giovedì, gennaio 31, 2008

VIEIRA VISITATO A PARIGI:
DIMESSO DOPO DUE SETTIMANE

Il Presidente della Guinea-Bissau ha effettuato delle visite mediche in un ospedale militare di Parigi ed è in attesa dei risultati di alcuni test per tornare a Bissau. A rivelarlo all’agenzia Lusa è stata una fonte diplomatica guineense.
Secondo Dino Seidi, console della Guinea-Bissau, a Parigi, Joao Bernardo "Nino" Vieira ha già lasciato la Val de Grâce Hospital di Parigi, e si trova in un albergo della capitale in attesa dei risultati.
"Nino" Vieira, secondo Dino Seidi, ha effettuato la visita medica 'normali' e 'di routine', effettuate di solito nell’ospedale parigino. Il Presidente della Guinea Bissau è assente dalla scena da circa due settimane e non ha presenziato in alcuni incontri regionali e continentali, come il vertice della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS) la settimana scorsa, e l'Unione africana (UA), che si terrà da oggi a sabato. L’ospedale militare Val de Grâce è un moderno ospedale, che ospita le più svariate personalità politiche internazionali, in particolare africane e in cui sarebbe morto l'ex presidente dell'Autorità palestinese Yasser Arafat nel 2004.
fonte: Lusa

mercoledì, gennaio 30, 2008

Riceviamo e pubblichiamo volentieri

Un grande saluto a tutti voi di "Na miti pe na bula"!!!
Volevo farvi conoscere la nostra associazione da poco nata:"Il cuore in Africa". Siamo un gruppo di persone di Montecchia di Crosara, un paese in provincia di Verona, che ha deciso di unire le proprie forze per aiutare dei missionari della nostra zonaimpegnati nei paesi del terzo mondo. Con un gruppo di volontari siamo appena tornati la settimana scorsa dalla Guinea Bissau; là abbiamo lavorato presso la missione di Buba per l'ultimazione della scuola ed abbiamo incontrato il nostro compaesano P Piergianni, padrefrancescano da 30 anni in Guinea.
Personalmente è il terzo anno che mi reco in Guinea ed ogni anno è sempre più difficile rientrare. A tutti voi va grande ringraziamento per il vostro blog, anche quando siamo in Italia possiamo trovare un pò di Guinea Bissau. Grazie!!!
Ciao, Federico.

Lo ringraziamo per gli elogi e vi invitiamo a visitare il sito dell'associazione:
http://www.ilcuoreinafrica.org/

Bisceglie pro Guinea Bissau

Successo pieno per la "solidarietà oltre confine" al IV° circolo


di Salvatore Vernice

Una scuola aperta non solo alla comunità locale ma anche a quelle lontane che attraverso una serie di iniziative, hanno visto il IV° circolo didattico “Don Pasquale Uva”, sostenere campagne di solidarietà, promosse dalla dirigente scolastica Francesca Castellini, che hanno trovato l’aiuto tangibile e la più ampia collaborazione di tutti i docenti della scuola primaria e dell’infanzia, oltre che delle famiglie degli alunni.

«Sin dall’anno scorsodice l'insegnante Enza Martina referente scolastica (nella foto) – abbiamo aderito al progetto UNICEF “Adotta una Pigotta e salverai un bambino”. La Pigotta è la tradizionale bambola di pezza fatta a mano, con cui hanno giocato molte generazioni di bambini e a realizzarle ci hanno pensato i genitori degli alunni che, in appositi laboratori all’interno della scuola, hanno dato sfogo alla loro fantasia e creatività, confezionando tantissime Pigotte. Queste “bambole” sono state poi acquistate dai genitori del nostro circolo che, con un’offerta minima di 20 euro, hanno contribuito a fornire aiuti ai bambini della Guinea-Bissau. La somma raccolta è stata di quasi 2.900 euro, invita all’UNICEF come contributo della nostra comunità scolastica».

l'intero articolo su

www.bisceglielive.it

martedì, gennaio 29, 2008

BRASILE IMPORTA CAJU' dalla GUINEA BISSAU

(notizia in portoghese....)

CE planeja importar castanha in natura de Guiné-Bissau


Representantes do Sindicaju, da iniciativa privada do Estado e de Guiné-Bissau já iniciaram as negociações

O Ceará deve começar a importar castanha de caju in natura de Guiné-Bissau este ano. Com o objetivo de discutir as condições de comércio bilateral, estiveram reunidos ontem, na Federação das Indústrias do Estado (Fiec), o ministro do Comércio de Turismo e Artesanato de Guiné-Bissau, Herry Mané, o presidente do Sindicato das Indústrias de Beneficiamento de Castanha de Caju e Amêndoas Vegetais do Ceará (Sindicaju), Antônio José Carvalho, além de representantes da iniciativa privada local e guineense. ´Os dois lados iniciaram as negociações. A safra em Guiné-Bissau vai começar em março e, na segunda quinzena de fevereiro, uma comitiva nossa deve ir lá para, para fechar os detalhes da operação´, afirmou Antônio José Carvalho, do Sindicaju.

Câmbio favorece

Conforme disse, o momento é ideal para iniciar um relacionamento comercial com o país africano. Além de os custos de importação serem favorecidos pelo câmbio, a produção de Guiné-Bissau se inicia exatamente na entressafra brasileira.

Atualmente, o Brasil é o terceiro maior exportador mundial de amêndoa de castanha de caju beneficiada, com 25% do total comercializado.

Nesse cenário, o Ceará se destaca: a castanha de caju é o segundo setor exportador e o primeiro produto na pauta do comércio exterior do Estado, rendendo US$ 220 milhões em divisas, no ano passado.

´O Ceará detém 50% do cultivo de caju do Brasil e 80% do processamento da castanha´, comentou o presidente do Sindicaju. Segundo ele, a cadeia produtiva do caju gera 200 mil postos de trabalho, entre diretos e indiretos. O ministro Herry Mané destacou que a importação de castanha de caju será o ponto de partida para o estreitamento das relações bilaterais Brasil-Guiné-Bissau.

A produção do país africano, de aproximadamente 130 mil toneladas de castanha, era exportada para a Índia, por meio de atravessadores, o que acabava prejudicando os produtores guineenses.

sabato, gennaio 26, 2008


LA CLASSE E11 del LICEO NAZIONALE di BISSAU HA IL SUO BLOG.

ECCO UNA BELLA INIZIATIVA...UN MODO IN PIU' PER POTER COMUNICARE CON IL MONDO!!!!!

visitatelo su:


Il MINISTRO DEGLI ESTERI SPAGNOLO

PRESTO IN GUINEA BISSAU

L'Africa è area di interesse prioritario per la politica estera spagnola. Ad affermarlo è il ministro degli Esteri Miguel Moratinos Angel, alla vigilia di un viaggio in quattro paesi del continente africano, l'ultimo prima delle elezioni del prossimo 9 marzo.

