renforcement de la coopération économique entre les deux pays, a déclaré vendredi le Premier ministre Martinho Ndafa Cabi de retour d’un voyage de quelques jours à Tripoli.

"Le Guide de la Jamahiriya Arabe libyen nous a assuré la disponibilité de son pays à financer la construction de trois unités de transformation des noix de cajou en Guinée-Bissau", a-t-il déclaré sans donner plus de détail sur le montant exact de ce financement.

La Libye a par ailleurs promis d’aider les autorités bissau-guinéennes à combattre le crime organisé notamment le narcotrafic et d’apporter son appui au ministère de l’Administration interne pour lui permettre de pouvoir assurer la sécurité intérieure du pays.

"Le gouvernement libyen a promis aussi d’aider la Guinée-Bissau pour l’acquisition de produits alimentaires et de médicaments, d’octroyer des bourses d’études à nos étudiants et d’assurer le transport des pèlerins bissau-guinéens à la Mecque", précise le Premier ministre qui se dit satisfait de sa visite en Libye.

Les deux pays entretiennent depuis bientôt quatre décennies d’excellentes relations de coopération.

Cette entente entre Tripoli et Bissau est en train en effet de profiter aux investisseurs libyens comme en témoigne, du reste, l’acquisition en 2005 du plus grand hôtel de Bissau par des hommes d’affaires libyens.

Source : APA

UN FILM PER CAPIRE LA REALTA' dei CORRIERI degli OVULI DI DROGA

MARY full of GRACE è un film bello ed intelligente che mostra, con sorprendente realismo, la vita, i rischi e i traumi di migliaia di disperati, in tutto il mondo, che per vivere si lasciano tentare dai trafficanti nel svolgere il "mestiere" di SCATOLA UMANA PIENA DI DROGA

Un appello di NAMITIPENABULA:
Missionari cattolici e non che lavorate in Guinea Bissau; operatori sociali; ONG...
MOSTRATE QUESTO FILM AI VOSTRI RAGAZZI LAGGIU' IN GUINEA BISSAU...aiutateli a riflettere sull'argomento.

PERCHE' NON NASCA UNA NUOVA PIAGA SOCIALE di VASTE PROPORZIONI, in un paese che ha già miriadi di problemi da risolvere.

Ecco la recensione del film.

Maria full of Grace
Dopo l'ottima accoglienza all'ultimo festival di Berlino - premiato come miglior opera prima - arriva in Italia "Maria full of Grace" di Joshua Marston.

La storia è quella di Maria (Catalina Sandino Moreno) una ragazza colombiana impiegata in una fabbrica di fiori. Maria, abbandonato il lavoro perché sfruttata e maltrattata, è costretta a trovare un nuovo impiego per mandare avanti la famiglia (nonna, madre, sorella e nipotino) per la quale è l'unica fonte di sostentamento. La sua urgenza è ulteriormente aggravata dalla circostanza di trovarsi incinta. L'unica sua possibilità è di accettare di fare la "mula", ossia, di portare, per conto di un boss, droga negli Stati Uniti. Ma non è l'unica. Nel viaggio verso gli States incontrerà altre ragazze anche loro con il loro prezioso carico ben custodito.

Il film racconta una storia cruda e disarmante. Il regista americano la filma con uno stile realistico quasi da reportage e solo in alcuni momenti mitiga la pesante atmosfera con ariose riprese di una Colombia luminosa e colorata. La macchina da presa spesso insegue gli eventi ed i personaggi seguendone i gesti e le espressioni. Movimenti accurati ed attenti che nella scena dell'aereo - dove le ragazze si riconoscono come "mule" - restituiscono un'altissima tensione allo spettatore.

L'opera, che nella scarsa originalità dei dialoghi ha la sua maggiore debolezza, rimane interessante fino alla fine dove il finale - auspicato ed inevitabile - lascia un sapore dolce amaro in bocca.

Bravo Marston - anche autore oltre che direttore - nel descrivere le scene in cui vediamo le "mule" caricarsi della merce da trasportare e del contenuto delle quali vi lasciamo la sorpresa.

