martedì, febbraio 13, 2007

ISOLE BIJAGOS
UN PATRIMONIO MONDIALE DA SALVARE!!!
Ecco la frase riportata su un manifesto pubblicitario di un esposizione sulle Isole Bijagos (Guinea Bissau), promossa dal Museo Nazionale di Storia Naturale di Lisbona, lo scorso anno.
Le Bijagos...un arcipelago composto da 90 isole ed isolotti, un mare incontaminato e vegetazione tropicale....belle spiagge...paradiso della pesca sportiva...degli ornitologi...culla di un'etnia, quella dei Bijagos, che mantiene tutt'ora intatte tradizioni e costumi...paradiso naturale ricco di fascino, meta della nidificazione delle tartarughe marine...riserva della biosfera e patrimonio mondiale riconosciuto dall'UNESCO...
Orbene, questo splendido angolo della Guinea Bissau rischia di scomparire a causa della stupidità e dell'avidità dell'uomo (bianco e nero che sia!!!).

Abbiamo già raccontato i motivi per cui questa regione della Guinea Bissau sembra essere uno "stato a sè"!!
La distanza dalla costa, la difficoltà nei trasporti e nelle comunicazioni, la riservatezza della sua gente e un ambiente selvaggio, hanno, sino a poco tempo fà, tenuto lontano da queste isole non solo il turismo straniero, ma la stessa organizzazione statale Guineense.
Le istituzioni nazionali, civili e militari, presenti sull'isola sono veramente scarse...e se per certi aspetti ciò può essere stato positivo...beh!...ultimamente emergono gli aspetti negativi della faccenda.

Il turismo, di per se stesso non è pericoloso, se regolamentato e tenuto sotto controllo.
Non si può dire che le Bijagos siano le "Maldive" Africane per presenza turistica, ma è certo che negli ultimi anni è sensibilmente aumentato il numero di stranieri (portoghesi, Francesi, spagnoli ed italiani) che passano per queste isole, giungendo nel 90% dei casi direttamente dalle coste senegalesi, baypassando così i controlli Bissau guineensi. Molti di questi villeggianti praticano in modo intelligente la Pesca sportiva (su internet trovate proposte interessanti)...ma non tutti!!!
Il commercio illegale di specie animali terrestri, acquatiche e di volatili in Guinea non è una novità...Uccelli rari, Tartarughe marine, fauna ittica protetta, sono minati da uomini senza scrupoli che possono, in questo angolo di Mondo senza alcun controllo, fare ciò che più gli pare ed in massima libertà, tranquillità ed impunità, mettendo a rischio un ecosistema particolarmente delicato ed ufficialmente protetto in qualità di "Riserva Naturale"

Ampiamente si è parlato (Namitipenabula e moltissmi altri) del proliferare del traffico di Droga (in particolare cocaina) lungo le coste dell'arcipelago. In questo caso a rischio non è tanto l'ambiente naturale (che comunque direttamente o meno può accusare colpi) quanto quello umano-sociale delle isole. La Droga non porta mai niente di buono dietro di sè..il miraggio di facili guadagni, il riciclaggio di denaro sporco, il traffico di armi e di persone spesso ad essa collegati, sono un pericolo che incombe sul popolo Bijagos....Tradizioni e costumi antichi di secoli rischiano di essere triturati...i giovani di essere attratti dal partecipare all'illecito commercio e magari ad essere consumatori stessi di tali sostanze...
Ed anche qui, i trafficanti possono continuare a fare il loro sporco mestiere in tutta tranquillità ed impunità...i poliziotti e l'esercito sull'isola sono in numero molto ridotto, senza formazione ma...sopratutto senza i minimi strumenti per potersi opporre a tali traffici. Anzi, nelle loro condizioni sono i primi ad essere a rischio di corruzzione, agevolando così il passaggio di stupefacenti all'interno dell'Arcipelago...(in Aeroporto a Bissau entri in aree Off Limits regalando una penna a sfera...immaginate cosa si può fare sventolando in faccia ad un gendarme biglietti da 50 Euro (2 mesi di stipendio!!!)...