"Sarà irreversibile che il continente africano sia uno degli assi prioritari della politica estera spagnola", ha affermato il ministro, citato oggi da El Mundo. Moratinos partirà venerdì prossimo per un tour che lo porterà in Mali, Guinea Bissau, Repubblica democratica del Congo ed Etiopia. Un viaggio che "dimostra come l'iniziativa della Spagna in Africa non sia motivata solo dalla sfida posta dall'immigrazione, ma che tiene in chiara considerazione la componente dalla pace e della stabilità e vuole sostenere a medio termine un protagonista essenziale sullo scenario internazionale". Nel 2007, il numero degli immigrati giunti in Spagna ha superato per la prima volta i quattro milioni, pari al 9,3% della popolazione residente.

Nel gennaio dello scorso anno fu il Presidente del Mali, Amadou Toumani Touré, a visitare la Spagna per rilanciare la cooperazione tra i due paesi. La visita si concluse con la firma di un accordo per controllare i flussi migratori, in cui Madrid si impegnava ad aprire un ufficio nella capitale Bamako per favorire la migrazione legale, mentre il Mali assicurava un rafforzamento dei controlli alle frontiere e si diceva pronto ad accettare il rimpatrio dei suoi connazionali giunti in Spagna illegalmente. Sabato prossimo, Moratinos siglerà a Bamako un'intesa per lanciare la 'Commissione mista di cooperazione', che getterà le basi dei futuri programmi dell'Agenzia di cooperazione internazionale di Madrid nel paese. La Spagna prevede uno stanziamento di 30 milioni di euro per i prossimi tre anni in programmi sociali e infrastrutture nel paese.

Le successive tappe in Guinea Bissau, Repubblica democratica del Congo ed Etiopia rientrano invece nel piano del governo per rafforzare la propria presenza nell'Africa centrale, per cui Madrid si accinge anche ad aprire un'Ambasciata in Uganda. Secono El Mundo, il prossimo autunno il ministro degli Esteri spagnolo tornerà in Africa, per visitare Kenya, Etiopia, Repubblica democratica del Congo, Mozambico e Namibia.

Diversificazione e mercato per la sicurezza alimentare in Guinea Bissau e West Africa

In cinque paesi tra i più poveri al mondo, progetti FAO/Italia aiuteranno a produrre di più e meglio

Roma - Nell'ambito del Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza alimentare, e grazie ad un contributo del governo italiano di 10 milioni di dollari, sono stati avviati progetti per promuovere la produzione agricola ed offrire sbocchi commerciali in cinque paesi africani tra i più poveri al mondo.

I paesi coinvolti sono: Guinea Bissau, Liberia, Mali, Senegal e Sierra Leone, che oltre dalla vicinanza geografica sono accomunati dal fatto di avere livelli di malnutrizione e di povertà preoccupanti. In alcuni di essi fino al 70 per cento della popolazione vive al di sotto della linea di povertà.

Ricostruire dopo lunghi conflitti civili - Due di questi paesi risentono ancora pesantemente delle conseguenze di lunghi anni di guerra civile (11 anni in Sierra Leone e 14 in Liberia) e stanno tentando una faticosa ricostruzione. Tutte le infrastrutture di base - scuole, strade, ospedali - sono severamente danneggiate se non del tutto distrutte. A questo si aggiungono instabilità politica, il peso del debito estero, mancanza di accesso alle risorse.

In Mali non sono stati i conflitti a creare la difficile situazione economica quanto la generale debolezza del tessuto economico, la perdita dei raccolti, gli effetti delle piogge scarse e dell’avanzare della desertificazione, in un paese in cui il 95 per cento dell’agricoltura è pluviale.

In tutti colpisce un dato demografico: la bassissima età media della popolazione. In Senegal il 47 per cento degli abitanti ha meno di 15 anni d’età, lo stesso in Mali; in Sierra Leone è il 42 per cento ad essere sotto i 15 anni d’età e ben il 75 per cento ad avere meno di 35 anni.

Insieme ai governi nazionali - «Questi progetti affrontano l’insicurezza alimentare nella complessità delle sue cause ed in una varietà di proposte per il suo superamento, individuate insieme ai governi nazionali ed alle comunità coinvolte», ha affermato Jose Maria Sumpsi, Vice Direttore Generale della FAO, del Dipartimento di Cooperazione Tecnica.

In tutti e cinque i progetti l’agricoltura viene individuata come l’elemento chiave per la riduzione della povertà e per la sicurezza alimentare, ma al tempo stesso si riconosce che l’aumento di produzione da solo non è sufficiente e va accompagnato con la commercializzazione dei prodotti.

Elemento qualificante dei progetti saranno le attività di tirocinio e di formazione per le associazioni locali di produttori mediante scuole sul campo per agricoltori.

In esse si insegnerà come conservare e lavorare i prodotti per evitare che gli agricoltori siano costretti a vendere tutta la produzione al momento del raccolto.

«In paesi dove tra il 40 ed il 50 per cento della popolazione adulta non ha mai frequentato la scuola, i contadini impareranno pratiche agricole più efficienti, ma anche come avviare un piccolo commercio, come fare tesoro delle poche risorse a disposizione, e come avere produzioni agricole più redditizie da destinare al mercato», dice Kevin Gallagher, esperto FAO senior per lo sviluppo dei programmi.

I progetti promuoveranno la diversificazione della produzione per evitare di dover dipendere da una sola coltura, com’è successo in Guinea Bissau, dove il recente crollo sui mercati internazionali del prezzo dell'anacardio – che rappresenta il 90 per cento delle esportazioni del paese - ha gravato sull’intera economia del paese.

La cooperazione FAO/Italia - Il Governo italiano si è impegnato nei confronti del Fondo Fiduciario per la Sicurezza alimentare della FAO per 100 milioni di dollari, di cui 75.7 già versati. Sinora sono stati realizzati 21 progetti di sviluppo agricolo: 14 in Africa, due nel Medio Oriente, uno in Asia Centrale, uno in Europa Orientale e tre nella regione caraibica e del Pacifico.

Per saperne di più: www.fao.org

Fonte:newsfood

venerdì, gennaio 25, 2008

SPAGNA FIRMA ACCORDO CON GUINEA BISSAU SU SVILUPPO del SETTORE della PESCA

Firmado en Bissau un Memorando de entendimiento entre los dos países

España apoyará el desarrollo del sector de pesca artesanal de Guinea-Bissau

El barco de investigación oceanográfica del MAPA "Vizconde de Eza" realizará a finales de octubre una campaña para conocer el estado de los recursos del caladero de este país africano.

España ofrecerá plazas del master de gestión pesquera que lleva a cabo el CIHEAM.

El Secretario General de Pesca Marítima del MAPA, Juan Carlos Martín Fragueiro, ha firmado en Bissau un Memorando de Entendimiento en materia de cooperación pesquera con el Ministro de Pesca de Guinea Bissau, Daniel Gomes, por el que España prestará colaboración a este país africano para el desarrollo de su sector de pesca artesanal.