Le interpreti reggono bene la prova. In particolare, la protagonista, l'attrice colombiana Catalina Sandino Moreno - premiata a Berlino come miglior attrice - fornisce al suo personaggio una disincantata energia che lo rende irresistibilmente attraente. Capace di coniugare la tragedia con l'istintiva giovialità di una ragazza di diciassette anni, la Sandino è autrice di un'ottima prestazione. In fondo, la sua prova è quasi paradigmatica del film nel quale la gravità dell'argomento è smussata da una innata positività verso la vita, anche quando questa non sembra affatto riservare particolari gioie a chi la sta vivendo.
LA DROGA, PIAGA PER IL POPOLO DELLA GUINEA BISSAU

Non piu' solo un paese dove il traffico di droga imperversa sempre piu'.
Da crocevia del traffico di cocaina verso l'Europa, la Guinea Bissau sta' rischiando di diventare paese di trafficanti.
Sempre maggiori infatti gli arresti , nei paesi Europei, di cittadini Bissau guineensi che si sono fatti tentare dal guadagno facile, ma a rischio delle stessa vita, che promette il "mestiere" di trafficante. L'ultimo caso a TENERIFE.

Articolo in Spagnolo qui sotto
http://sosinvasion.wordpress.com/2008/04/02/detenido-con-47-capsulas-de-heroina-en-el-aeropuerto-de-tenerife/
SPARITI 114.000 EURO DONATI DA PORTOGALLO E SPAGNA PER PAGARE I SALARI ARRETRATI DIPENDENTI PUBBLICI della GUINEA BISSAU

Il Ministro delle Finanze della Guinea Bissau ha confermato che la somma e' stata fatta "sparire" da una rete di falsificatori, che includeva personale del ministero stesso.

Tutto l'articolo , in portoghese, nel link qui in basso
http://ww1.rtp.pt/noticias/index.php?article=337026&visual=26

mercoledì, aprile 02, 2008

I RIFUGIATI della FAME

Interessante articolo in lingua francese , che denuncia e motiva la fuga verso le Canarie di migliaia di pescatori dell'Africa occidentale, che restano senza possibilità di sopravvivere.


Réfugiés de la faim

La nuit était noire, sans lune. Le vent soufflait à plus de 100 kilomètres à l’heure. Il faisait se lever des vagues de plus de 10 mètres qui, avec un fracas effroyable, s’abattaient sur la frêle embarcation de bois. Celle-ci était partie d’une crique de la côte de Mauritanie, dix jours auparavant, avec à son bord 101 réfugiés africains de la faim. Par un miracle inespéré, la tempête jeta la barque sur un récif de la plage d’El Medano, dans une petite île de l’archipel des Canaries. Au fond de la barque, les gardes civils espagnols trouvèrent les cadavres de trois adolescents et d’une femme, morts de faim et de soif.

La même nuit, quelques kilomètres plus loin sur la plage d’El Hierro, un autre rafiot s’échoua : à son bord, 60 hommes, 17 enfants et 7 femmes, spectres titubants à la limite de l’agonie (1).

A la même époque encore, mais en Méditerranée cette fois-ci, un autre drame se joue : à 150 kilomètres au sud de Malte, un avion d’observation de l’organisation Frontex repère un Zodiac surchargé de 53 passagers qui – probablement par suite d’une panne de moteur – dérive sur les flots agités. A bord du zodiac, les caméras de l’avion identifient des enfants en bas âge et des femmes. Revenu à sa base, à La Valette, le pilote en informe les autorités maltaises, qui refusent d’agir, prétextant que les naufragés dérivent dans la « zone de recherche et de secours libyenne ». La déléguée du Haut Commissariat des réfugiés des Nations unies Laura Boldini intervient, demandant aux Maltais de dépêcher un bateau de secours. Rien n’y fait. L’Europe ne bouge pas. On perd toute trace des naufragés.

Quelques semaines auparavant, une embarcation où se pressaient une centaine de réfugiés africains de la faim, tentant de gagner les Canaries, avait sombré dans les flots au large du Sénégal. Il y eut deux survivants .

Des milliers d’Africains, y compris des femmes et des enfants, campent devant les clôtures des enclaves espagnoles de Melilla et de Ceuta, dans le Rif aride. Sur injonction des commissaires de Bruxelles, les policiers marocains refoulent les Africains dans le Sahara (3). Sans provisions ni eau. Des centaines, peut-être des milliers d’entre eux périssent dans les rochers et les sables du désert .

Combien de jeunes Africains quittent leur pays au péril de leur vie pour tenter de gagner l’Europe ? On estime que, chaque année, quelque 2 millions de personnes essaient d’entrer illégalement sur le territoire de l’Union européenne et que, sur ce nombre, environ 2 000 périssent en Méditerranée, et autant dans les flots de l’Atlantique. Leur objectif est d’atteindre les îles Canaries à partir de la Mauritanie ou du Sénégal, ou de franchir le détroit de Gibraltar au départ du Maroc.

