giovedì, giugno 24, 2010
PGR vuole un maggiore coinvolgimento degli Stati Uniti e Nazioni Unite
La Guinea Bissau vuole un maggiore coinvolgimento degli Stati Uniti e processi delle Nazioni Unite sugli ultimi omicidi nel paese.
Le autorità della Guinea hanno visto quasi compiuta la promessa dell'Amministrazione americana in un momento in cui le voci che si accentua l'esigenza di razionalizzare il processo di indagine sulle morti di "Nino" Vieira, Tagme Na Waye e Helder Proença Baciro Dabo.
Una delegazione inviata da Washington per preparare la delegazione che lavoreranno insieme con i giudici nazionali nell'ambito di un procedimento si riunì il Venerdì con l'Ufficio del Procuratore generale.
È stato un incontro durato circa un'ora e che ha servito per la presentazione di piani o programmi di lavoro, il pubblico ministero, il magistrato con il quale gli Stati Uniti sta procedendo al lavoro, al momento, è nella capitale della Guinea, l'indagine e i processi relativi al traffico di droga e la criminalità organizzata in Guinea-Bissau.
Durante l'incontro, l'Attorney General's Office, Amine Saad, ha detto ai giornalisti di aver informato la delegazione statunitense che anche il completamento del processo di indagine sulle morti negli ultimi due anni, questi non sarà chiuso senza avere il ' sigillo di approvazione "delle autorità giudiziarie negli Stati Uniti o delle Nazioni Unite, sostenendo che è necessario mantenere l'immagine positiva in Guinea-Bissau.
La richiesta della autorità della Guinea 'al S. U. governo per aiutare e rafforzare l'indagine è arrivata dopo gli omicidi di' Nino Vieira, e Tagme Na Waye, nel marzo 2008, perché a quel tempo, Washington ha inviato una squadra del FBI. Questo team ha lavorato con la polizia giudiziaria della Guinea, e quindi come risultato un rapporto, i cui contenuti dovrebbero essere parte del processo.
fonte: jornaldigital
lunedì, giugno 14, 2010
UN INTERO OSPEDALE DONATO DA BRESCIA ALLA GUINEA BISSAU.
IL REGALO. Una delegazione bresciana in missione in Africa per la cerimonia ufficiale di consegna alla Diocesi locale
La struttura, in grado di assicurare cure e interventi chirurgici, realizzata grazie all'impegno del Rotary Vittoria Alata, della Poliambulanza e di due Onlus
Un drappello di bresciani, coordinato dal cuore e sostenuto dalla generosità di tanti, ha costruito e donato alla Guinea Bissau (piccolo, poverissimo e tormentato Paese sulla costa atlatica del centro Africa) un ospedale attrezzato, cioè completo e in grado di assicurare cure e interventi chirurgici.
Nei giorni scorsi i massimi dirigenti delle organizzazioni che si sono caricate il peso dell'operazione (il Rotary Club Vittoria Alata, che in diversi anni di impegno ha raccolto e donato oltre 250 mila euro, la Onlus Poliambulanza Charitatis Opera e altre due organizzazioni non governative) sono volati nella capitale Bissau per partecipare all'inaugurazione delle opere e consegnarle definitivamente alla Diocesi e, suo tramite, alla gente.
La notizia, come tante che appartengono al filone della generosità e della solidarietà, potrebbe chiudersi qui. Ma l'Africa in questi giorni è al centro delle attenzioni dei media globali, grazie al campionato mondiale di calcio, il primo mondiale africano: in Sudafrica, la nazione lambita da tre oceani e adesso onorata dai tifosi di tutto il mondo, si celebrano nell'occasione sedici anni di libertà e di accettabile convivenza (è ancora problematico definirla «pacifica») tra bianchi e neri. Toccò a Nelson Mandela, che oggi è da tutti considerato «padre della patria», chiudere il passato e consegnare il Suo Paese alla storia nuova del mondo.
PURTROPPO PER L'AFRICA, benché il vento della libertà soffi sempre più forte, di Sudafrica c'è soltanto quello che oggi si confronta con il calcio mondiale. Tutto il resto vive di stenti, di colonizzazioni più o meno palesi, di guerre silenziose e nascoste, di violenze che si consumano anche dove è più evidente la natura umanitaria e amorevole degli aiuti portati. In Africa si muore per fame e sete, per malattie che da noi sarebbero curate con un semplice analgesico… Non solo: in Africa prevalgono ancora poteri che alla terra chiedono soltanto di partorire petrolio, pietre preziose, materie pregiate e pericolose (l'uranio, per esempio) e al popolo affamato promettono brioches invece di pane. La Guinea Bissau, in particolare, tanto piccola da entrare nelle cronache solo in occasioni di rivolte e di stravolgimenti politici violenti, non conosce ancora il vento della libertà e della democrazia. Vive con le briciole, perché nonostante la consistenza, tali restano gli aiuti umanitari, la carità dei missionari, le generosità di associazioni e organizzazioni internazionali.
IL PROGETTO portato a compimento dai bresciani riguarda l'ospedale pediatrico fondato da padre Ermanno Battisti, missionario del Pime di origine trentina.
Padre Ermanno aveva iniziato l'opera contando sul sostegno di tante «anime buone» e sulla convinzione che all'insufficienza degli aiuti avrebbe sicuramente posto rimedio la Provvidenza. Qualche anno fa bussò alla porta dei bresciani e la trovò spalancata. Proprio in un ospedale bresciano, alla Poliambulanza, due dei ragazzi che lui aveva spedito in Europa per laurearsi in medicina (200 inviati, 180 laureati prima di rientrare in patria) stavano lavorando: uno in chirurgia, l'altro in pediatria. Fu il dottor Augusto Barbosa, impegnato in chirurgia, a parlare del suo Paese e dei progetti di padre Ermanno al professor Giovanni Morandi, responsabile dell'Unità Operativa di Chirurgia generale, cuore generoso e solidale oltre che socio, più tardi anche presidente, del Rotary Vittoria Alata di Brescia. Morandi trovò immediata accoglienza e solidale partecipazione all'idea di aiutare quello sconosciuto missionario trentino impegnato in Guinea Bissau, dalla Poliambulanza e dal suo Rotary.
Da quel sodalizio è sgorgato il fiume di aiuti che nei giorni scorsi ha permesso ai bresciani di arrivare a Bissau e di consegnare al vescovo della Diocesi, proprietaria a tutti gli effetti della struttura, un ospedale perfettamente funzionante. Un ospedale che alle sale di degenza, agli ambulatori, ai laboratori di analisi aggiunge «un blocco operatorio e una radiologia che rendono la struttura protagonista di primo piano dell'offerta sanitaria a Bissau», come ha scritto il professor Morandi raccontando il progetto sulle pagine della rivista delle Ancelle della Carità.
Dal 28 maggio al 3 giugno tre soci del Rotary Club Vittoria Alata (con il presidente Roberto Rezzola, c'erano Giovanni Moranti - che è anche il chirurgo della Poliambulanza cui va il merito dell'operazione - e Alessandro Paglia), tre medici (Valentino Prandini, Augusto Barbosa e Elena Franceschetti), due infermiere caposala (Gabriella Bonometti e Piera Bonomi) e due tecnici (Adriano e Bruno) della Poliambulanza sono stati ambasciatori in Guinea Bissau della generosità dei bresciani.
Il primo giugno, nella più schietta tradizione africana, si è svolta la solenne e lunghissima cerimonia di inaugurazione e di consegna delle opere realizzate. In tutto cinque ore ininterrotte di discorsi, sorrisi, scambi di attestati, benemerenze e ricordi, insieme a canti e balli interminabili e suggestivi. Tutto questo alla presenza del vescovo della diocesi di Bissau e delle autorità arrivate in rappresentanza della presidenza, del Governo e del Municipio della capitale.
«PER NOI - hanno spiegato i rotariani di ritorno dalla mission - sono stati giorni in cui le emozioni hanno spesso rubato spazio alle ragioni. Ci siamo resi conto dei bisogni immensi di quella porzione d'Africa e della grandiosità dell'opera intrapresa e portata a termine. E' stata, per tutti, una grande e bella soddisfazione. Certo, molto resta da fare. Chissà…».
Laggiù, in un Paese tra i più disperati del mondo, da oggi c'è una pianta che promette buoni frutti. E' stata piantata da bresciani generosi e coraggiosi. Ora bisogna aiutarla a crescere. Soprattutto perché, come recita lo slogan dei campionati di calcio, adesso «c'è un po' d'Africa in tutti noi».