En aplicación de este Memorando, el buque oceanográfico del MAPA, "Vizconde de Eza" desarrollará una serie de campañas científicas en aguas de Guinea-Bissau, la primera de las cuales se llevará a cabo entre el 20 de octubre y el 12 de noviembre de 2008. Los científicos españoles y guineenses mantendrán previamente un encuentro para fijar las características de dichas campañas.

Asimismo, España ha ofrecido dos plazas para universitarios de Guinea-Bissau en el Master de alta dirección en gestión pesquera, organizado por el CIHEAM (Instituto Agronómico de Zaragoza) y la Universidad de Barcelona.

Por otra parte, España enviará una misión técnica para la evaluación de las necesidades del sector artesanal de Guinea-Bissau para facilitar la conservación y comercialización de los productos pesqueros. Además, España enviará otra misión técnica para impulsar la homologación de los laboratorios y condiciones que Guinea-Bissau debe reunir para obtener la autorización higiénico-sanitaria que la UE requiere para exportar productos pesqueros procedentes de este país.

En el marco del Memorando, y en materia de inspección y control pesquero, España se compromete a incentivar el intercambio de expertos y la realización de cursos de formación para inspectores al amparo del programa NAUTA de la AECI (Agencia Española de Cooperación Internacional.

Por otra parte, en el marco del convenio firmado entre España y la OIT para la cooperación internacional en materia de formación con países terceros, España ha incluido a Guinea-Bissau como país prioritario para llevar a cabo cursos de formación entre 2008 y 2010.

Juan Carlos Martín Fragueiro se ha reunido además, en el transcurso de la visita, con el Ministro de Presidencia de Guinea-Bissau, Pedro da Costa. En las reuniones con el Ministro de Pesca, éste ha confirmado su intención de asistir al II Seminario Internacional del Cluster de empresas pesqueras en países terceros, que se celebrará en Isla Cristina (Huelva) entre los días 27 y 29 de marzo.
Fonte: Ministero Agricoltura, Pesca ed Alimentazione della Spagna
RIFLETTORI ACCESI SULLA GUINEA BISSAU
La comunità internazionale sembra aver finalmente acceso i riflettori per la Guinea Bissau, includendo il paese nella sua agenda di impegni.
L'UE, in seguito a una riunione a Bissau su difesa, sicurezza, traffico di droga, terrorismo e il piano di consolidamento della pace, ha consegnato lunedì 7,7 milioni di euro al governo per il programma di riforma, la ristrutturazione e la modernizzazione della Difesa e Sicurezza.

I donatori hanno richiesto alle autorità guineane di assicurare la stabilità politica e il buon governo, in modo che il paese possa avere la fiducia dei partner nella cooperazione.
Secondo il delegato dell'Unione Europea a Bissau, Franco Nulli, che ha siglato l'accordo di finanziamento insieme con il ministro delle Finanze, Issuf Sanhá, "non è possibile stabilire un sistema democratico senza l'effettiva subordinazione delle Forze di difesa per il potere politico", aggiungendo in seguito che "non vi è alcun piano di sviluppo che possa avere successo in un paese in cui la situazione militare non è stabile".
Fonte Correio da Manha
"RACCONTI DI VIAGGIO"
Dalla Guinea Bissau, una ragazza italiana racconta la sua esperienza come missionaria - laica.
Un bell'articolo, dedicato a tutti coloro che vorrebbero provare un'esperienza analoga, ma vivono nell'indecisione o nel timore...il mondo ha bisogno di persone coraggiose e generose.
su

mercoledì, gennaio 23, 2008

Cuban Doctors Finish Cooperation Effort in Guinea Bissau

Havana, Jan 23.- A group of Cuban doctors working in Guinea Bissau were acknowledged for their efforts by government authorities after concluding their mission in the African country.

The ceremony was held at the Malaika Hotel, in the Guinean capital, with the presence of the country's Health Minister Eugenia Saldaña, Cuban Ambassador to Guinea Bissau Pedro Dona Santana, and representative of the World Health Organization (WHO)Daniel Kertesz.

Also present were Camilo Simoes, director of the National School of Medicine, and regional health officials.

Simoes said he was proud of the work done by Cuban health professionals and highlighted their contribution to the training of new doctors in the region whom, he noted, are vital to face the lack of health experts in the country.

Saldana pointed out the continuous support provided by Cuba to Guinea Bissau throughout its history. On behalf of the government, she thanked Cuban President Fidel Castro for supporting her country and other African nations for so many years.

The medical training program successfully implemented in eight regions of the country is an example of new educational system that is more practical, efficient and massive, she added.

The Cuban ambassador said the doctors returning to the island this Monday fulfilled their task in both the areas of education and healthcare, and that they are taking in their hearts the love and appreciation of the Guinean people. (ACN).

LA VISITA DELL'ONU

Una delegazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) è arrivata martedì a Bissau, per una visita di una settimana. Durante il suo soggiorno, la delegazione si occuperà con le autorità locali e i partner internazionali della Guinea Bissau, delle questioni relative ai negoziati sui settori prioritari che devono essere inclusi nel Piano Strategico per il consolidamento della pace da attuare nel paese.

La visita della missione ONU ha parlato poco dopo l'entrata della Guinea Bissau all'ordine del giorno della Commissione delle Nazioni Unite per il Consolidamento della Pace (CCP), nel corso di una riunione del 19 dicembre 2007 a New York (USA). Il CPC è un organismo intergovernativo creato nel dicembre 2005 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, con l'obiettivo di mobilitare risorse finanziarie e tecniche, consigliare e proporre strategie per la ricostruzione post-conflittuale.

Lo stesso istituto fornisce ai paesi esperienze e competenze delle Nazioni Unite nel campo della prevenzione dei conflitti, la mediazione, il consolidamento della pace, il rispetto dei diritti umani, la costruzione dello stato di diritto, assistenza umanitaria, ricostruzione e sviluppo a lungo termine.

fonte: panapress

lunedì, gennaio 21, 2008


GEORGE CLOONEY PER LA GUINEA BISSAU




George Clooney messaggero ONU
di Carla Amato

Da: Osservatorio sulla legalita' e sui diritti

L'attore americano George Clooney e' stato nominato messaggero di pace dell'ONU. Attore e regista mpegnato per i diritti umani, Clooney e' stato designato dal Segretario Generale, Ban Ki-moon, e va ad unirsi ad altri otto personaggi di fama mondiale quali lo scrittore Paulo Coelho, l'attore Michael Douglas e il premio Nobel Elie Wiesel per fare da testimonial ai temi della pace e dei diritti umani per conto dell'organismo mondiale.

L'anno scorso, Clooney e' stato produttore esecutivo e narratore di un documentario sui campi profughi in Sudan, al confine con il Ciad, con interviste di esperti sulla crisi, ed ha annunciato che ne realizzera' un altro. Lo scorso anno ha fondato insieme ad altri famosi attori una organizzazione no-profit per evidenziare i crimini di massa in tutto il mondo.