Selon le gouvernement espagnol, 47 685 migrants africains sont arrivés sur les côtes en 2006. Il faut y ajouter les 23 151 migrants qui ont débarqué sur les îles italiennes ou à Malte au départ de la Jamahiriya arabe libyenne ou de la Tunisie. D’autres essaient de gagner la Grèce en passant par la Turquie ou l’Egypte. Secrétaire général de la Fédération internationale des sociétés de la Croix-Rouge et du Croissant-Rouge, M. Markku Niskala commente : « Cette crise est complètement passée sous silence. Non seulement personne ne vient en aide à ces gens aux abois, mais il n’y a pas d’organisation qui établisse ne serait-ce que des statistiques rendant compte de cette tragédie quotidienne . »

Pour défendre l’Europe contre ces migrants, l’Union européenne a mis sur pied une organisation militaire semi-clandestine qui porte le nom de Frontex. Cette agence gère les « frontières extérieures de l’Europe ».

Elle dispose de navires rapides (et armés) d’interception en haute mer, d’hélicoptères de combat, d’une flotte d’avions de surveillance munis de caméras ultrasensibles et de vision nocturne, de radars, de satellites et de moyens sophistiqués de surveillance électronique à longue distance.

Frontex maintient aussi sur sol africain des « camps d’accueil » où sont parqués les réfugiés de la faim, qui viennent d’Afrique centrale, orientale ou australe, du Tchad, de la République démocratique du Congo, du Burundi, du Cameroun, de l’Erythrée, du Malawi, du Zimbabwe… Souvent, ils cheminent à travers le continent durant un ou deux ans, vivant d’expédients, traversant les frontières et tentant de s’approcher progressivement d’une côte. Ils sont alors interceptés par les agents de Frontex ou leurs auxiliaires locaux qui les empêchent d’atteindre les ports de la Méditerranée ou de l’Atlantique. Vu les versements considérables en espèces opérés par Frontex aux dirigeants africains, peu d’entre eux refusent l’installation de ces camps. L’Algérie sauve l’honneur. Le président Abdelaziz Bouteflika dit : « Nous refusons ces camps. Nous ne serons pas les geôliers de nos frères. »

Organiser la famine et criminaliser ceux qui la fuient

La fuite des Africains par la mer est favorisée par une circonstance particulière : la destruction rapide des communautés de pêcheurs sur les côtes atlantique et méditerranéenne du continent. Quelques chiffres.

Dans le monde, 35 millions de personnes vivent directement et exclusivement de la pêche, dont 9 millions en Afrique . Les poissons comptent pour 23,1 % de l’apport total de protéines animales en Asie, 19 % en Afrique ; 66 % de tous les poissons consommés sont pêchés en haute mer, 77 % en eaux intérieures ; l’élevage en aquaculture de poissons représente 27 % de la production mondiale. La gestion des stocks de poissons dont les déplacements s’effectuent tant à l’intérieur qu’à l’extérieur des zones économiques nationales revêt donc une importance vitale pour l’emploi et la sécurité alimentaire des populations concernées.

La plupart des Etats de l’Afrique subsaharienne sont surendettés. Ils vendent leurs droits de pêche à des entreprises industrielles du Japon, d’Europe, du Canada. Les bateaux-usines de ces dernières ravagent la richesse halieutique des communautés de pêcheurs jusque dans les eaux territoriales. Utilisant des filets à maillage étroit (interdits en principe), elles opèrent fréquemment en dehors des saisons où la pêche est autorisée. La plupart des gouvernements africains signataires de ces concessions ne possèdent pas de flotte de guerre. Ils n’ont aucun moyen pour faire respecter l’accord. La piraterie est reine. Les villages côtiers se meurent.

Les bateaux-usines trient les poissons, les transforment en surgelés, en farine ou en conserves, et expédient du bateau aux marchés. Exemple : la Guinée-Bissau, dont la zone économique abrite un formidable patrimoine halieutique. Aujourd’hui, pour survivre, les Bissagos, vieux peuple pêcheur, sont réduits à acheter sur le marché de Bissau – au prix fort – des conserves de poisson danoises, canadiennes, portugaises.

Plongés dans la misère, le désespoir, désarmés face aux prédateurs, les pêcheurs ruinés vendent à bas prix leurs barques à des passeurs mafieux ou s’improvisent passeurs eux-mêmes. Construites pour la pêche côtière dans les eaux territoriales, ces barques sont généralement inaptes à la navigation en haute mer.