Ed infine ci mancava anche lui...l'odiato\amato Petrolio!!!
Forse non tutti sanno che le acque territoriali della Guinea Bissau sono ricche del prezioso minerale liquido...
Sono anni che si ricercano i giacimenti attraverso carotaggi del fondo marino... e questi, alla fine son saltati fuori.
Tredici aree da sfruttare...sette delle quali hanno il loro limite a 40 km dalla zona denominata "Parco Naturale Nazionale" dell'Arcipelago Bijagos. Il Blocco 3 è addirittura comprendente la riserva naturale ma non è stato concesso dal Governo Bissau Guineense a nessuna Compagnia petrolifera (per ora). Concessi invece i blocchi 2; 4A; 5A alla PREMIER OIL (che sfrutterà i giacimenti) ed i Blocchi 6A e 6B alla LARSEN Oil ed alla GB Oil.
Questi 5 blocchi di sfruttamento dei giacimenti hanno i loro confini a 40 Km dall'arcipelago...e l'interesse (internazionale e del governo Bissau guineense) finanziario che ruota intorno ai restanti blocchi è in continua crescita (notizia di ieri che la Israeliana DELEK ha aquistato l'11,43% di due contratti di affitto per lo sfruttamento di giacimenti in mare aperto, e che questa verserà, nelle casse della Empresa Nacional de Pesquisa e Exploraçao Petroliferas da Guinea Bissau -cioè dello Stato- ,una discreta quantità di milioni di Euro!)
Grazie al cielo, il Governo Bissau guineense ha dovuto fare i conti con le leggi che tutelano quelle aree naturali dichiarate dall'ONU "Riserva della Biosfera" e patrimonio naturale mondiale.
Da Ottobre 2006, una commissione mista di tecnici Bissau Guineensi e stranieri, lavora per mettere a punto un documento che regolamenti tutte le fasi dell'estrazione del greggio, in modo da prevenire un disastro ecologico (non troppo lontano dalla realtà). Gli stessi impianti di estrazione dovranno essere costruiti seguendo criteri il più possibile rispettosi dell'ambiente.
Le conseguenze di perdite in mare del greggio sarebbero terribili e causerebbero uno squilibrio ecologico che andrebbe poi a riperquotersi anche sulla vita economica e sociale di migliaia di famiglie che vivono di pesca artigianale.
Sappiamo bene che non esiste precauzione o regolamento al mondo che annulli al 100% l'inquinamento in operazioni estrattive...per cui, già a priori, si lavora per ridurre i danni al minimo!!!
Sembra infine che la Guinea Bissau non abbia firmato le convenzioni dell'Organizzazione marittima Internazionale sul trasporto di prodotti petroliferi e sull'assistenza internazionale in caso di incidente(dati 2006)...Il Governo comunque si è dichiarato disponibile a ratificarla al più presto.
La cosa che più preoccupa è l'esperienza negativa avutasi nel delta del Niger...una zona ricca di giacimenti, particolarmente rassomigliante a quella della Guinea Bissau. Lo sfruttamento del greggio fù, in quella regione Africana, una vera bomba ecologica i cui effetti, su natura e popolazione, si fanno sentire negativamente ancora oggi.

Le coste della Guinea Bissau mantengono in vita, con la loro ricchezza di pesci, centinaia di migliaia di persone...un disastro ecologico sancirebbe in modo definitivo la rovina, la fame e, per alcuni, di conseguenza la morte, di queste persone...

Il Governo Bissau Guineense è in bilico tra due responsabilità...tutelare il patrimonio naturale nazionale e la più grossa risorsa alimentare del paese...e concedere il più rapidamente possibile le licenze necessarie allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi presenti nelle sue acque, riempiendo così le casse dello Stato di quel denaro che tanto sarebbe necessario per rimettere in piedi la nazione intera

Due responsabilità, che solo un Governo formato da gente onesta, saggia, altruista, che ama il suo popolo può assumersi!!!

Ed è proprio per questo che bisogna essere preoccupati!!!!!!