Considerando l'opera di sensibilizzazione sul Darfur - la regione sudanese travagliata dalla guerra dove il popolare attore ha girato alcuni filmati - Ban ha ricordato che Clooney ha visto di prima mano il dolore sperimentato dalle vittime della guerra e ha dato il suo personale contributo per sostenere la cessazione della violenza e della sofferenza umana.

La nomina di Clooney e' giunta in occasione del primo anniversario della Commissione della pace delle Nazioni Unite (PBC), che Ban ha ricordato per i suoi successi in Sierra Leone e in Burundi, e di cui ha sottolineato il ruolo chiave per aiutare i Paesi che emergono da un conflitto ad evitare di precipitre nuvamente nel caos.

Sostenuta da un apposito fondo, la Commissione si concentra sulla ricostruzione, la creazione di istituzioni e la promozione di uno sviluppo sostenibile post-conflitto. Ba Ki-moon ha detto che la commissione dovra' ora aiutare la Guinea-Bissau, che lo scorso dicembre e' diventato il terzo paese all'ordine del giorno della Commissione.


CLANDESTINO BISSAU GUINEENSE

rinchiuso 15 giorni nella cabina di una nave

Genova, quindici giorni con lucchetto e catene
di MASSIMO CALANDRI

GENOVA - Il ragazzo nero ha scritto aiuto - Help! - su di un foglio, appiccicato all'oblò della cabina

dove l'avevano rinchiuso. Da una settimana batteva i pugni contro il vetro, disperato.

L'altro giorno un operaio del porto di Genova ha scorto il messaggio e ha provato a chiedere in giro,

ma all'inizio gli hanno suggerito che era meglio se si faceva i fatti suoi.

Leggi tutto l'articolo su questo sito

http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/immigrati-3/
clandestino-prigioniero/clandestino-prigioniero.html

domenica, gennaio 20, 2008

MILANO "COMPRA" AFRICA???

UNA NOTIZIA d'AGENZIA CHE NON COMMENTO..RESTO SENZA PAROLE

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AFRICA: LA PROVINCIA DI MILANO PER CANDIDATURA EXPO 2015

Milano, 14 gen. (Adnkronos) - Continua l'impegno della Provincia di Milano per la promozione internazionale della candidatura all'Esposizione Universale del 2015. In questo quadro, si e' appena conclusa una missione dell'amministrazione provinciale in Africa Occidentale. La delegazione, guidata dall'Assessore Daniela Gasparini, si e' recata in dieci paesi: Senegal, Gambia, Guinea Bissau, Guinea, Mali, Liberia, Costa d'Avorio, Togo, Niger e Nigeria. Insieme al Coordinatore del Ministero degli Affari Esteri per l'Expo 2015, Amb. Claudio Moreno, l'Assessore Gasparini ha presentato la candidatura di Milano ai massimi livelli istituzionali, riscontrando l'interesse dei Capi di Stato e dei Ministri degli Esteri incontrati.

''Tutti gli interlocutori hanno colto - ha affermato l'Assessore Gasparini - che l'assegnazione dell'Esposizione Universale del 2015 a Milano permetterebbe di aprire da subito un percorso lungo sette anni teso a rafforzare la collaborazione gia' esistente con i Paesi da loro guidati, valorizzando in particolare i progetti di cooperazione decentrata nei settori dell'alimentazione e della salute''.

Riceviamo e pubblichiamo dall' Associazione per la Collaborazione allo Sviluppo di Base della Guinea Bissau di Verona - Onlus
Ecco alcune foto dell'inizio dei lavori del polo scolastico/sportivo adiacente al Centro Medico "Dom Settimio Ferrazzetta". La Cooperativa Madrugada ha assunto personale guineano per fare i blocchi in cemento che venderà all'impresa edile guineana di Andrea Zanella, incaricata di eseguire i lavori. Ad oggi sono stati spediti a Bissau 13 container (7 da 40 piedi e 6 da 20 piedi) con tutte le infrastrutture, materiali edili ed attrezzature per la edificazione del preffabricato. Il prossimo 8 febbraio sarà a Bissau un gruppo di nostri volontari con il progettista ing. Luigi Avanzi per iniziare la costruzione della scuola materna dedicata a "Mariano Matteazzi".
Per contatti:

sabato, gennaio 19, 2008

IL PARCO dell'ETNA AIUTA LA GUINEA BISSAU

Successo del progetto di solidarietà internazionale con l'Ong Co.p.e

Quattro nuovi pozzi d’acqua aiuteranno a vivere meglio tanti bambini della Guinea Bissau, uno dei Paesi africani in cui la sopravvivenza della popolazione è a più alto rischio. A poco più di un anno dal suo concreto avvio, è questo il bellissimo risultato dell’iniziativa "ETNA – PARCO senza frontiere - Acqua per la Guinea Bissau", progetto di solidarietà internazionale promosso dall’Ente Parco dell’Etna in collaborazione con il Co.P.E, l’Organizzazione Non Governativa senza scopo di lucro che ne ha curato la realizzazione.

I quattro pozzi sono stati realizzati nel cuore della Guinea, nei villaggi di Bula, Jardim de Deus, Mansoa e Buba, grazie al lavoro sul campo del volontario del Co.P.E. Pietro Certa, con l’intensa collaborazione della popolazione locale e della Diocesi di Bissau, in particolare dei missionari Suor Elda e Padre Jorge.

L’Ente Parco dell’Etna si era fatto promotore e garante per la realizzazione di questa iniziativa (unica nel sistema dei Parchi italiani), nella convinzione che, proprio per la sua peculiare natura fondata sull’idea di uno sviluppo sostenibile equo e globale, se condivisa e compartecipata da vari soggetti, diversi ma facenti comunque riferimento ad un unico contesto territoriale e culturale - quello etneo - potesse assumere una valenza particolarmente significativa.

Il 26 novembre del 2006, presso il Monastero dei Benedettini di San Nicolò La Rena a Nicolosi, sede dell’Ente Parco, si era svolta una breve cerimonia, nell’ambito della quale l’ex presidente del Parco Concetto Bellia aveva consegnato a Michele Giongrandi, presidente del Co.P.E, i fondi già raccolti dal comitato appositamente costituito dall’Ente Parco con una vera e propria gara di solidarietà (ventimila Euro, tra enti pubblici, associazioni, scuole, aziende private, singoli cittadini, tutti del territorio etneo), necessari per dare inizio ai lavori per organizzarli in loco, in accordo con la Diocesi di Bissau e le autorità locali, anche per quanto riguarda la partecipazione e la collaborazione della collettività locale, con l’obiettivo di dare all’iniziativa un autentico stile di scambio e condivisione.

Con il finanziamento sarebbe stato possibile realizzare tre pozzi, ma grazie anche all’apporto della popolazione del villaggio di Bula e ai lavoratori (che hanno voluto contribuire al progetto con entusiasmo, nonostante le condizioni molto disagiate, donando gratuitamente parte della loro opera) e al contributo fornito dal Co.P.E. per l’acquisto dei materiali utilizzati, si è arrivati anche alla costruzione di un quarto pozzo, anche questo nel villaggio di Bula, nel quartiere Jardim de Deus, che è così diventato autonomo per l’approvvigionamento dell’acqua. I costi complessivi per i quattro pozzi sono stati di 21.500 euro.

