sabato, gennaio 19, 2008

IL PARCO dell'ETNA AIUTA LA GUINEA BISSAU

Successo del progetto di solidarietà internazionale con l'Ong Co.p.e

Quattro nuovi pozzi d’acqua aiuteranno a vivere meglio tanti bambini della Guinea Bissau, uno dei Paesi africani in cui la sopravvivenza della popolazione è a più alto rischio. A poco più di un anno dal suo concreto avvio, è questo il bellissimo risultato dell’iniziativa "ETNA – PARCO senza frontiere - Acqua per la Guinea Bissau", progetto di solidarietà internazionale promosso dall’Ente Parco dell’Etna in collaborazione con il Co.P.E, l’Organizzazione Non Governativa senza scopo di lucro che ne ha curato la realizzazione.

I quattro pozzi sono stati realizzati nel cuore della Guinea, nei villaggi di Bula, Jardim de Deus, Mansoa e Buba, grazie al lavoro sul campo del volontario del Co.P.E. Pietro Certa, con l’intensa collaborazione della popolazione locale e della Diocesi di Bissau, in particolare dei missionari Suor Elda e Padre Jorge.

L’Ente Parco dell’Etna si era fatto promotore e garante per la realizzazione di questa iniziativa (unica nel sistema dei Parchi italiani), nella convinzione che, proprio per la sua peculiare natura fondata sull’idea di uno sviluppo sostenibile equo e globale, se condivisa e compartecipata da vari soggetti, diversi ma facenti comunque riferimento ad un unico contesto territoriale e culturale - quello etneo - potesse assumere una valenza particolarmente significativa.

Il 26 novembre del 2006, presso il Monastero dei Benedettini di San Nicolò La Rena a Nicolosi, sede dell’Ente Parco, si era svolta una breve cerimonia, nell’ambito della quale l’ex presidente del Parco Concetto Bellia aveva consegnato a Michele Giongrandi, presidente del Co.P.E, i fondi già raccolti dal comitato appositamente costituito dall’Ente Parco con una vera e propria gara di solidarietà (ventimila Euro, tra enti pubblici, associazioni, scuole, aziende private, singoli cittadini, tutti del territorio etneo), necessari per dare inizio ai lavori per organizzarli in loco, in accordo con la Diocesi di Bissau e le autorità locali, anche per quanto riguarda la partecipazione e la collaborazione della collettività locale, con l’obiettivo di dare all’iniziativa un autentico stile di scambio e condivisione.

Con il finanziamento sarebbe stato possibile realizzare tre pozzi, ma grazie anche all’apporto della popolazione del villaggio di Bula e ai lavoratori (che hanno voluto contribuire al progetto con entusiasmo, nonostante le condizioni molto disagiate, donando gratuitamente parte della loro opera) e al contributo fornito dal Co.P.E. per l’acquisto dei materiali utilizzati, si è arrivati anche alla costruzione di un quarto pozzo, anche questo nel villaggio di Bula, nel quartiere Jardim de Deus, che è così diventato autonomo per l’approvvigionamento dell’acqua. I costi complessivi per i quattro pozzi sono stati di 21.500 euro.

Nella testimonianza del volontario Pietro Certa – che ha seguito i lavori per tutta la durata - c’è tutto il significato e il valore dell’iniziativa: la soddisfazione del capo del capo del villaggio di Mansoa nel ricevere il pozzo, dal quale la popolazione attingerà l’acqua, elemento vitale per la sopravvivenza, e i volti felici dei bambini, che girano intorno al pozzo con i loro contenitori. E poi ancora la soddisfazione dei missionari suora Elda e padre Jorge per il pozzo realizzato a Bula, vicino al nuovo Centro Nutrizionale della Diocesi. E ancora la preziosa mano d’opera degli operai guineiani, impegnati a tempo pieno per velocizzare la conclusione dei lavori. E, soprattutto, la grande gioia ogni volta che, dopo la fatica degli scavi, veniva trovata l’acqua per realizzare i pozzi.

E’ dunque andato in porto, con risultati concreti, un progetto che il Parco dell’Etna ha spinto con entusiasmo, diventandone di fatto promotore, con l’idea-forza di uno sviluppo sostenibile globale che vada al di là degli ambiti territoriali e culturali e che abbatta idealmente le frontiere, alla ricerca di una migliore qualità della vita per le generazioni future. Una idea certamente da sostenere con convinzione e tenacia, soprattutto da parte di chi, come il Parco dell’Etna, opera con grande impegno nel sistema delle aree protette.

Grande soddisfazione per il successo dell’iniziativa e per la mobilitazione del territorio per questo progetto di solidarietà ha espresso il Commissario Straordinario del Parco Ettore Foti, che insieme al Comitato Esecutivo ha voluto mettere in rilievo la bella risposta della comunità del Parco e l’impegno profuso per l’iniziativa da parte del personale dell’Ente.

Da parte sua, il presidente del Co.P.E. Michele Giongrandi, nel sottolineare la propria soddisfazione per la realizzazione dei nuovi pozzi, ha spiegato che la sua ONG si è rivolta all’Ente Parco dell’Etna per il progetto "Acqua per la Guinea Bissau"perché "nel territorio etneo è il soggetto istituzionalmente preposto non soltanto alla salvaguardia dell’ambiente, ma anche allo sviluppo ecocompatibile. Ringraziamo l’Ente Parco e tutti coloro che hanno dato il proprio contributo per la grande sensibilità dimostrata di fronte ad un problema di portata drammatica. Abbiamo molto apprezzato l’entusiasmo con cui l’Ente Parco ha sposato il progetto, ravvisando nella sua realizzazione una grossa opportunità per uscire dai propri ambiti territoriali, nell’ottica di un modello globale di sviluppo sostenibile che promuova e dia dignità all’intera comunità umana. ".