Scritto da: Luciano Costa
FONTE: www.bresciaoggi.it
IL REGALO. Una delegazione bresciana in missione in Africa per la cerimonia ufficiale di consegna alla Diocesi locale
La struttura, in grado di assicurare cure e interventi chirurgici, realizzata grazie all'impegno del Rotary Vittoria Alata, della Poliambulanza e di due Onlus
Un drappello di bresciani, coordinato dal cuore e sostenuto dalla generosità di tanti, ha costruito e donato alla Guinea Bissau (piccolo, poverissimo e tormentato Paese sulla costa atlatica del centro Africa) un ospedale attrezzato, cioè completo e in grado di assicurare cure e interventi chirurgici.
Nei giorni scorsi i massimi dirigenti delle organizzazioni che si sono caricate il peso dell'operazione (il Rotary Club Vittoria Alata, che in diversi anni di impegno ha raccolto e donato oltre 250 mila euro, la Onlus Poliambulanza Charitatis Opera e altre due organizzazioni non governative) sono volati nella capitale Bissau per partecipare all'inaugurazione delle opere e consegnarle definitivamente alla Diocesi e, suo tramite, alla gente.
La notizia, come tante che appartengono al filone della generosità e della solidarietà, potrebbe chiudersi qui. Ma l'Africa in questi giorni è al centro delle attenzioni dei media globali, grazie al campionato mondiale di calcio, il primo mondiale africano: in Sudafrica, la nazione lambita da tre oceani e adesso onorata dai tifosi di tutto il mondo, si celebrano nell'occasione sedici anni di libertà e di accettabile convivenza (è ancora problematico definirla «pacifica») tra bianchi e neri. Toccò a Nelson Mandela, che oggi è da tutti considerato «padre della patria», chiudere il passato e consegnare il Suo Paese alla storia nuova del mondo.
PURTROPPO PER L'AFRICA, benché il vento della libertà soffi sempre più forte, di Sudafrica c'è soltanto quello che oggi si confronta con il calcio mondiale. Tutto il resto vive di stenti, di colonizzazioni più o meno palesi, di guerre silenziose e nascoste, di violenze che si consumano anche dove è più evidente la natura umanitaria e amorevole degli aiuti portati. In Africa si muore per fame e sete, per malattie che da noi sarebbero curate con un semplice analgesico… Non solo: in Africa prevalgono ancora poteri che alla terra chiedono soltanto di partorire petrolio, pietre preziose, materie pregiate e pericolose (l'uranio, per esempio) e al popolo affamato promettono brioches invece di pane. La Guinea Bissau, in particolare, tanto piccola da entrare nelle cronache solo in occasioni di rivolte e di stravolgimenti politici violenti, non conosce ancora il vento della libertà e della democrazia. Vive con le briciole, perché nonostante la consistenza, tali restano gli aiuti umanitari, la carità dei missionari, le generosità di associazioni e organizzazioni internazionali.
IL PROGETTO portato a compimento dai bresciani riguarda l'ospedale pediatrico fondato da padre Ermanno Battisti, missionario del Pime di origine trentina.
Padre Ermanno aveva iniziato l'opera contando sul sostegno di tante «anime buone» e sulla convinzione che all'insufficienza degli aiuti avrebbe sicuramente posto rimedio la Provvidenza. Qualche anno fa bussò alla porta dei bresciani e la trovò spalancata. Proprio in un ospedale bresciano, alla Poliambulanza, due dei ragazzi che lui aveva spedito in Europa per laurearsi in medicina (200 inviati, 180 laureati prima di rientrare in patria) stavano lavorando: uno in chirurgia, l'altro in pediatria. Fu il dottor Augusto Barbosa, impegnato in chirurgia, a parlare del suo Paese e dei progetti di padre Ermanno al professor Giovanni Morandi, responsabile dell'Unità Operativa di Chirurgia generale, cuore generoso e solidale oltre che socio, più tardi anche presidente, del Rotary Vittoria Alata di Brescia. Morandi trovò immediata accoglienza e solidale partecipazione all'idea di aiutare quello sconosciuto missionario trentino impegnato in Guinea Bissau, dalla Poliambulanza e dal suo Rotary.
Da quel sodalizio è sgorgato il fiume di aiuti che nei giorni scorsi ha permesso ai bresciani di arrivare a Bissau e di consegnare al vescovo della Diocesi, proprietaria a tutti gli effetti della struttura, un ospedale perfettamente funzionante. Un ospedale che alle sale di degenza, agli ambulatori, ai laboratori di analisi aggiunge «un blocco operatorio e una radiologia che rendono la struttura protagonista di primo piano dell'offerta sanitaria a Bissau», come ha scritto il professor Morandi raccontando il progetto sulle pagine della rivista delle Ancelle della Carità.
Dal 28 maggio al 3 giugno tre soci del Rotary Club Vittoria Alata (con il presidente Roberto Rezzola, c'erano Giovanni Moranti - che è anche il chirurgo della Poliambulanza cui va il merito dell'operazione - e Alessandro Paglia), tre medici (Valentino Prandini, Augusto Barbosa e Elena Franceschetti), due infermiere caposala (Gabriella Bonometti e Piera Bonomi) e due tecnici (Adriano e Bruno) della Poliambulanza sono stati ambasciatori in Guinea Bissau della generosità dei bresciani.
Il primo giugno, nella più schietta tradizione africana, si è svolta la solenne e lunghissima cerimonia di inaugurazione e di consegna delle opere realizzate. In tutto cinque ore ininterrotte di discorsi, sorrisi, scambi di attestati, benemerenze e ricordi, insieme a canti e balli interminabili e suggestivi. Tutto questo alla presenza del vescovo della diocesi di Bissau e delle autorità arrivate in rappresentanza della presidenza, del Governo e del Municipio della capitale.
«PER NOI - hanno spiegato i rotariani di ritorno dalla mission - sono stati giorni in cui le emozioni hanno spesso rubato spazio alle ragioni. Ci siamo resi conto dei bisogni immensi di quella porzione d'Africa e della grandiosità dell'opera intrapresa e portata a termine. E' stata, per tutti, una grande e bella soddisfazione. Certo, molto resta da fare. Chissà…».
Laggiù, in un Paese tra i più disperati del mondo, da oggi c'è una pianta che promette buoni frutti. E' stata piantata da bresciani generosi e coraggiosi. Ora bisogna aiutarla a crescere. Soprattutto perché, come recita lo slogan dei campionati di calcio, adesso «c'è un po' d'Africa in tutti noi».
Scritto da: Luciano Costa
FONTE: www.bresciaoggi.it
mercoledì, giugno 09, 2010
INAUGURATO L'OSPEDALE PEDIATRICO SAN JOSE' A BOR in GUINEA BISSAU
L'ospedale pediatrico in Bor, a circa sette chilometri dalla città di Bissau è diventato un centro di riferimento a livello nazionale, per l'ottimo lavoro fatto per il bene dei bambini del paese. operativo nel 2005, due anni più tardi legalizzato con un solo medico, l' ospedale pediatrico ha ora sette medici, tra cui uno specialista in pediatria, un ambulatorio pediatrico e un cardiologo.
L'ospedale dispone di una sala operatoria, servizi di chirurgia minore, farmacia, laboratorio, servizio gastroenterologia 1 e 2, e la consulenza cardiologia 1 e 2. Ha 50 dipendenti e ha la capacità di 60 posti letto per i pazienti. I suoi principali finanziatori sono PIME, Anna Project, Rotary Club di Brescia, Famiglia Donato per un totale di denaro investito stimato a più di 7 milioni di Euro.
Al momento della inaugurazione il 1 ° giugno scorso, il ministro della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Media, Affari parlamentari e portavoce del Governo, che rappresenta il primo ministro ha detto che questo ente è un esempio particolarmente indicativo di come organizzazioni della società civile, agendo autonomamente o in collaborazione con lo Stato, contribuiscono a soddisfare i bisogni delle popolazioni più povere.
Inoltre, Adiato Nandigna ha sottolineato che le attrezzature ospedaliere inaugurate saranno inserite nella rete di assistenza sanitaria integrata e continua nel campo della pediatria.
Da ora in poi, la Guinea Bissau ha una unità ospedaliera dedicata ai nostri figli, che colma un vuoto importante, portando il paese ad essere dotato di apparecchiature che colmano un vuoto creando una realtà che è a metà tra l'ospedale generale e unità specialistica ospedaliera di medie dimensioni, ha spiegato il ministro.
A sua volta, il vescovo di Bissau, José Camnate na Bissing, ha rivolto tre brevi parole, a trasmettere le sensazioni che portava nell'anima. La prima parola è un saluto speciale che ha rivolto ai bambini che sono ricoverati in ospedale. la seconda è stata rivolta alle entità diverse legate all' ospedale. la terza è stato un appello rivolto alla comunità internazionale rappresentata alla cerimonia per la loro dedizione.
Agostino Ca, Direttore Generale dell'Ospedale, nel suo discorso ha detto che in Portogallo e in diversi paesi in Europa, ci sono più medici guineani che nel paese, aggiungendo che se si vuole modificare questa situazione , bisogna considerare come è possibile scoprire le cause della fuga in massa in modo che si possano trovare le soluzioni.
ha dichiarato inoltre che nella zona di Bor vivono circa 822 bambini di età compresa da zero a cinque anni, senza contare i bambini di periferia, come Cuntum Quelele, Madina, Bairro Militar e Hafia.