Nella testimonianza del volontario Pietro Certa – che ha seguito i lavori per tutta la durata - c’è tutto il significato e il valore dell’iniziativa: la soddisfazione del capo del capo del villaggio di Mansoa nel ricevere il pozzo, dal quale la popolazione attingerà l’acqua, elemento vitale per la sopravvivenza, e i volti felici dei bambini, che girano intorno al pozzo con i loro contenitori. E poi ancora la soddisfazione dei missionari suora Elda e padre Jorge per il pozzo realizzato a Bula, vicino al nuovo Centro Nutrizionale della Diocesi. E ancora la preziosa mano d’opera degli operai guineiani, impegnati a tempo pieno per velocizzare la conclusione dei lavori. E, soprattutto, la grande gioia ogni volta che, dopo la fatica degli scavi, veniva trovata l’acqua per realizzare i pozzi.

E’ dunque andato in porto, con risultati concreti, un progetto che il Parco dell’Etna ha spinto con entusiasmo, diventandone di fatto promotore, con l’idea-forza di uno sviluppo sostenibile globale che vada al di là degli ambiti territoriali e culturali e che abbatta idealmente le frontiere, alla ricerca di una migliore qualità della vita per le generazioni future. Una idea certamente da sostenere con convinzione e tenacia, soprattutto da parte di chi, come il Parco dell’Etna, opera con grande impegno nel sistema delle aree protette.

Grande soddisfazione per il successo dell’iniziativa e per la mobilitazione del territorio per questo progetto di solidarietà ha espresso il Commissario Straordinario del Parco Ettore Foti, che insieme al Comitato Esecutivo ha voluto mettere in rilievo la bella risposta della comunità del Parco e l’impegno profuso per l’iniziativa da parte del personale dell’Ente.

Da parte sua, il presidente del Co.P.E. Michele Giongrandi, nel sottolineare la propria soddisfazione per la realizzazione dei nuovi pozzi, ha spiegato che la sua ONG si è rivolta all’Ente Parco dell’Etna per il progetto "Acqua per la Guinea Bissau"perché "nel territorio etneo è il soggetto istituzionalmente preposto non soltanto alla salvaguardia dell’ambiente, ma anche allo sviluppo ecocompatibile. Ringraziamo l’Ente Parco e tutti coloro che hanno dato il proprio contributo per la grande sensibilità dimostrata di fronte ad un problema di portata drammatica. Abbiamo molto apprezzato l’entusiasmo con cui l’Ente Parco ha sposato il progetto, ravvisando nella sua realizzazione una grossa opportunità per uscire dai propri ambiti territoriali, nell’ottica di un modello globale di sviluppo sostenibile che promuova e dia dignità all’intera comunità umana. ".

STORIA DI UN MISSIONARIO

in GUINEA BISSAU

** da un articolo apparso sul settimanale "famiglia cristiana"

LA PARTITA DOPPIA
DEL RAGIONIERE MID’NE


La storia di Vittorio Bicego, missionario laico in Guinea Bissau.
Ha aiutato i bambini a crescere, ha insegnato loro come coltivare la savana. Stroncato da una malattia tropicale, nel decennale della morte viene ricordato a Valdagno. Anche con un torrone.

Mi scrive Florindo Morsolin, da Valdagno. Ha letto l’Arrivederci del 4 novembre 2007 su Gabriele Rausse, il pioniere delle vigne in America, suo compagno di scuola. E mi segnala un altro compagno di scuola, pure lui un pioniere: Vittorio Bicego.

Per vent’anni missionario laico in Guinea Bissau, Vittorio ha trasformato la savana in azienda agricola, ha addestrato i giovani a coltivare ananas, manghi, cajou-anacardi per riscattarsi dalla fame. Poi è stato colpito dall’herpes malarico cerebrale che l’ha stroncato il 23 gennaio del ’98, a 56 anni. Nel decennale lo ricorderanno a Valdagno e nel Veneto. E qui desidero farlo anch’io, perché la memoria di uomini così può servire da traino a un mondo stanco e disilluso.

Il nostro lettore Florindo mi ha anche mandato una foto di quella classe formidabile, la V ragioneria dell’Istituto "L. Luzzatti" di Valdagno. Tra ragazze in grembiule nero, ragazzi in giacchetta e cravatta, il più alto è Vittorio. Diventerà ragioniere, sergente degli alpini, impiegato alla Marzotto. Ama lo sci, la caccia, è catechista e maestro del coro in parrocchia, amicone dalla battuta svelta, animatore di feste.

La svolta di Vittorio avviene nell’estate del ’79, quando va in Guinea Bissau a trovare un cugino missionario, padre Ernesto Bicego. Si ferma due mesi, incontra bambini affamati, piagati, abbandonati nella polvere, senza uno straccio di scuola o una mano adulta a soccorrerli. Torna a Valdagno e ha già deciso che senso dare alla sua vita: sarà lui quella mano soccorritrice. A novembre dello stesso anno è di nuovo in Guinea Bissau. Comincia un’avventura di entusiasmo e fatica, di lavoro disumano e solitudine: «Ti chiedi cosa puoi fare tu povero bianco in mezzo a tanta miseria...», scrive all’amico Claudio Dal Lago.

Diventa muratore, falegname, pescatore, maestro di scuola, di sera anche infermiere in un posto dove l’unico medico è lo stregone della tribù. Su incarico del vescovo di Bissau, monsignor Settimio Ferrazzetta, veronese, costruisce cinque missioni, con l’aiuto di quei bambini raccolti dalla polvere divenuti con lui adulti. All’inizio, i nativi lo guardano con diffidenza e un po’ di paura, ma poi tutto cambia.

Scrive ancora a Claudio: «Mi hanno fatto figlio loro e mi hanno dato il nome di Mid’ne, significa "colui che soffre per gli altri". Forse queste cose a te suonano un po’ ridicole...». La corrispondenza di Vittorio viene ora pubblicata dall’Associazione Rete Guinea Bissau Onlus con il titolo Lettere dall’Africa. E la Controcampo di Venezia ha prodotto il documentario Mid’ne, regia di Pierandrea Gagliardi, proiettato nelle scuole venete.

Dal 1985, Vittorio si dedica al progetto agricolo nella missione San Francesco della Foresta. Con l’aiuto di amici volontari e di un vecchio trattore, disbosca la giungla, dissoda la savana, insegna ai suoi ragazzi come si mettono in terra le piantine. Mette al lavoro anche i bambini piccoli, «bravissimi nella lotta contro gli uccelli e le scimmie». Il presidente della Guinea Bissau verrà in visita ufficiale e in Tv si vedrà Vittorio per la prima volta con la camicia bianca.

