LE RELAZIONI TRA AFRICA e CINA
Scritto ed inviato da Fernando Casimiro
"L’Africa è un continente e
Di orientamento comunista solo il fatto di avere al governo un partito che porta ancora quel nome.
La necessità di modernizzarsi, per potersi espandere, ha fatto si che
Uno spazio privilegiato e con svariate riserve di prodotti minerali energetici è l’Africa!
Privilegiata, per non concorrere nella ricerca di garanzie di un futuro migliore per gli africani e, per così dire, per non definire politiche di sviluppo che utilizzino le proprie risorse primarie energetiche, come anche per il lasciare che si sfruttino le sue ricchezze in cambio di contropartite finanziarie che sono delle miserie, rispetto al valore del prodotto e che non vanno minimamente incontro (le contropartite) alla salvaguardia ed al beneficio degli interessi dei popoli, ma piuttosto dei loro governi.
La Cina sa che molto, del successo dello sviluppo europeo, ha avuto come base e sostegno il continente africano, non solo per le risorse naturali, ma altresì per quelle umane.
Di studio in studio
Se un tempo gli africani furono ingannati dai primi colonizzatori europei, oggi, la tattica della Cina consiste nel finanziare progetti non sempre proposti dai governanti africani, ma inclusi in pacchetti di offerte presentati dalla Cina, in chiare modalità neocoloniali.
Si sa che
Si sa che
Intanto, questa avanzata cinese, non è passata inosservata ai paesi “sviluppati”, che sempre più insorgono contro l’invasione di questa nel continente africano.
Questa attitudine di Europa e USA di denunciare la pretesa ipoteca delle riserve minerali energetiche dell’Africa da parte della Cina, nel modo in cui è stata compiuta, avviene solo in quanto la politica cinese in questione ha avuto successo. I Pacchetti di offerta all’Africa stanno, di fatto, consentendo l’insediarsi della Cina nel continente africano in pianta stabile.
Se i movimenti cinesi stanno viziando i concetti di cooperazione tra nazioni e popoli, molto si deve alle strategie errate di relazioni con l’Africa e gli africani, da parte proprio di UE ed USA. Strategie sempre basate in contropartite materiali immediate che mai hanno voluto assumere principi e difendere valori universali che moralizzassero le “buone prassi” che tanto l’UE e gli USA difendono per se stesse.
Le politiche di cooperazione tracciate e seguite dai governanti africani sono, nella maggioranza, sostenute per convenienza di piani normalmente elaborati dai partners economici europei ed americani. Politiche non sempre basate sulla trasparenza e di cui oggi si fa uso ed abuso in Africa per dare alla Cina opportunità che UE e USA hanno avuto e mal utilizzato, per migliorare lo sviluppo del continente africano.
Ma se europei ed americani non hanno migliorato quasi nulla fin qui, molto meno riusciranno a farlo i cinesi, in quanto è più facile una revisione degli errori strategici da parte di europei ed americani (nel senso di nuovi programmi per uno sviluppo sostenibile, basato su formule di reciprocità dei vantaggi ugualmente sostenibili con i paesi africani , ripensando nuove strategie relazionali con il continente nero), che permettere l’espansione cinese nel continente.
Gli africani dovranno tener conto che non c’è sviluppo sostenibile senza libertà, e il ricordo della colonizzazione resterà sempre presente per chiarire i dubbi in tal senso.
Chi avrà buone intenzioni nei confronti dell’Africa, dovrà averle anche per gli africani, e non guardare semplicemente alle ricchezze naturali del continente nero ed ancor meno appoggiare e sostenere dittature in Africa, chiudendo gli occhi davanti ai massacri, alla fame, alle malattie, in una parola: le disgrazie dell’Africa e degli africani vittime dei loro governanti, appoggiati dagli interessi economici delle potenze mondiali!
Mi piacerebbe vedere l’Africa affermarsi, creando strutture di sviluppo proprie e sul suo suolo, in modo da evitare la dipendenza. Chiaramente sarebbe sempre una strategia bisognosa dei partners, ma in tal modo da permettere all’Africa di avere ciò che, di buono, hanno tutti gli altri continenti."
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