Va osservato che, durante la cerimonia, è stato visitato il nuovo blocco operatorio, presso il quale il 31 maggio si sono potute effettuare ben quattro operazioni. Animazione dei "Netos di Bandim" e "Super Mama Djombo", hanno concluso l'inaugurazione dell'ospedale.
Fonte: JORNALNOPINTCHA
L'ospedale pediatrico in Bor, a circa sette chilometri dalla città di Bissau è diventato un centro di riferimento a livello nazionale, per l'ottimo lavoro fatto per il bene dei bambini del paese. operativo nel 2005, due anni più tardi legalizzato con un solo medico, l' ospedale pediatrico ha ora sette medici, tra cui uno specialista in pediatria, un ambulatorio pediatrico e un cardiologo.
L'ospedale dispone di una sala operatoria, servizi di chirurgia minore, farmacia, laboratorio, servizio gastroenterologia 1 e 2, e la consulenza cardiologia 1 e 2. Ha 50 dipendenti e ha la capacità di 60 posti letto per i pazienti. I suoi principali finanziatori sono PIME, Anna Project, Rotary Club di Brescia, Famiglia Donato per un totale di denaro investito stimato a più di 7 milioni di Euro.
Al momento della inaugurazione il 1 ° giugno scorso, il ministro della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Media, Affari parlamentari e portavoce del Governo, che rappresenta il primo ministro ha detto che questo ente è un esempio particolarmente indicativo di come organizzazioni della società civile, agendo autonomamente o in collaborazione con lo Stato, contribuiscono a soddisfare i bisogni delle popolazioni più povere.
Inoltre, Adiato Nandigna ha sottolineato che le attrezzature ospedaliere inaugurate saranno inserite nella rete di assistenza sanitaria integrata e continua nel campo della pediatria.
Da ora in poi, la Guinea Bissau ha una unità ospedaliera dedicata ai nostri figli, che colma un vuoto importante, portando il paese ad essere dotato di apparecchiature che colmano un vuoto creando una realtà che è a metà tra l'ospedale generale e unità specialistica ospedaliera di medie dimensioni, ha spiegato il ministro.
A sua volta, il vescovo di Bissau, José Camnate na Bissing, ha rivolto tre brevi parole, a trasmettere le sensazioni che portava nell'anima. La prima parola è un saluto speciale che ha rivolto ai bambini che sono ricoverati in ospedale. la seconda è stata rivolta alle entità diverse legate all' ospedale. la terza è stato un appello rivolto alla comunità internazionale rappresentata alla cerimonia per la loro dedizione.
Agostino Ca, Direttore Generale dell'Ospedale, nel suo discorso ha detto che in Portogallo e in diversi paesi in Europa, ci sono più medici guineani che nel paese, aggiungendo che se si vuole modificare questa situazione , bisogna considerare come è possibile scoprire le cause della fuga in massa in modo che si possano trovare le soluzioni.
ha dichiarato inoltre che nella zona di Bor vivono circa 822 bambini di età compresa da zero a cinque anni, senza contare i bambini di periferia, come Cuntum Quelele, Madina, Bairro Militar e Hafia.
Va osservato che, durante la cerimonia, è stato visitato il nuovo blocco operatorio, presso il quale il 31 maggio si sono potute effettuare ben quattro operazioni. Animazione dei "Netos di Bandim" e "Super Mama Djombo", hanno concluso l'inaugurazione dell'ospedale.
Fonte: JORNALNOPINTCHA
BREVI DALLA GUINEA BISSAU
1) Il Presidente del Movimento per la Società civile della Guinea Bissau ha dichiarato ieri di essere stato minacciato di morte, dopo la divuldagazione delcomunicato stampa che esortava il Presidente ella Repubblica ad essere "elemento di Pacificazione" per il paese.
2)Inaugurata ieri a Bissau dal Ministro della Salute Camilo Simoes Pereira, la campagna nazionale di Lotta all'AIDS "FARE IL TEST E VINCERE L'HIV - AIDS". In un paese dove il 6 % dei 1.500.000 abitanti è "ufficialmente" sieropositivo, la campagna, rivolta ai giovani, si prefissa di raggiungere almeno 20.000 guineensi. Parte della campagna sarà anche attivata presso le scuole, per far capire ai ragazzi che l'AIDS esiste veramente e che, attraverso la prevenzione è possibile combatterlo.
3)Il Ministro dell'educazione della Guinea Bissau, Artur Silva, ha affermato essere divenuta una lotta nazionale quella di sradicare, entro il 2015, l'analfabetismo nel paese, che attinge il 51% della popolazione, in particolare femminile.
Solo vincendo questa sfida si potrà anche dare un colpo di spada alla povertà, ha afermato il ministro durante la presentazione di un programma di alfabetizzazione rivolto agli adulti, finanziato dal governo del Giappone.
1) Il Presidente del Movimento per la Società civile della Guinea Bissau ha dichiarato ieri di essere stato minacciato di morte, dopo la divuldagazione delcomunicato stampa che esortava il Presidente ella Repubblica ad essere "elemento di Pacificazione" per il paese.
2)Inaugurata ieri a Bissau dal Ministro della Salute Camilo Simoes Pereira, la campagna nazionale di Lotta all'AIDS "FARE IL TEST E VINCERE L'HIV - AIDS". In un paese dove il 6 % dei 1.500.000 abitanti è "ufficialmente" sieropositivo, la campagna, rivolta ai giovani, si prefissa di raggiungere almeno 20.000 guineensi. Parte della campagna sarà anche attivata presso le scuole, per far capire ai ragazzi che l'AIDS esiste veramente e che, attraverso la prevenzione è possibile combatterlo.
3)Il Ministro dell'educazione della Guinea Bissau, Artur Silva, ha affermato essere divenuta una lotta nazionale quella di sradicare, entro il 2015, l'analfabetismo nel paese, che attinge il 51% della popolazione, in particolare femminile.
Solo vincendo questa sfida si potrà anche dare un colpo di spada alla povertà, ha afermato il ministro durante la presentazione di un programma di alfabetizzazione rivolto agli adulti, finanziato dal governo del Giappone.
martedì, giugno 08, 2010
SOCIETA' CIVILE DELLA GUINEA BISSAU CHIEDE CHE IL PRESIDENTE SIA FATTORE DI PACIFICAZIONE
Bissau - Il Movimento Nazionale della Società Civile per la Pace, la Democrazia e lo Sviluppo ha chiesto al presidente della Guinea, Malam Bacai Sanha, di evitare di "prendere posizioni che contrastino con i valori della pace, della stabilità e dello Stato di diritto".
Durante la conferenza stampa, il Movimento Nazionale della Società Civile per la Pace, la Democrazia e lo Sviluppo ritiene che la Guinea-Bissau sia immersa ancora una volta in una crisi politico-militare 'senza precedenti' segnata da 'difficili rapporti tra la presidenza e esecutivo' al di là della 'riaffermazione della insubordinazione del potere militare a quello politico "e di" ambiguità "nella catena di comando delle Forze Armate.
per il Movimento, l'attuale situazione in Guinea-Bissau rischia di innescare "scenari imprevedibili 'e ritiene che le dichiarazioni di Malam Bacai Sanha possano causare un' profonda inquietudine 'nei guineensi, su come il Capo dello Stato" abbia condotto la gestione delle crisi '.
Inoltre, la prolungata assenza del capo del governo, per "motivi di salute", è una delle preoccupazioni del movimento che critica la mancanza di chiarimenti ufficiali in merito.
Il Movimento Nazionale della Società Civile per la pace, la democrazia e lo sviluppo ha anche esortato le forze politiche ad agire secondo le regole democratiche, astenendosi da azioni e dichiarazioni che possano provocare agitazione politica e aggravare la crisi attuale "ed invita il Procuratore Generale della Repubblica che regoli le sue azioni all'interno dello stretto limite delle sue competenze legali."
Al termine della conferenza, il Movimento ha chiesto alla comunità internazionale di continuare a sostenere la Guinea-Bissau nella misura in cui, secondo la stessa organizzazione, gli eventi del 1 Aprile, sono stati possibili proprio a causa della "debolezza delle istituzioni politiche contro la potenza militare 'e sottolinea la necessità di' una riforma profonda 'dell'apparato statale, "in particolare" nei settori della difesa e della sicurezza.
Fonte: BISSAU DIGITAL
Bissau - Il Movimento Nazionale della Società Civile per la Pace, la Democrazia e lo Sviluppo ha chiesto al presidente della Guinea, Malam Bacai Sanha, di evitare di "prendere posizioni che contrastino con i valori della pace, della stabilità e dello Stato di diritto".