Ora c’è un’altra prima volta. Il Container n. 41, spedito a San Francesco della Foresta dagli amici veneti, è tornato pieno di anacardi, e con essi una nota azienda dolciaria di Cologna Veneta ha prodotto il mandorlato. Resta ancora in attivo la partita doppia del ragionier Mid’ne.

Franca Zambonini

mercoledì, gennaio 16, 2008

DALLA CINA CON FURORE...
La Cina costruirà un ospedale militare a Bissau le cui opere sono stimate in 12 milioni di dollari. Lo ha affermato ieri alla PANA una fonte ufficiale nella capitale della Guinea-Bissau.
Questa informazione è stata rilasciata al termine della cerimonia della firma di un memorandum d'intesa per la costruzione di nuove infrastrutture, ha rivelato la fonte.
In tale occasione, l'ambasciatore della Cina in Bissau, Yan Banghua, il Ministro degli Affari Esteribissau guineense, Maria de Conceição Nobre Cabral, si sono congratulati per il nuovo impulso alla cooperazione tra i due paesi.
La Cina già due anni fa finanziò i lavori di costruzione della sede dell'Assemblea nazionale della Guinea-Bissau.

martedì, gennaio 15, 2008

ACCORDO PER LA FORMAZIONE DEI PARLAMENTARI

I parlamenti del Portogallo e della Guinea Bissau, hanno firmato oggi a Lisbona un accordo parlamentare, che favorisce il settore della formazione delle tabelle della Assemblea Nazionale popolare (ANP) della Guinea.
Il protocollo è stato siglato dai presidenti dell'Assemblea della Repubblica del Portogallo, Jaime Gama, e la ANP della Guinea-Bissau, Francisco Benante, che è a capo di una delegazione di cinque membri.
"Questo protocollo è destinato ad essere uno stimolo per il rapporto tra i parlamentari dei due paesi e alle modalità tecniche per la cooperazione inter-parlamentare, in particolare nella formazione dei quadri, il sostegno alla strutturazione della ANP e il rafforzamento dei corsi” ha spiegato Gama all'agenzia Lusa.

lunedì, gennaio 14, 2008

RIMPASTO DI GOVERNO
Il primo ministro della Guinea, Martinho N'Dafa Cabi, ha fatto un piccolo rimpasto del suo governo, sostituendo i ministri della Pubblica Istruzione e dei trasporti e delle comunicazioni, nonché i Segretari di Stato per i mezzi di informazione e istruzione superiore, senza procedere con le ragioni della decisione.
Il decreto di licenziamento è stato firmato sabato notte e pubblicato ieri a Bissau. Il documento annuncia solo che Brum Sitna Na Nome cessa di essere Ministro della Pubblica Istruzione, sostituito da Alfredo Gomes e che José Gaspar Fernandes lascia il Ministero dei trasporti e delle comunicazioni, lasciando il posto a Fernando Gomes, finora direttore generale dell’Amministrazione dei Porti della Guinea (APGB).
Joaquim Baldé abbandona la Segreteria di Stato per l'educazione e l'istruzione superiore, cedendo il suo posto ad Augusto Pereira, mentre Joaquim Baptista Correia, portavoce del Partito del Rinnovamento Sociale (PRS), è il nuovo segretario di Stato per la comunicazione sociale, posto finora occupato dal giornalista Joao de Barros.
Il rimpasto fatto dal primo ministro della Guinea, riguarda solo gli elementi del PRS, il partito che, a fianco di PAIGC e PUSD, forma la coalizione che sostiene l'attuale governo di Bissau.
fonte: Lusa

sabato, gennaio 12, 2008

BREVE

AGLI ONORI DELLA CRONACA...

Arrestati due dei tre presunti assassini dei turisti francesi uccisi il 24 dicembre scorso in Mauritania. Si tratta di uomini ritenuti vicini ad Al-Qaeda, fermati in Guinea-Bissau con l'aiuto di agenti francesi. I sospettati avrebbero ammesso, davanti agli inquirenti, di aver sparato sui cinque francesi, uccidendone quattro.
Avrebbero inoltre dichiarato di non avere "alcun rimorso" per avere ammazzato degli "infedeli, alleati degli americani".

venerdì, gennaio 11, 2008

SOSPESO LO SCIOPERO DEI PROFESSORI
Gli insegnanti di scuole pubbliche in Guinea-Bissau, hanno sospeso ieri lo sciopero generale iniziato lunedì per la promessa del governo di pagare i salari arretrati entro il 25 gennaio.
La sospensione dello sciopero è stato annunciato da Vençã Mendes, presidente del Sindacato Nazionale degli Insegnanti (Sinaprof), e Laureano Silva, leader dell’Unione Democratica degli Insegnanti (Sindeprof).
Secondo i due leader sindacali, l'Esecutivo si è impegnata a pagare gli stipendi di febbraio, marzo e dicembre 2007 al più tardi fino al 25 gennaio. L'esecutivo si è impegnato a risolvere una serie di rivendicazioni degli insegnanti come la pubblicazione dello status della carriera di insegnante e il diritto alla base del sistema di istruzione del paese. In aggiunta ai salari arretrati, questi due strumenti sono stati i motivi principali dei diversi scioperi ordine di Guinea insegnanti negli ultimi anni.

fonte angolapress

AZIONE ANTI DROGA
Un gruppo di cinque trafficanti di droga, tra cui un agente di polizia, è stato smantellato giovedi a Bissau. Lo ha affermato una fonte della PANApress, nella capitale della Guinea-Bissau.
I membri del gruppo Arez volevano introdurre un sacco con un chilo di cocaína nel veícolo di un commerciante, per accusarlo successivamente di traffico di droga ed estorcergli due milioni e 500 mila franchi CFA (circa cinquemila dollari americani) per l'acquisto del gasolio che avrebbe rivenduto. "Sono stato salvato da un intervento dei miei clienti che hanno reagito immediatamente per il mio rilascio, perché sanno che io non sono un trafficante di droga", ha dichiarato il comemrciante. Candjura Injai, un altro commerciante testimone oculare della scena, ha detto che tutti gli elementi del gruppo Arez erano armati con pistole.
Fonte: panapress

giovedì, gennaio 10, 2008

LA "NARCOTICA" GUINEA BISSAU
Abbiamo fatto due chiacchiere con Alessandro Scotti, l’autore del libro Narcotica (416 pagine, 17 euro, ISBN edizioni), un reportage lungo sei anni sulle rotte del narcotraffico. Purtroppo la Guinea Bissau rappresenta una di questa tappe ed è dunque presente in questo volume.
Alessandro Scotti (1971) è giornalista e fotografo. Recentemente è stato nominato Goodwill Ambassador delle Nazioni Unite. Nel 2002, con la collaborazione dell’ONU, ha sviluppato il progetto De Narcoticis allo scopo di disegnare una mappa delle vie della droga nel mondo. Il progetto ha ricevuto il premio giornalistico tedesco Henri-Nannen (2007) e il premio Amilcare Ponchielli per il miglior progetto fotografico italiano (2004). Per saperne di più:
http://www.isbnedizioni.it/index.php?p=edizioni_libro&book=66&type=2


