giovedì, febbraio 22, 2007

DAL 7° WORLD SOCIAL FORUM

Testimonianza- diario di Veronica, della delegazione di Chiama l’Africa,e amica di Namitipenabula sul Social forum mondiale di Nairobi…

Successivamente dovremmo avere altri racconti di partecipanti al Forum. Intanto questo racconto, poco istituzionale e molto “vissuto”


20 gennaio 2007 Inizia il forum con la mega inagurazione a Huru Park (non so se si scrive cosi) dopo la marcia che partiva da Kibera e finiva al parco. Inaugurazione con personaggi che hanno parlato e cantato sul palco cercando di coinvolgere e di farsi ascoltare ...”Another world is” e tutti strillavano...POSSIBLE!!!

Abbiamo poi ballato sotto il palco tra ragazzi di Nairobi, altri mozambicani

(chiaramente ballavano tutti benissimo) e non si sa perchè ma gli indiani invece di

ballare ci facevano le foto!!

Il 21 gennaio 2007 siamo stati a Kasarani dove si svolgeva il forum e la nostra missione mattutina era quella di procurare i pass per la delegazione Chiama l'Africa...finita la mattina dovevamo scegliere se andare all'inaugurazione con esibizione della mostra di Terres des hommes che Salinari ci aveva invitato a vedere o se andare al concerto a Dandora dei Sud Sound System (baraccopoli che avevamo già conosciuto nei giorni precedenti grazie all’ospitalità di un ragazzo conosciuto in aereo)...dopo tante indecisioni decidiamo che il concerto significa molto per la popolazione di Dandora, in più i sud rappresentano la nostra cultura...un evento così non ce lo potevamo perdere....poi arrivate lì la delusione è stata tantissima...ci immaginavamo un concerto
uno accanto all'altro ma ci siamo trovate difronte alla divisione totale tra le persone di Dandora e gli occidentali, gli italiani… una parte di là persone in piedi ammucchiate e pressate, dall'altra i bellissimi musi bianchi seduti sulle sedie e sotto a gazebi...e noi in tutto questo costrette per motivi di sicurezza a rimanere dalla parte lussuosa...sedute per terra tra pianti e parolacce non sapevamo come scappare o nasconderci da quella situazione che per noi faceva nascere un muro in più...finalmente finisce il concerto...solo in un secondo momento con l'ira placata e dopo aver parlato con più persone siamo riuscite a capire che il problema non era semplice...metti una persona non abituata a quel caldo dalle due di pm alle 4 pm in piedi sotto il sole e senza testa coperta...molti non ce l'avrebbero fatta...e tante altre considerazioni che possono giustificare qualche scelta ma altre no assolutamente no, come i bambini che cercavano di oltrepassare quella barriera e poi venivano rimandati indietro dalla sicurezza in modo anche violento...


22 gennaio
: finalmente per noi è anche il primo giorno di studio visto che riusciamo ad andare alla conferenza sull'acqua dove abbiamo sentito parlare tante persone: Molinari, Carmen Sosa, Sentinelli,Petrella, il mitico Alex Zanotelli, Guido Barbera...

la sera per imprevisti accompagniamo una parte dei Sud Sound System a prendere l'aereo e abbiamo la possibilità di confrontarci sull'impressioni del concerto.


23 gennaio
la mattina andiamo a koroghoco accompagnati da un ragazzo,Vincent che abbiamo conosciuto nel posto in cui abbiamo la tenda cioè MJI WA FURAHA che vuol dire città della gioia...il giorno dopo di nuovo al wsf e lì hanno rubato la borsa alla nostra amica Cecilia, proprio all'interno del wsf. Ci rammarica che dopo aver girato per un bel po’, giusto al WSF debba avvenire un furto…mah!!

il 25 marcia finale

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

questa testimonianza è solo uno stralcio di tutti i racconti che veronica ha fatto appena rientrata in italia...ha detto cmq che l'esperienza è stata splendida e come in tutte le situazioni africane ha voluto sottolineare paradossi e contraddizioni di questa terra...cmq si attendono altre testimonianze e per eventuali dubbi o domande veronica è disponibile a una integrazione del suo raccnto...

3:32 PM  
Blogger coordinatore said...

Grazie Veronica!!!

6:07 PM  
Blogger martino said...

Un World Social Forum tutto Africano
…peccato che facciamo fatica a capire l’Africa!

Si è concluso il 25 gennaio il 7° World Social Forum, che per la prima volta si è tenuto in un paese africano, il Kenya. La partecipazione è stata inferiore a quella delle precedenti edizioni, ma il dato rilevante del Forum è quello di essersi riunito in Africa. Ed ha avuto proprio ragione la nostra Viceministra Sentinelli quando ha detto che questo è un Forum Mondiale, ma soprattutto Africano.
Si, perché sono stati gli africani i protagonisti. Gli occidentali per una volta hanno dovuto abbandonare la parte del coccodrillo, quello dalla bocca grande e le orecchie piccole, per parlare di meno ed ascoltare di più. E come si poteva non ascoltare quella donna africana che, con un bimbo in spalla e un altro per la mano, dice che la privatizzazione dell’acqua non è solo una questione di antiliberismo ma è soprattutto una questione vitale.
A due passi da Kasarani, sede del Forum, c’è la periferia di Nairobi, quella delle baracche e degli slum. Kibera, Korogocho, Dandora: luoghi “pericolosi” in cui solo i partecipanti più curiosi si sono inoltrati. Luoghi in cui la resistenza dell’olfatto è messa a dura prova, perché fogna e spazzatura scorrono lungo canali a cielo aperto e attraversano tutte le stradine. E da queste stradine guardare più lontano, cercando un orizzonte, non è confortante, perché si scorgono solo discariche in cui la gente cerca qualcosa tra i rifiuti dei ricchi.
Eppure in questi luoghi maledetti si incontrano volti sorridenti e gioiosi, come quelli di due bambini che giocano con l’acqua putrida degli scarichi, non sapendo o non pensando che la loro speranza di vita è dieci anni. Certamente non ci pensano quei bambini dagli occhi assenti, che invece hanno scelto di giocare a sniffare la colla delle scarpe. Chi invece conosce bene la vita di questo posto e sembra avere speranza da vendere, sono ancora una volta le donne che, sedute agli angoli delle stradine con una pentola ed un pugno di carbone, si inventano tutti i giorni qualcosa da mangiare.
Ed allora a questo Social Forum è stata l’Africa che ha parlato e ha detto di non volere più compassione ed assistenza, ma comprensione e condivisione dal basso e con il basso. Forse questo messaggio non è arrivato alle orecchie di chi alloggiava negli alberghi della City e neanche a quelle di chi ha organizzato il concerto dei Sud Sound System nello slum di Dandora, ben pensando di separare con una rete il pubblico bianco da quello nero. Contraddizioni troppo grandi da perdonare quando dall’Africa abbiamo già altri conti da farci perdonare!

Martino Coppola (Chiama l'Africa)

11:44 PM  
Anonymous Anonimo said...

grazie per il tuo contributo caro martino...

9:07 AM  

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