Durante la conferenza stampa, il Movimento Nazionale della Società Civile per la Pace, la Democrazia e lo Sviluppo ritiene che la Guinea-Bissau sia immersa ancora una volta in una crisi politico-militare 'senza precedenti' segnata da 'difficili rapporti tra la presidenza e esecutivo' al di là della 'riaffermazione della insubordinazione del potere militare a quello politico "e di" ambiguità "nella catena di comando delle Forze Armate.
per il Movimento, l'attuale situazione in Guinea-Bissau rischia di innescare "scenari imprevedibili 'e ritiene che le dichiarazioni di Malam Bacai Sanha possano causare un' profonda inquietudine 'nei guineensi, su come il Capo dello Stato" abbia condotto la gestione delle crisi '.
Inoltre, la prolungata assenza del capo del governo, per "motivi di salute", è una delle preoccupazioni del movimento che critica la mancanza di chiarimenti ufficiali in merito.
Il Movimento Nazionale della Società Civile per la pace, la democrazia e lo sviluppo ha anche esortato le forze politiche ad agire secondo le regole democratiche, astenendosi da azioni e dichiarazioni che possano provocare agitazione politica e aggravare la crisi attuale "ed invita il Procuratore Generale della Repubblica che regoli le sue azioni all'interno dello stretto limite delle sue competenze legali."
Al termine della conferenza, il Movimento ha chiesto alla comunità internazionale di continuare a sostenere la Guinea-Bissau nella misura in cui, secondo la stessa organizzazione, gli eventi del 1 Aprile, sono stati possibili proprio a causa della "debolezza delle istituzioni politiche contro la potenza militare 'e sottolinea la necessità di' una riforma profonda 'dell'apparato statale, "in particolare" nei settori della difesa e della sicurezza.
Fonte: BISSAU DIGITAL
SMENTITA LA NOTIZIA SULE DIMISSIONI DEL PRIMO MINISTRO DELLA GUINEA BISSAU
Bissau - I'ufficio del Primo Ministro della Guinea-Bissau, Carlos Gomes Junior, ha smentito ieri (Lunedi), in una dichiarazione, notizie, secondo cui il capo dell'esecutivo della Guinea Bissau aveva prsentato le dimissioni.
"I'ufficio del Primo ministro è rimasto sorpreso questa mattina dalle notizie che vengono trasmesse, per cui il PM (...) avrebbe presentato le dimissioni al presidente nel corso della riunione tenutasi tra di loro a Parigi, Sabato scorso", afferma il documento.
"Questa notizia è falsa e priva di fondamento, essendo formalmente smentita dall'ufficio del primo ministro", ha sottolineato.
Il Primo Ministro della Guinea, che è in Portogallo, in convalescenza dopo un trattamento medico a Cuba, si è recato questo fine settimana a Parigi per un incontro con il capo di stato Malam Bacai Sanha.
Alla riunione ha partecipato il Presidente di Capo Verde, Pedro Pires, e secondo un comunicato stampa del presidente della Guinea, la riunione è avvenuta in un clima di " di cordialità franca".
Nessuno dei comunicati della Presidenza e del gabinetto del Primo Ministro hanno esposto i motivi della riunione, né le ragioni inerenti la presenza del Presidente di Capo Verde.
Secondo la dichiarazione del governo "in nessun caso, il comunicato stampa (della presidenza) si riferisce alle dimissioni (...), quindi questa notizia è considerata faziosa e pieno di mala fede, e per questo condannabile".
Fonte: ANGOLA PRESS
Bissau - I'ufficio del Primo Ministro della Guinea-Bissau, Carlos Gomes Junior, ha smentito ieri (Lunedi), in una dichiarazione, notizie, secondo cui il capo dell'esecutivo della Guinea Bissau aveva prsentato le dimissioni.
"I'ufficio del Primo ministro è rimasto sorpreso questa mattina dalle notizie che vengono trasmesse, per cui il PM (...) avrebbe presentato le dimissioni al presidente nel corso della riunione tenutasi tra di loro a Parigi, Sabato scorso", afferma il documento.
"Questa notizia è falsa e priva di fondamento, essendo formalmente smentita dall'ufficio del primo ministro", ha sottolineato.
Il Primo Ministro della Guinea, che è in Portogallo, in convalescenza dopo un trattamento medico a Cuba, si è recato questo fine settimana a Parigi per un incontro con il capo di stato Malam Bacai Sanha.
Alla riunione ha partecipato il Presidente di Capo Verde, Pedro Pires, e secondo un comunicato stampa del presidente della Guinea, la riunione è avvenuta in un clima di " di cordialità franca".
Nessuno dei comunicati della Presidenza e del gabinetto del Primo Ministro hanno esposto i motivi della riunione, né le ragioni inerenti la presenza del Presidente di Capo Verde.
Secondo la dichiarazione del governo "in nessun caso, il comunicato stampa (della presidenza) si riferisce alle dimissioni (...), quindi questa notizia è considerata faziosa e pieno di mala fede, e per questo condannabile".
Fonte: ANGOLA PRESS
domenica, giugno 06, 2010
TRAFFICO DI DROGA IN FORTE AUMENTO IN GUINEA BISSAU, DICONO U.S.A. e O.N.U.
Il traffico di droga è tornato prepotentemente in Guinea-Bissau, dove il commercio di cocaina minaccia di destabilizzare ulteriormente il paese dopo l'assassinio del Presidente e del tentativo di un colpo di stato, hanno rivelato autorità degli Stati Uniti e dell'ONU.
All'inizio dello scorso anno, i trafficanti sembravano aver abbandonato la regione costiera, dopo l'attenzione internazionale, che cominciò a concentrarsi su questo flagello e addestrare la polizia del paese.
Decine di isole disabitate servono come depositi per la droga proveniente dal Sud America, passando per il paese ogni anno, in rotta verso l'Europa per un totale stimato in miliardi di dollari.
"Il traffico della droga è ripreso di nuovo" nel Paese, ha detto questa settimana Alexandre Schmidt, rappresentante regionale per l'Africa occidentale delle Nazioni Unite (ONU) contro la Droga e il Crimine.
E 'un fenomeno preoccupante in un paese dove i soldi del la droga serve solo a favorire gli ufficiali militari che, da molto tempo, tendono a destituire i dirigenti eletti.
L'anno scorso, il presidente della Guinea, Joao Bernardo "Nino" Vieira, e il capo delle forze armate, il generale Tagme Na Waie, sono stati assassinati.
Il paese sembrava uscire da questa situazione, con l'elezione del presidente Malam Bacai Sanha, ma circa un anno dopo, il primo ministro Carlos Gomes Junior, e il capo delle Forze Armate, Zamora Induta sono stati arrestati in un tentativo di golpe di stato.
Il primo ministro è stato rilasciato, mentre il capo dell'esercito è ancora detenuto.
Nel mezzo del caos politico, la comunità internazionale stava formando ufficiali della polizia giudiziaria per indagare sul narcotraffico, raddoppiando così il numero dei poliziotti operativi nella lotta al narcotraffico da 80 a 160 agenti.
Il loro campo di azione è purtroppo limitato alla capitale e Schmidt ha detto che i trafficanti sono tornati in gran numero, perché possono agire impunemente.
L'ufficio delle Nazioni Unite basa in parte le sue dichiarazioni ai sequestri di cocaina. Quando la Guinea-Bissau era "completamente abbandonata" all'inizio dello scorso anno, è sembrato chiaro che la cocaina scorreva verso l'Europa attraverso i porti diversi.
In un rapporto della missione ONU nel paese indirizzato al segretario generale dell'organizzazione in Marzo, si dice che non molto è cambiato dal mese di ottobre, ma paradossalmente non vi è più una misura attendibile dei traffici illeciti.
"Quasi tutte le droghe arrivano in aereo oggi," ha detto Schmidt, aggiungendo che i traffici non sono più in mare, visto che gli aerei tendono a essere più difficilmente intercettabili.
"E 'molto più difficile oggi sapere quanta cocaina circola in Africa occidentale. Il mercato delle droghe è qui e il traffico di droga, diminuito, per un periodo dell'anno scorso, ha definitivamete ripreso a crescere e in modo molto forte ", ha detto Schmidt.
In un paese povero, il commercio di cocaina rende facile ai trafficanti poter corrompere funzionari e militari.
Il commercio della droga aggrava la fragile situazione politica nel paese, secondo David Mosby, capo della sezione politica dell'Ambasciata degli Stati Uniti a Dakar, in Senegal.
Nel mese di aprile, il Dipartimento del Tesoro U. S. Ha riferito che l'ex capo della Marina Militare della Guinea, Jose Americo Bubo Na Tchuto, e il capo della forza aerea, Ibrahim Camara Papa, sono "caporioni" del traffico.
Fonte: NOTICIASLUSOFONAS.