“E’ difficile comprendere le logiche di vita e le dinamiche di una realtà dove per sopravvivere non è necessario lavorare ma dove lavorare non garantisce che si riesca a sopravvivere”.
Una frase, estratta dal libro “Narcotica” di Alessandro Scotti, che da sola basterebbe a evidenziare le difficoltà di comprendere un fenomeno che in Guinea Bissau è esp
loso da un paio d’anni.
“Un problema comune a tutta l’area dell’Africa occidentale” puntualizza Scotti, “ma che in Guinea Bissau assume una rilevanza particolare, se rapportiamo la mole di investimenti a una nazione così piccola”.
Un paese che l’autore definisce più volte “vergine”. Isolato, solitario, remoto, ma anche naif: è questo il quadro che emerge dal racconto di Scotti, che nel suo viaggio sulle rotte del narcotraffico, si è fermato per due settimane in Guinea Bissau. Quattordici giorni densi di incontri istituzionali e non, di chiacchierate informali alla scoperta di un luogo in cui “la natura provvede molto generosamente alle esigenze della popolazione” e di occasioni per stanare i narcos, la cui presenza è in realtà “ragionevolmente mimetica”.
Vergine. Un termine che Scotti ripropone spesso e che in qualche modo rappresenta guai e possibilità di salvezza per la nazione. “Dei luoghi che ho avuto modo di visitare – spiega Scotti – la Guinea Bissau rappresenta il caso meno ‘incancrenito’ e dunque quello da cui sarebbe meno difficile estirpare questo male”.
Al contempo però, questa verginità è uno dei motivi che, paradossalmente, favorisce gli affari dei trafficanti dell’America latina.
“In Guinea Bissau non c’è ancora una piena consapevolezza di ciò che sta accadendo – afferma Scotti – e non si comprende quanto sia grande la mole di investimenti e di denaro che circola”.
E’ indubbio però che vi sia una parte di complicità da parte dei militari, come lo stesso Scotti spiega anche nel libro. “Pur non conoscendo a fondo la situazione, posso affermare che in alcuni casi il coinvolgimento soprattutto delle forze armate è diretto, fattivo”.
Scotti assicura che durante la sua permanenza non ha ricevuto alcun tipo di pressione o minaccia, al contrario di quelli che hanno provveduto a fornirgli notizie e aiuto concreto. “Una delle cose che mi ha colpito in negativo – dice Scotti – è r
appresentato dalle difficoltà a cui vanno quotidianamente incontro coloro i quali lavorano per arginare il fenomeno droga”.
L’apparato governativo, invece, quante colpe ha? “Non ho avuto modo di incontrare Vieira – spiega ironizzando Scotti – del resto il presidente vive più tempo all’estero che in patria”. Però Scotti non si limita a Nino, ma riconduce questo problema a un’abitudine tipica dei governatori attuali presa a modello dagli ex coloni: “Loro governavano la terra colonizzata come propria (in questo caso i portoghesi) e adesso gli alti funzionari amministrano il bene pubblico come proprio”.
Come appare evidente, a risentirne è il popolo, che alterna la rassegnazione a degli input di fermento politico (scioperi e proteste). Anche in questo caso però, per Scotti c’è una motivazione storica: “Ho trovato questa sorta di rassegnazione in tutte le ex colonie, è tipica di queste terre la forma mentis a essere in qualche modo passive”.
Uno spettro, quello della passività, che la tornata elettorale di quest’anno potrebbe allontanare. E’ lo stesso Scotti, infatti, a concludere con un messaggio positivo. “La Guinea Bissau rappresenta il luogo più vicino all’idea di paradiso terrestre che abbia mai visto”. Una frase forte, che Scotti motiva prontamente: “Non ho mai visto come in quel luogo delle prospettive di sopravvivenza utopiche come in Guinea: un patrimonio culturale, geografico e morfologico che propone un’offerta di vita ragionevolmente buona”.
Rendere reale questo paradiso terrestre: è un’utopia? Chissà, ma provarci non costa nulla!

mercoledì, gennaio 09, 2008

Rassegna stampa

Un articolo di Famiglia Cristiana

"LA PARTITA DOPPIA DEL RAGIONIERE MID’NE "
La storia di Vittorio Bicego, missionario laico in Guinea Bissau. Ha aiutato i bambini a crescere, ha insegnato loro come coltivare la savana. Stroncato da una malattia tropicale, nel decennale della morte viene ricordato a Valdagno. Anche con un torrone.
Leggi l'articolo
http://www.stpauls.it/fc/0802fc/0802f138.htm

martedì, gennaio 08, 2008

Il sindacato nazionale dei professori (SINAPROF) e il Sindacato democratico degli Insegnanti (SINDEPROF), due sindacati del personale docente in Guinea Bissau, hanno decretato ieri uno sciopero fino al 15 gennaio. Secondo il presidente della SINAPROF, Vincent Mendes, gli insegnanti chiedono il pagamento degli stipendi arretrati e la cartolarizzazione dei colleghi sotto contratto.
Da parte sua, il presidente della SINDEPROF, Laurino Mendes, ha dichiarato che "la proposta di sciopero è stata seguita al 100 per cento nelle scuole, nei collegi e nei licei pubblici a livello nazionale".
Il Segretario di Stato per l'Istruzione, Joaquim Baldé, ritiene che “i sindacati degli insegnanti stiano sbagliando con il governo, che ha fatto sforzi per pagare fino a cinque mesi di salari". Lo sciopero cha coinciso lunedì con la firma di un accordo tra SINAPROF, SINDEPROF e la Confederazione generale dei sindacati indipendenti (CGSI). Il leader del CGSI, Filomeno Cabral, ha richiesto inoltre le urgenti dimissioni del governo del primo Ministro Ndafa Kabi. Il personale docente già tra novembre e dicembre scorsi aveva attuato una serie di scioperi che aveva paralizzato per diverse settimane il settore dell'istruzione in Guinea-Bissau.
fonte: Panapress

lunedì, gennaio 07, 2008

UNA RIFLESSIONE

Viene da pensare...
Chi dice oltre 600, chi dice oltre 1000, chi teme che ve ne siano ancora... sono le vittime della rivolta post-elezioni in Kenya. Un problema, un grosso problema che mette a dura prova la democrazia e che soprattutto non può che farci riflettere pensando al nostro orticello: la Guinea Bissau.
Anche la Guinea, infatti, sarà chiamata a una tornata elettorale nel corso dell’anno. O almeno questi sono i programmi. La data non è ancora certa: forse sarà verso la fine anno, ma le elezioni ci saranno. E sarà una prova che può contribuire a segnare il destino (speriamo in positivo) della nazione. Una possibile svolta, verso la vera democrazia per permettere alla popolazione di risvegliare la volontà, ormai ai minimi termini, di interessarsi delle questioni politiche. Una prova di maturità, senza influenti “guide” e senza timori di repressioni, scontri e via discorrendo.
Una prova di maturità, una prova di democrazia. E’ quello che aspetta la Guinea Bissau, nella speranza che le immagini che ci arrivano dal Kenya, rappresentino un triste, tragico, ma lontano avvenimento.