Et encore… Un peu moins d’un milliard d’êtres humains vivent en Afrique. Entre 1972 et 2002, le nombre d’Africains gravement et en permanence sous-alimentés a augmenté de 81 à 203 millions. Les raisons sont multiples. La principale est due à la politique agricole commune (PAC) de l’Union européenne.

Les Etats industrialisés de l’Organisation de coopération et de développement économiques (OCDE) ont payé à leurs agriculteurs et éleveurs, en 2006, plus de 350 milliards de dollars au titre de subventions à la production et à l’exportation. L’Union européenne, en particulier, pratique le dumping agricole avec un cynisme sans faille. Résultat : la destruction systématique des agricultures vivrières africaines.

Prenons l’exemple de la Sandaga, le plus grand marché de biens de consommation courante de l’Afrique de l’Ouest. La Sandaga est un univers bruyant, coloré, odorant, merveilleux, situé au cœur de Dakar. On peut y acheter, selon les saisons, des légumes et des fruits portugais, français, espagnols, italiens, grecs, etc. – au tiers ou à la moitié du prix des produits autochtones équivalents.

Quelques kilomètres plus loin, sous un soleil brûlant, le paysan wolof, avec ses enfants, sa femme, travaille jusqu’à quinze heures par jour… et n’a pas la moindre chance d’acquérir un minimum vital décent.

Sur 52 pays africains, 37 sont des pays presque purement agricoles.

Peu d’êtres humains sur terre travaillent autant et dans des conditions aussi difficiles que les paysans wolof du Sénégal, bambarg du Mali, mossi du Burkina ou bashi du Kivu. La politique du dumping agricole européen détruit leur vie et celle de leurs enfants.

Revenons à Frontex. L’hypocrisie des commissaires de Bruxelles est détestable : d’une part, ils organisent la famine en Afrique ; de l’autre, ils criminalisent les réfugiés de la faim.

Aminata Traoré résume la situation : « Les moyens humains, financiers et technologiques que l’Europe des Vingt-Cinq déploie contre les flux migratoires africains sont, en fait, ceux d’une guerre en bonne et due forme entre cette puissance mondiale et de jeunes Africains ruraux et urbains sans défense, dont les droits à l’éducation, à l’information économique, au travail et à l’alimentation sont bafoués dans leurs pays d’origine sous ajustement structurel. Victimes de décisions et de choix macroéconomiques dont ils ne sont nullement responsables, ils sont chassés, traqués et humiliés lorsqu’ils tentent de chercher une issue dans l’émigration. Les morts, les blessés et les handicapés des événements sanglants de Ceuta et de Melilla, en 2005, ainsi que les milliers de corps sans vie qui échouent tous les mois sur les plages de Mauritanie, des îles Canaries, de Lampedusa ou d’ailleurs, sont autant de naufragés de l’émigration forcée et criminalisée »

Jean Ziegler.

Fonte: MONDE DIPLOMATIQUE

martedì, aprile 01, 2008

Una notizia raccolta dal sito www.womenews.net , ma che noi abbiamo già trattato ma che resta attuale. Un dibattito sulle mutilazioni genitali femminili...

Guinea-Bissau: in discussione una legge contro le mutilazioni genitali
Nonostante le ripetute rassicurazioni fornite da Guinea-Bissau negli ultimi dieci anni circa un più rigoroso rispetto dei diritti umani, i rappresentanti politici di quel paese non riescono a trovare un accordo per quanto riguarda le mutilazioni genitali femminili. Lo scorso 24 marzo è finalmente iniziato il dibattito intorno ad una proposta di legge che intende vietare questa pratica, ma immediatamente si sono formati due schieramenti fortemente contrapposti che non fanno presagire un iter facile per la legge. Alcuni deputati rappresentanti della comunità musulmana hanno infatti proposto di archiviare la legge ritenendola “prematura”, mentre Fernando Gomes, di Alianza Popular Unida (composta da laici, cattolici animisti e cattolici tradizionali) invita invece l’emiciclo ad avere il coraggio di abolire questa pratica. Secondo la socióloga Catarina Moreira, della direzione dell’Unión de Mujeres Alternativa y Respuesta de Portugal, che ha espresso preoccupazione per il futuro della legge, l’impulso all’approvazione della legge non è venuta dalla classe politica bensì dalle Ong e da personalità da sempre impegnate nella difesa dei diritti umani