Il traffico di droga è tornato prepotentemente in Guinea-Bissau, dove il commercio di cocaina minaccia di destabilizzare ulteriormente il paese dopo l'assassinio del Presidente e del tentativo di un colpo di stato, hanno rivelato autorità degli Stati Uniti e dell'ONU.
All'inizio dello scorso anno, i trafficanti sembravano aver abbandonato la regione costiera, dopo l'attenzione internazionale, che cominciò a concentrarsi su questo flagello e addestrare la polizia del paese.
Decine di isole disabitate servono come depositi per la droga proveniente dal Sud America, passando per il paese ogni anno, in rotta verso l'Europa per un totale stimato in miliardi di dollari.
"Il traffico della droga è ripreso di nuovo" nel Paese, ha detto questa settimana Alexandre Schmidt, rappresentante regionale per l'Africa occidentale delle Nazioni Unite (ONU) contro la Droga e il Crimine.
E 'un fenomeno preoccupante in un paese dove i soldi del la droga serve solo a favorire gli ufficiali militari che, da molto tempo, tendono a destituire i dirigenti eletti.
L'anno scorso, il presidente della Guinea, Joao Bernardo "Nino" Vieira, e il capo delle forze armate, il generale Tagme Na Waie, sono stati assassinati.
Il paese sembrava uscire da questa situazione, con l'elezione del presidente Malam Bacai Sanha, ma circa un anno dopo, il primo ministro Carlos Gomes Junior, e il capo delle Forze Armate, Zamora Induta sono stati arrestati in un tentativo di golpe di stato.
Il primo ministro è stato rilasciato, mentre il capo dell'esercito è ancora detenuto.
Nel mezzo del caos politico, la comunità internazionale stava formando ufficiali della polizia giudiziaria per indagare sul narcotraffico, raddoppiando così il numero dei poliziotti operativi nella lotta al narcotraffico da 80 a 160 agenti.
Il loro campo di azione è purtroppo limitato alla capitale e Schmidt ha detto che i trafficanti sono tornati in gran numero, perché possono agire impunemente.
L'ufficio delle Nazioni Unite basa in parte le sue dichiarazioni ai sequestri di cocaina. Quando la Guinea-Bissau era "completamente abbandonata" all'inizio dello scorso anno, è sembrato chiaro che la cocaina scorreva verso l'Europa attraverso i porti diversi.
In un rapporto della missione ONU nel paese indirizzato al segretario generale dell'organizzazione in Marzo, si dice che non molto è cambiato dal mese di ottobre, ma paradossalmente non vi è più una misura attendibile dei traffici illeciti.
"Quasi tutte le droghe arrivano in aereo oggi," ha detto Schmidt, aggiungendo che i traffici non sono più in mare, visto che gli aerei tendono a essere più difficilmente intercettabili.
"E 'molto più difficile oggi sapere quanta cocaina circola in Africa occidentale. Il mercato delle droghe è qui e il traffico di droga, diminuito, per un periodo dell'anno scorso, ha definitivamete ripreso a crescere e in modo molto forte ", ha detto Schmidt.
In un paese povero, il commercio di cocaina rende facile ai trafficanti poter corrompere funzionari e militari.
Il commercio della droga aggrava la fragile situazione politica nel paese, secondo David Mosby, capo della sezione politica dell'Ambasciata degli Stati Uniti a Dakar, in Senegal.
Nel mese di aprile, il Dipartimento del Tesoro U. S. Ha riferito che l'ex capo della Marina Militare della Guinea, Jose Americo Bubo Na Tchuto, e il capo della forza aerea, Ibrahim Camara Papa, sono "caporioni" del traffico.
Fonte: NOTICIASLUSOFONAS.
sabato, giugno 05, 2010
I VERTICI POLITICI DELLA GUINEA BISSAU SI INCONTRANO A PARIGI
Parigi - Il presidente, Malam Bacai Sanha in Francia dall'inizio della settimana per presenziare al vertice Francia-Africa, si incontrerà domani con il primo ministro Carlos Gomes Junior, a Parigi.
Questo incontro, tanto atteso dalla comunità internazionale, mira a trovare una soluzione alla crisi che attraversa la Guinea-Bissau dal 1 ° aprile.
La mediazione di questo incontro da parte del Presidente di Capo Verde, Pedro Pires , fa parte della proposta di una soluziore regionale ai problemi in Guinea-Bissau, con l'appoggio francese. Dopo le ultime notizie riportate dai media, il presidente, Malam Bacai Sanha ha un'ultima possibilità per dimostrare un effettivo impegno per risolvere la crisi politica interna, garantendo al primo ministro Carlos Gomes Júnior le condizioni necessarie per l'esercizio effettivo del suo incarico. Questo incontro può servire come un ponte verso la pacificazione delle divergenze passate, chiarendo il ruolo che la Presidenza e l'esecutivo giocheranno nel prossimo futuro, soprattutto in sforzi comuni per quanto riguarda la riforma delle forze armate.
Fonte: BISSAU DIGITAL
Parigi - Il presidente, Malam Bacai Sanha in Francia dall'inizio della settimana per presenziare al vertice Francia-Africa, si incontrerà domani con il primo ministro Carlos Gomes Junior, a Parigi.
Questo incontro, tanto atteso dalla comunità internazionale, mira a trovare una soluzione alla crisi che attraversa la Guinea-Bissau dal 1 ° aprile.
La mediazione di questo incontro da parte del Presidente di Capo Verde, Pedro Pires , fa parte della proposta di una soluziore regionale ai problemi in Guinea-Bissau, con l'appoggio francese. Dopo le ultime notizie riportate dai media, il presidente, Malam Bacai Sanha ha un'ultima possibilità per dimostrare un effettivo impegno per risolvere la crisi politica interna, garantendo al primo ministro Carlos Gomes Júnior le condizioni necessarie per l'esercizio effettivo del suo incarico. Questo incontro può servire come un ponte verso la pacificazione delle divergenze passate, chiarendo il ruolo che la Presidenza e l'esecutivo giocheranno nel prossimo futuro, soprattutto in sforzi comuni per quanto riguarda la riforma delle forze armate.
Fonte: BISSAU DIGITAL
venerdì, giugno 04, 2010
NUOVE ORDINAZIONI SACERDOTALI IN GUINEA BISSAU
Bafata (Agenzia Fides) – I diaconi don Admir Cristiano Barreiro, 29 anos, don Francisco Fernandes, 28 anos, e don Avito José Fernandes de Araújo, 30 anos, saranno ordinati sacerdoti sabato 5 giugno nella diocesi di Bafata, in Guinea Bissau. Il Vescovo di Bafata, Mons. Pedro Zilli, ha definito l’evento come “un momento di grazia” in un anno “di abbondanza” per numero di sacerdoti ordinati nella Chiesa della Guinea Bissau. Secondo le informazioni pervenute all’Agenzia Fides, dalla Curia diocesana, con le tre ordinazioni del 5 giugno salgono a 9 i novelli sacerdoti ordinati nell’anno 2010, preparatisi nel Seminario maggiore di Bissau, cui dovrebbero aggiungersi altri 2 futuri sacerdoti della diocesi di Bissau. I numeri indicano la crescita della Chiesa locale e la risposta, nella fede, delle famiglie cristiane. Infatti l’ordinazione di un sacerdote è un momento importante anche per le famiglie dei candidati, che nella consacrazione al servizio di Dio e dei fratelli, accompagnano e offrono colui che il Signore ha scelto all’interno della propria famiglia. Tale partecipazione è espressa anche attraverso alcuni elementi della liturgia inculturata. (SL) (Agenzia Fides 4/06/2010)
Fonte> WWW.FIDES.ORG
Bafata (Agenzia Fides) – I diaconi don Admir Cristiano Barreiro, 29 anos, don Francisco Fernandes, 28 anos, e don Avito José Fernandes de Araújo, 30 anos, saranno ordinati sacerdoti sabato 5 giugno nella diocesi di Bafata, in Guinea Bissau. Il Vescovo di Bafata, Mons. Pedro Zilli, ha definito l’evento come “un momento di grazia” in un anno “di abbondanza” per numero di sacerdoti ordinati nella Chiesa della Guinea Bissau. Secondo le informazioni pervenute all’Agenzia Fides, dalla Curia diocesana, con le tre ordinazioni del 5 giugno salgono a 9 i novelli sacerdoti ordinati nell’anno 2010, preparatisi nel Seminario maggiore di Bissau, cui dovrebbero aggiungersi altri 2 futuri sacerdoti della diocesi di Bissau. I numeri indicano la crescita della Chiesa locale e la risposta, nella fede, delle famiglie cristiane. Infatti l’ordinazione di un sacerdote è un momento importante anche per le famiglie dei candidati, che nella consacrazione al servizio di Dio e dei fratelli, accompagnano e offrono colui che il Signore ha scelto all’interno della propria famiglia. Tale partecipazione è espressa anche attraverso alcuni elementi della liturgia inculturata. (SL) (Agenzia Fides 4/06/2010)
Fonte> WWW.FIDES.ORG
TRIBUNALE MILITARE ARCHIVIA ACCUSE CONTRO EX CAPO DELLA MARINA DELL'ESERCITO DELLA GUINEA BISSAU
Bissau - Il tribunale militare della Guinea-Bissau ha provvisoriamente archiviato le accuse contro l'ex capo della Marina, Americo Bubo Na Tchuto, accusato di tentato colpo di stato contro l'ex presidente Joao Bernardo "Nino" Vieira, ha comunicato l'agenzia PANA Giovedi a Bissau.
