sabato, gennaio 19, 2008

STORIA DI UN MISSIONARIO

in GUINEA BISSAU

** da un articolo apparso sul settimanale "famiglia cristiana"

LA PARTITA DOPPIA
DEL RAGIONIERE MID’NE


La storia di Vittorio Bicego, missionario laico in Guinea Bissau.
Ha aiutato i bambini a crescere, ha insegnato loro come coltivare la savana. Stroncato da una malattia tropicale, nel decennale della morte viene ricordato a Valdagno. Anche con un torrone.

Mi scrive Florindo Morsolin, da Valdagno. Ha letto l’Arrivederci del 4 novembre 2007 su Gabriele Rausse, il pioniere delle vigne in America, suo compagno di scuola. E mi segnala un altro compagno di scuola, pure lui un pioniere: Vittorio Bicego.

Per vent’anni missionario laico in Guinea Bissau, Vittorio ha trasformato la savana in azienda agricola, ha addestrato i giovani a coltivare ananas, manghi, cajou-anacardi per riscattarsi dalla fame. Poi è stato colpito dall’herpes malarico cerebrale che l’ha stroncato il 23 gennaio del ’98, a 56 anni. Nel decennale lo ricorderanno a Valdagno e nel Veneto. E qui desidero farlo anch’io, perché la memoria di uomini così può servire da traino a un mondo stanco e disilluso.

Il nostro lettore Florindo mi ha anche mandato una foto di quella classe formidabile, la V ragioneria dell’Istituto "L. Luzzatti" di Valdagno. Tra ragazze in grembiule nero, ragazzi in giacchetta e cravatta, il più alto è Vittorio. Diventerà ragioniere, sergente degli alpini, impiegato alla Marzotto. Ama lo sci, la caccia, è catechista e maestro del coro in parrocchia, amicone dalla battuta svelta, animatore di feste.

La svolta di Vittorio avviene nell’estate del ’79, quando va in Guinea Bissau a trovare un cugino missionario, padre Ernesto Bicego. Si ferma due mesi, incontra bambini affamati, piagati, abbandonati nella polvere, senza uno straccio di scuola o una mano adulta a soccorrerli. Torna a Valdagno e ha già deciso che senso dare alla sua vita: sarà lui quella mano soccorritrice. A novembre dello stesso anno è di nuovo in Guinea Bissau. Comincia un’avventura di entusiasmo e fatica, di lavoro disumano e solitudine: «Ti chiedi cosa puoi fare tu povero bianco in mezzo a tanta miseria...», scrive all’amico Claudio Dal Lago.

Diventa muratore, falegname, pescatore, maestro di scuola, di sera anche infermiere in un posto dove l’unico medico è lo stregone della tribù. Su incarico del vescovo di Bissau, monsignor Settimio Ferrazzetta, veronese, costruisce cinque missioni, con l’aiuto di quei bambini raccolti dalla polvere divenuti con lui adulti. All’inizio, i nativi lo guardano con diffidenza e un po’ di paura, ma poi tutto cambia.

Scrive ancora a Claudio: «Mi hanno fatto figlio loro e mi hanno dato il nome di Mid’ne, significa "colui che soffre per gli altri". Forse queste cose a te suonano un po’ ridicole...». La corrispondenza di Vittorio viene ora pubblicata dall’Associazione Rete Guinea Bissau Onlus con il titolo Lettere dall’Africa. E la Controcampo di Venezia ha prodotto il documentario Mid’ne, regia di Pierandrea Gagliardi, proiettato nelle scuole venete.

Dal 1985, Vittorio si dedica al progetto agricolo nella missione San Francesco della Foresta. Con l’aiuto di amici volontari e di un vecchio trattore, disbosca la giungla, dissoda la savana, insegna ai suoi ragazzi come si mettono in terra le piantine. Mette al lavoro anche i bambini piccoli, «bravissimi nella lotta contro gli uccelli e le scimmie». Il presidente della Guinea Bissau verrà in visita ufficiale e in Tv si vedrà Vittorio per la prima volta con la camicia bianca.

Ora c’è un’altra prima volta. Il Container n. 41, spedito a San Francesco della Foresta dagli amici veneti, è tornato pieno di anacardi, e con essi una nota azienda dolciaria di Cologna Veneta ha prodotto il mandorlato. Resta ancora in attivo la partita doppia del ragionier Mid’ne.

Franca Zambonini

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ciao,
Pero io sono Braima Mané, uno dei bambini che avveva Vittório in San Francisco della Foresta, sono andato lá com apenna 5 anni, liu me ha posto nella scuola e era lui próprio mio professore, lui ha pagato la mia scuola fino alla 11ª.
Pero io lo considero mio padre próprio, perche lui a fato tanto cosa per me. E adesso io sono il Presidente della associazzione dei Giovani studenti di san Francisco della foresta. Adesso mi incontro in Brasil per studio fino alle 4 anni, anche cosi sono de san francisco fino alla mia vita.
mio contato: braimamane3@hotmail.com/ maldinimane@yahoo.com.br
mio telefono: 0055 8186439081

11:25 PM  

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