venerdì, gennaio 04, 2008

TROPPI MILITARI...
Il coordinatore del programma di riforma delle forze armate della Guinea Bissau, Baciro Djá, ha annunciato che "la nazione ha troppi militari e deve sfoltire i suoi effettivi, che sono stimati tra 7000 e 9000 a 3400 uomini". Secondo Baciro Djá, la Guinea Bissau ha una media di cinque soldati per mille abitanti, che supera le medie sub-regionali africane di tre soldati per mille abitanti.
Il coordinatore del Comitato direttivo tecnico (TCC) del programma di riforma delle forze armate della Guinea ha parlato alla stampa a margine di una riunione con militari, ufficiali, sergenti e Stato maggiore generale.
L'incontro è servito a Baciro Djá e al suo team per illustrare a grandi linee il programma di riforma, in particolare una campagna di censimento delle forze di Difesa e sicurezza che dovrebbe iniziare in tutte le unità del paese, il 23 gennaio.
"Il censimento è un elemento molto importante per il programma di riforma, è da lì che noi conosceremo il numero di uomini che abbiamo nelle varie forze e preparare un bilancio reale", che sarà presentato alla comunità internazionale, ha spiegato Baciro Djá.
Il governo, sotto il piano di investimenti pubblici nel settore della difesa e sicurezza, ha avuto difficoltà a convincere la comunità internazionale a liberare i 184 milioni di dollari (124,6 milioni di euro) come condizione necessaria per il programma di riforma.
La comunità internazionale, che finanzia interamente il programma per la riforma delle forze armate della Guinea-Bissau, ritiene che il bilancio sia "estremamente elevato" ha detto Baciro Djá, per il quale il censimento della difesa e delle forze di sicurezza deve dimostrare "la correttezza o meno di questi numeri".

fonte: Angolapress

mercoledì, gennaio 02, 2008

UNA RADIO PER LA PACE
Padre Davide Sciocco, missionario del Pime, ci racconta l'esperienza di Sol mansi, una radio attiva da anni in Guinea Bissau su tematiche sociali.
Guerra civile del 1998-99. I ribelli usano costantemente la radio come mezzo di comunicazione. Ottengono così l’adesione della popolazione alla loro causa e giungono alla capitolazione del presidente Nino Vieira. Un missionario del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere), impegnato nel frattempo a soccorrere e aiutare i rifugiati, distribuire aiuti umanitari e curare i feriti, si pone una domanda: “se la radio è stata determinante per vincere una guerra, perché non creare una radio per far vincere la pace e lo sviluppo?

E’ questa l’idea alla base di Radio Sol mansi (“il sole è sorto”), che dal 2001 trasmette da Mansoa, una cittadina a 60 Km da Bissau, in un edificio costruito con l’aiuto della Conferenza episcopale portoghese. Di ispirazione cristiana, la radio è coordinata da Padre Davide Sciocco, 44 anni, dodici dei quali (dal ’92 al 2004) in missione in Guinea Bissau per conto del Pime.
Attualmente Radio Sol mansi ha una produzione locale di 10 ore al giorno, con informazione, formazione, intrattenimento, tralasciando un po’ la politica ma pronunciandosi con fermezza su abusi, ingiustizie e diritti umani e civili.

“Inizialmente i problemi tecnici erano enormi” – afferma padre Davide – “in quanto un piccolo guasto rischiava di far degenerare tutto”. Nonostante l’uso del generatore, i rischi erano ugualmente elevati. “Ogni pezzo da aggiustare, andava richiesto dall’Italia e aspettare l’invio”.
Problemi tecnici che non hanno scalfito la volontà del missionario di portare avanti la radio, formata da un’équipe di 4 persone che lavorano come dipendenti, 25 volontari in Mansoa e altri 25 corrispondenti (sempre volontari) nelle varie cittadine del Paese.
Una radio che è arrivata a coprire 1/3 abbondante del paese e che mira ad allargarsi ancora. “L’obiettivo del 2008” – precisa padre Davide – “è quello di installare nuove apparecchiature. Siamo in attesa di un finanziamento per un ripetitore a Bafatà e per potenziare Bassora e Bissau”.

Ma il pubblico, i radioascoltatori, come reagiscono alle trasmissioni di Radio Sol mansi? “I nostri ascoltatori vengono direttamente in sede alla radio – spiega padre Davide – “oppure lasciano bigliettini, inviano lettere o telefonano”.

Padre Davide, dopo la parentesi della direzione al centro Pime di Milano, a febbraio tornerà in Guinea Bissau. E lo farà in maniera definitiva, dedicandosi per intero alla sua radio, diretta dal 2004 da un giornalista guineense (Helmer) che ha studiato e lavorato in Portogallo presso la Radio Renascença e che è rientrato nel suo paese proprio per dare una guida professionale a Radio Sol Mansi.
Troverà una realtà un po’ diversa da quella che ha lasciato tre anni fa. Troverà innanzitutto una nazione che è considerata una delle regine del narcotraffico. “La situazione è difficile e il cambiamento non sarà facile – ammette padre Davide, precisando però di conoscere la realtà “solo di riflesso. Conosco i problemi legati al narcotraffico ma non essendo sul posto, non posso sapere tutte le dinamiche”.
Sa però di poter contribuire al cambiamento attraverso la frequenza della propria radio. E alla domanda se crede che possa diventare un veicolo, un giorno, per far conoscere le notizie della Guinea Bissau anche all’estero, risponde pragmatico: “Esisteva un blog dove erano inserite le notizie della radio, ma è disattivo da tempo. L’obiettivo è quello di poter mettere ondine le nostre news, ma attualmente è reso impossibile dai limiti tecnici”.

Per conoscere tutte le altre informazioni su Radio Sol mansi e per contribuire a un aiuto per la radio, potete visitare il sito
E SPERIAMO BENE...
Il presidente della Guinea Bissau ha detto nel suo discorso di Capodanno alla nazione, che il 2008 "sarà un anno cruciale" per la Guinea per le "sfide" nel campo della stabilità politica, dello sviluppo economico e del benessere della gioventù.
Joao Bernardo "Nino" Vieira ha detto che sarà "molto importante" il lavoro dei guineensi per apportare un chiaro progresso in tutti e tre i settori considerati come "importanti settori della vita" del paese.
Il Presidente ha detto che non ignora le speranze e le aspirazioni dei giovani della Guinea e comprende la loro insoddisfazione per la situazione del paese, quindi, ha promesso di essere "più esigenti circa i risultati degli obiettivi fissati" nel 2008.

Nessuna data precisa, invece, è stata fissata per le elezioni.

CON IL PRIMO POST DELL’ANNO, NAMITIPENABULA AUGURA A TUTTI VOI UN SERENO 2008!