Secondo l'avvocato Pietro Infanda la decisione dell'archiviazione provvisoria dei capi d'imputazione contro Bubo Na Tchuto è stata comunicata Martedì al collettivo di avvocati che difendono il militare, ma anche che sino all'archiviazione finale del caso, l'ufficiale "non metterà in atto alcuna misura".
"Stiamo aspettando il normale sviluppo del processo. Cioè, aspettiamo il termine prescritto dalla legge, cioè otto giorni dopo il pronunciamento del Tribunale, perchè Bubo Na Tchuto si metta a disposizione dello Stato Maggiore delle Forze Armate, ha detto Pedro Infanda .
Per Pedro Infanda se la Corte dovesse confermare l'archiviazine definitiva del processo contro Bubo Na Tchuto, questi non "prenderà alcuna misura di ritorsione contro chicchessia".
"Ciò che potrà essere fatto sarà sempre contro lo Stato della Guinea, ma mai contro le persone", ha dichiarato Peter Infanda, poichè Bubo Na Tchuto dovrà rispettare la legge.
In diverse occasioni, Bubo Na Tchuto ha ammesso voler tornare a capo delle Armate della Guinea, sostenendo di non essere stato esonerato dall'incarico di capo di stato maggiore generale di tale ramo delle forze armate del paese.
"Egli si metterà a disposizione dello Stato maggiore e del presidente della Repubblica, come comandante in capo delle Forze Armate. Può essere riammesso alle sue mansioni o semplicemente nominato a nuovi ruoli, ma sempre obbedendo alla legge" ha aggiunto Pedro Infanda.
Nell'agosto del 2008, a capo anche della Marina della Guinea, Bubo Na Tchuto fu accusato dall'allora Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate, il generale Tagme Na Waie, di voler effettuare un colpo di stato per rovesciare e arrestare il Presidente Nino Vieira.
In seguito a queste accuse, Na Tchuto è stato sospeso dalle sue funzioni e si rifugiò in Gambia, dove fu esiliato per quasi due anni.
A fine settembre 2009, è tornato in Guinea-Bissau, dove si rifugiò presso la sede delle Nazioni Unite, a Bissau, che ha lasciato il 1 aprile.
Fonte: ANGOLA PRESS
Bissau - Il tribunale militare della Guinea-Bissau ha provvisoriamente archiviato le accuse contro l'ex capo della Marina, Americo Bubo Na Tchuto, accusato di tentato colpo di stato contro l'ex presidente Joao Bernardo "Nino" Vieira, ha comunicato l'agenzia PANA Giovedi a Bissau.
Secondo l'avvocato Pietro Infanda la decisione dell'archiviazione provvisoria dei capi d'imputazione contro Bubo Na Tchuto è stata comunicata Martedì al collettivo di avvocati che difendono il militare, ma anche che sino all'archiviazione finale del caso, l'ufficiale "non metterà in atto alcuna misura".
"Stiamo aspettando il normale sviluppo del processo. Cioè, aspettiamo il termine prescritto dalla legge, cioè otto giorni dopo il pronunciamento del Tribunale, perchè Bubo Na Tchuto si metta a disposizione dello Stato Maggiore delle Forze Armate, ha detto Pedro Infanda .
Per Pedro Infanda se la Corte dovesse confermare l'archiviazine definitiva del processo contro Bubo Na Tchuto, questi non "prenderà alcuna misura di ritorsione contro chicchessia".
"Ciò che potrà essere fatto sarà sempre contro lo Stato della Guinea, ma mai contro le persone", ha dichiarato Peter Infanda, poichè Bubo Na Tchuto dovrà rispettare la legge.
In diverse occasioni, Bubo Na Tchuto ha ammesso voler tornare a capo delle Armate della Guinea, sostenendo di non essere stato esonerato dall'incarico di capo di stato maggiore generale di tale ramo delle forze armate del paese.
"Egli si metterà a disposizione dello Stato maggiore e del presidente della Repubblica, come comandante in capo delle Forze Armate. Può essere riammesso alle sue mansioni o semplicemente nominato a nuovi ruoli, ma sempre obbedendo alla legge" ha aggiunto Pedro Infanda.
Nell'agosto del 2008, a capo anche della Marina della Guinea, Bubo Na Tchuto fu accusato dall'allora Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate, il generale Tagme Na Waie, di voler effettuare un colpo di stato per rovesciare e arrestare il Presidente Nino Vieira.
In seguito a queste accuse, Na Tchuto è stato sospeso dalle sue funzioni e si rifugiò in Gambia, dove fu esiliato per quasi due anni.
A fine settembre 2009, è tornato in Guinea-Bissau, dove si rifugiò presso la sede delle Nazioni Unite, a Bissau, che ha lasciato il 1 aprile.
Fonte: ANGOLA PRESS
mercoledì, giugno 02, 2010
GUINEA BISSAU: IN NOME DELLA PATRIA
Articolo d'opinione di Rodrigo Nunes
Tradotto da: Coordinatore
Luanda - Carlos Gomes Junior è partito dalla Guinea-Bissau dopo tre settimane dai movimenti militari del 1 aprile. Cuba, Parigi e Lisbona sono state le sue destinazioni, e tutti oggi in Bissau si chiedono a quando, il ritorno del leader dell'esecutivo.
Nelle ultime settimane, il Primo Ministro della Guinea è stato minacciato di morte, di prigionia e di partecipazione nei crimini che hanno macchiato la storia recente del paese. Ma nonostante la forte pressione interna, Carlos Gomes Junior rimane determinato a tornare a casa ed effettuare un rimpasto di governo.
A questa sua volontà non sarà indifferente la pressione della comunità internazionale che, come ha detto Mutaboba, il rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite in Guinea-Bissau, comincia ad ammettere che "la pazienza ha dei limiti". Le "crisi ricorrenti" e il "tono accusatorio" usato contro la comunità internazionale, diventando così il capro espiatorio di una crisi dalle origini esclusivamente interne, accelerano questa stanchezza causata dalla mancanza di risultati tangibili nel paese. In un momento di grave crisi finanziaria globale, la continua iniezione di denaro europea in un paese dove le leggi sembrano voler dire nulla, comincia a innescarsi il desiderio di adottare misure radicali.
Gli Stati Uniti, oltre all'inclusione dei primi nomi guineensi sulla lista del Dipartimento del Tesoro, ha rafforzato la propria presenza militare nella sub-regione, rafforzando gli accordi con Capo Verde nella lotta contro il traffico marittimo della droga. Spagna e Francia, i principali porti di ingresso della droga in Europa, hanno sollecitato Bruxelles per un intervento urgente. Il Portogallo cerca di mediare la situazione della Guinea-Bissau insieme ai partner internazionali, frutto di legami storici e culturali, pur essendo direttamente interessati dal traffico di droga dall'Africa occidentale.
La preoccupazione della comunità internazionale assume nuovo peso, quando il nome di Antonio Indjai continua ad essere ventilato come il candidato più forte a CEMGFA della Guinea. Indjai, leader dei ribelli del 01 Aprile è, a livello internazionale associato a due fattori: droga e insubordinazione. E 'pertanto esclusa ogni possibilità per lo stesso, di andare a occupare una posizione di importanza militare in Guinea-Bissau, al pari di Bubo Na Tchuto, nel prossimo futuro.
Carlos Gomes Júnior ha sentito il pesante fardello di queste pressioni, essendo l'unico interlocutore che la comunità internazionale riconosca veramente. Nonostante la legittimità del presidente Malam Bacai Sanha, i sospetti che sono venuti ad dar volume ad un suo diretto coinvolgimento negli eventi del 1 ° aprile la sua ossessione per il controllo del governo e del PAIGC e la sua volontà di accondiscendere a paesi come Senegal e Marocco, anche a danno diretto degli interessi nazionali della Guinea, stanno frenando le buone intenzioni di alcuni partner internazionali.
La comunità internazionale esige che, per il bene del popolo della Guinea, le questioni personali che in passato dettarono le relazioni tra i due leader del PAIGC, già da moto tempo dovessero essere state superate. Ma questo non sembra ancora essere avvenuto e il presidente Malam, nonostante lo sforzo evidente di evitare spargimenti di sangue nel mese di aprile 1, sembra avere una agenda politica propria, che alimenta sfiducia all'interno della comunità internazionale.
Data la mancanza di alternative valide e di una realtà politica subordinata alla paura delle armi dei militari, le organizzazioni internazionali cominciano a considerare l'ipotesi dell'invio di una forza militare di interposizione per la Guinea-Bissau, capace di operare una riforma delle Forze Armate e di garantire la sicurezza di tutti coloro che hanno un parere che non rientra nella difesa con la forza delle armi. Questa ipotesi è però stata fortemente rifiutata dal primo ministro Gomes Junior, affermando che "la Guinea può rialzarsi da sola".
Ma il premier sa anche che le voci costanti sulla sua persona sono un vero segno che la sua sicurezza è in pericolo e che il suo ritorno può far scattare azioni di sovversione e perfino attentati alla sua vita. Questi timori non sono una mera invenzione. Effettive minacce sono state pronunciate in pubblico, a partire da Indjai Antonio il 1 aprile, da parte di deputati e funzionari del PRS, da alcuni militari di secondo livello e anche da membri del PAIGC legati al ridotto gruppo di "anti-Cadogo 'e con legami al traffico di droga. Se si verificasse un tentativo di attentato, questo potrebbe essere la goccia d'acqua finale che procurerebbe l'intervento militare internazionale.
Questo governo del PAIGC ha stupito, con prove date, la comunità internazionale, che osserva con disgusto le strane e mal camuffate strategie per promuovere il suo stesso scioglimento. Se le minacce di giornali e blog, che chiedono al primo ministro di non tornare, non sembra abbiano effetto, sembrano però altresì mostrare una situazione di subordinazione, per la pressione delle armi, del potere politico ai militari, sotto l'Alto Patrocinio del Presidente . Nessuna delle due sarà accettata dalla comunità internazionale.
FONTE: BISSAUDIGITAL
Articolo d'opinione di Rodrigo Nunes
Tradotto da: Coordinatore
Luanda - Carlos Gomes Junior è partito dalla Guinea-Bissau dopo tre settimane dai movimenti militari del 1 aprile. Cuba, Parigi e Lisbona sono state le sue destinazioni, e tutti oggi in Bissau si chiedono a quando, il ritorno del leader dell'esecutivo.
Nelle ultime settimane, il Primo Ministro della Guinea è stato minacciato di morte, di prigionia e di partecipazione nei crimini che hanno macchiato la storia recente del paese. Ma nonostante la forte pressione interna, Carlos Gomes Junior rimane determinato a tornare a casa ed effettuare un rimpasto di governo.
A questa sua volontà non sarà indifferente la pressione della comunità internazionale che, come ha detto Mutaboba, il rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite in Guinea-Bissau, comincia ad ammettere che "la pazienza ha dei limiti". Le "crisi ricorrenti" e il "tono accusatorio" usato contro la comunità internazionale, diventando così il capro espiatorio di una crisi dalle origini esclusivamente interne, accelerano questa stanchezza causata dalla mancanza di risultati tangibili nel paese. In un momento di grave crisi finanziaria globale, la continua iniezione di denaro europea in un paese dove le leggi sembrano voler dire nulla, comincia a innescarsi il desiderio di adottare misure radicali.
Gli Stati Uniti, oltre all'inclusione dei primi nomi guineensi sulla lista del Dipartimento del Tesoro, ha rafforzato la propria presenza militare nella sub-regione, rafforzando gli accordi con Capo Verde nella lotta contro il traffico marittimo della droga. Spagna e Francia, i principali porti di ingresso della droga in Europa, hanno sollecitato Bruxelles per un intervento urgente. Il Portogallo cerca di mediare la situazione della Guinea-Bissau insieme ai partner internazionali, frutto di legami storici e culturali, pur essendo direttamente interessati dal traffico di droga dall'Africa occidentale.
La preoccupazione della comunità internazionale assume nuovo peso, quando il nome di Antonio Indjai continua ad essere ventilato come il candidato più forte a CEMGFA della Guinea. Indjai, leader dei ribelli del 01 Aprile è, a livello internazionale associato a due fattori: droga e insubordinazione. E 'pertanto esclusa ogni possibilità per lo stesso, di andare a occupare una posizione di importanza militare in Guinea-Bissau, al pari di Bubo Na Tchuto, nel prossimo futuro.
Carlos Gomes Júnior ha sentito il pesante fardello di queste pressioni, essendo l'unico interlocutore che la comunità internazionale riconosca veramente. Nonostante la legittimità del presidente Malam Bacai Sanha, i sospetti che sono venuti ad dar volume ad un suo diretto coinvolgimento negli eventi del 1 ° aprile la sua ossessione per il controllo del governo e del PAIGC e la sua volontà di accondiscendere a paesi come Senegal e Marocco, anche a danno diretto degli interessi nazionali della Guinea, stanno frenando le buone intenzioni di alcuni partner internazionali.
La comunità internazionale esige che, per il bene del popolo della Guinea, le questioni personali che in passato dettarono le relazioni tra i due leader del PAIGC, già da moto tempo dovessero essere state superate. Ma questo non sembra ancora essere avvenuto e il presidente Malam, nonostante lo sforzo evidente di evitare spargimenti di sangue nel mese di aprile 1, sembra avere una agenda politica propria, che alimenta sfiducia all'interno della comunità internazionale.
Data la mancanza di alternative valide e di una realtà politica subordinata alla paura delle armi dei militari, le organizzazioni internazionali cominciano a considerare l'ipotesi dell'invio di una forza militare di interposizione per la Guinea-Bissau, capace di operare una riforma delle Forze Armate e di garantire la sicurezza di tutti coloro che hanno un parere che non rientra nella difesa con la forza delle armi. Questa ipotesi è però stata fortemente rifiutata dal primo ministro Gomes Junior, affermando che "la Guinea può rialzarsi da sola".
Ma il premier sa anche che le voci costanti sulla sua persona sono un vero segno che la sua sicurezza è in pericolo e che il suo ritorno può far scattare azioni di sovversione e perfino attentati alla sua vita. Questi timori non sono una mera invenzione. Effettive minacce sono state pronunciate in pubblico, a partire da Indjai Antonio il 1 aprile, da parte di deputati e funzionari del PRS, da alcuni militari di secondo livello e anche da membri del PAIGC legati al ridotto gruppo di "anti-Cadogo 'e con legami al traffico di droga. Se si verificasse un tentativo di attentato, questo potrebbe essere la goccia d'acqua finale che procurerebbe l'intervento militare internazionale.
Questo governo del PAIGC ha stupito, con prove date, la comunità internazionale, che osserva con disgusto le strane e mal camuffate strategie per promuovere il suo stesso scioglimento. Se le minacce di giornali e blog, che chiedono al primo ministro di non tornare, non sembra abbiano effetto, sembrano però altresì mostrare una situazione di subordinazione, per la pressione delle armi, del potere politico ai militari, sotto l'Alto Patrocinio del Presidente . Nessuna delle due sarà accettata dalla comunità internazionale.
FONTE: BISSAUDIGITAL
PRS SFIDA PRESIDENTE A RIVELARE I NOMI COINVOLTI NELLA MORTE DI NINO VIEIRA
Il Partito del Rinnovamento Sociale (PRS), dell'ex presidente della Guinea-Bissau, Kumba Yala ha chiesto ieri al capo di stato della Guinea, Malam Bacai Sanha, di rivelare i nomi dei politici coinvolti nel massacro di "Nino" Vieira e Tagme Na Waie.
"Il PRS sollecita nuovamente il Presidente ad avere il coraggio di trasmettere attraverso i canali appropriati alle autorità giudiziarie, i nomi dei politici complici del duplice omicidio di figure emblematiche del nostro Stato", si legge in un comunicato stampa della formazione politica di opposizione.
In un'intervista a Jeune Afrique ", il presidente della Guinea-Bissau ha dichiarato che" politici sono stati coinvolti nell 'omicidio "dell' ex capo di Stato, João Bernardo" Nino "Vieira e dell'ex capo delle forze armate, Tagme Na Waie, nei giorni 1 e 2 marzo 2009.
Per il PRS, le dichiarazioni di Malam Bacai Sanha "sono, come minimo strane", non solo perché sono state pronunciate all'estero, ma anche perchè necessitano di un chiarimento urgente da parte del Presidente della Guinea.
"Con il suo modo esitante di gestire il paese, non c'è da meravigliarsi che giungano voci che, in modo indegno, pronunciano dichiarazioni inaccettabili, in chiara e palese ingerenza e intromissione negli affari interni dello stato della Guinea", aggiunge il comunicato del PRS.
Fonte: NOTICIASLUSOFONAS
Il Partito del Rinnovamento Sociale (PRS), dell'ex presidente della Guinea-Bissau, Kumba Yala ha chiesto ieri al capo di stato della Guinea, Malam Bacai Sanha, di rivelare i nomi dei politici coinvolti nel massacro di "Nino" Vieira e Tagme Na Waie.
"Il PRS sollecita nuovamente il Presidente ad avere il coraggio di trasmettere attraverso i canali appropriati alle autorità giudiziarie, i nomi dei politici complici del duplice omicidio di figure emblematiche del nostro Stato", si legge in un comunicato stampa della formazione politica di opposizione.
In un'intervista a Jeune Afrique ", il presidente della Guinea-Bissau ha dichiarato che" politici sono stati coinvolti nell 'omicidio "dell' ex capo di Stato, João Bernardo" Nino "Vieira e dell'ex capo delle forze armate, Tagme Na Waie, nei giorni 1 e 2 marzo 2009.
Per il PRS, le dichiarazioni di Malam Bacai Sanha "sono, come minimo strane", non solo perché sono state pronunciate all'estero, ma anche perchè necessitano di un chiarimento urgente da parte del Presidente della Guinea.
"Con il suo modo esitante di gestire il paese, non c'è da meravigliarsi che giungano voci che, in modo indegno, pronunciano dichiarazioni inaccettabili, in chiara e palese ingerenza e intromissione negli affari interni dello stato della Guinea", aggiunge il comunicato del PRS.
Fonte: NOTICIASLUSOFONAS
martedì, giugno 01, 2010
GUINEA BISSAU: COINVOLGIMENTO DI PERSONALITA' POLITICHE NELL'ASSASSINIO DI VIEIRA E NA WAIE
Il presidente della Guinea-Bissau, Malam Bacai Sanha, ha ammesso in un'intervista a Jeune Afrique ", che ci sono personaggi politici coinvolti nella assassinio dell'ex Capo di Stato" Nino "Vieira e dell'ex capo delle forze armate Tagme Na Waie.
"In poche settimane, la commissione d'inchiesta presenterà le sue conclusioni. Tutto quello che posso dire è che vi sono politici coinvolti in questi crimini ", ha detto alla rivista.
Il capo dello Stato della Guinea non ha anticipato i nomi dei personaggi politici presumibilmente coinvolti in questi omicidi, dicendo che non poteva fornire dettagli.
Alla domanda sullo stato di avanzamento delle indagini sui responsabili degli omicidi dell'uno e due Marzo 2009, il presidente della Guinea ha affermato che "si procede lentamente", sottolineando la mancanza di sostegno da parte delle Nazioni Unite.
Circa gli eventi del 1 aprile scorso, Malam Bacai Sanha ha detto che è stato un "conflitto personale tra due uomini che è degenerato."
"Induta ha raggiunto il rango di capo di stato maggiore delle forze armate a marzo 2009, poco dopo l'assassinio di Tagme Na Waie con l'ambizione di riformare le Forze Armate. Non era mai stato a capo di una unità, a differenza di Antonio Indjai, un veterano della guerra per l'indipendenza, molto rispettato dai soldati ", ha detto.
"Quando Indjai si è reso conto che Induta si preparava a destituirlo, si è fatto avanti", ha sottolineato Malam Bacai Sanha.
Sulle accuse da parte degli USA di presunto coinvolgimento nel traffico di droga dell' Ammiraglio Americo Bubo Na Tchuto, il presidente della Guinea ha detto che sono state chieste prove agli americani per poter agire, ma nulla è stato consegnato.
Nell'intervista, il capo dello Stato ha sottolineato la riforma nei settori della difesa e della sicurezza e della lotta contro il traffico di droga come una priorità da parte delle autorità, ma ha sottolineato che la Guinea Bissau ha bisogno di "aiuto in più".
Fonte: NOTICIASLUSOFONAS
Il presidente della Guinea-Bissau, Malam Bacai Sanha, ha ammesso in un'intervista a Jeune Afrique ", che ci sono personaggi politici coinvolti nella assassinio dell'ex Capo di Stato" Nino "Vieira e dell'ex capo delle forze armate Tagme Na Waie.
"In poche settimane, la commissione d'inchiesta presenterà le sue conclusioni. Tutto quello che posso dire è che vi sono politici coinvolti in questi crimini ", ha detto alla rivista.
Il capo dello Stato della Guinea non ha anticipato i nomi dei personaggi politici presumibilmente coinvolti in questi omicidi, dicendo che non poteva fornire dettagli.
Alla domanda sullo stato di avanzamento delle indagini sui responsabili degli omicidi dell'uno e due Marzo 2009, il presidente della Guinea ha affermato che "si procede lentamente", sottolineando la mancanza di sostegno da parte delle Nazioni Unite.
Circa gli eventi del 1 aprile scorso, Malam Bacai Sanha ha detto che è stato un "conflitto personale tra due uomini che è degenerato."
"Induta ha raggiunto il rango di capo di stato maggiore delle forze armate a marzo 2009, poco dopo l'assassinio di Tagme Na Waie con l'ambizione di riformare le Forze Armate. Non era mai stato a capo di una unità, a differenza di Antonio Indjai, un veterano della guerra per l'indipendenza, molto rispettato dai soldati ", ha detto.
"Quando Indjai si è reso conto che Induta si preparava a destituirlo, si è fatto avanti", ha sottolineato Malam Bacai Sanha.
Sulle accuse da parte degli USA di presunto coinvolgimento nel traffico di droga dell' Ammiraglio Americo Bubo Na Tchuto, il presidente della Guinea ha detto che sono state chieste prove agli americani per poter agire, ma nulla è stato consegnato.
Nell'intervista, il capo dello Stato ha sottolineato la riforma nei settori della difesa e della sicurezza e della lotta contro il traffico di droga come una priorità da parte delle autorità, ma ha sottolineato che la Guinea Bissau ha bisogno di "aiuto in più".
Fonte: NOTICIASLUSOFONAS
GOVERNO DELLA GUINEA BISSAU CONSIDERA PRIORITARIA LA LOTTA AL NARCOTRAFFICO
Nizza - Il presidente della Guinea-Bissau, Malam Bacai Sanha, ha detto ieri (Lunedi) a Nizza, nella Francia meridionale, che la lotta contro il traffico di droga è una sfida e una priorità del suo governo.
Parlando in una conferenza stampa tenutasi a margine del vertice Africa-Francia , il leader della Guinea Bissau ha insistito sulla dimensione sub-regionale e planetaria del traffico di droga.
Secondo il capo dello Stato, il controllo e lo sradicamento di questo fenomeno richiede un'azione coordinata e collettiva.
"Speriamo da questo summit un segnale forte e di una risoluzione che vada in questa direzione", ha detto il presidente della Guinea Bissau che ha partecipano al 25° vertice Francia-Africa apertosi ieri (Lunedi) a Nizza.
Fonte: ANGOLA PRESS
Nizza - Il presidente della Guinea-Bissau, Malam Bacai Sanha, ha detto ieri (Lunedi) a Nizza, nella Francia meridionale, che la lotta contro il traffico di droga è una sfida e una priorità del suo governo.
Parlando in una conferenza stampa tenutasi a margine del vertice Africa-Francia , il leader della Guinea Bissau ha insistito sulla dimensione sub-regionale e planetaria del traffico di droga.
Secondo il capo dello Stato, il controllo e lo sradicamento di questo fenomeno richiede un'azione coordinata e collettiva.
"Speriamo da questo summit un segnale forte e di una risoluzione che vada in questa direzione", ha detto il presidente della Guinea Bissau che ha partecipano al 25° vertice Francia-Africa apertosi ieri (Lunedi) a Nizza.
Fonte: ANGOLA PRESS
GUINEA BISSAU: MOVIMENTO DELLA SOCIETA CIVILE INCONTRA IL GENERALE ANTONIO INDJAI PER RAGGUAGLI SUI MOVIMENTI MILITARI DI QUESTO FINE SETTIMANA
Bissau - Il Movimento della Società Civile in Guinea-Bissau, si è incontrato ieri (Lunedi) con il vice capo di stato maggiore delle forze armate del paese, Gen. Antonio Indjai, per capire i movimenti militari registrati durante il fine settimana e che hanno spaventato la popolazione del paese.
"Ci ha detto che sono operazioni di routine dovute alla assenza del presidente e Primo Ministro dal paese e anche perché non è ancora stato nominato un Generale capo di stato maggiore ", ha detto Mamadou Queita, un portavoce di questa organizzazione.
Durante il fine settimana, si sono registrati in tutto il territorio della Guinea-Bissau movimenti militari e in alcune parti del paese, i soldati hanno perquisito passeggeri e i loro veicoli.
La presenza militare nelle strade, ha causato situazioni di panico, soprattutto in Bissau, dove la presenza di persone nei soliti punti di concentrazione (piazze, Mercati etc..) era praticamente inesistente.
Il presidente della Guinea Malam Bacai Sanha è a Nizza, in Francia, per partecipare al vertice Francia / Africa.
Il primo ministro Carlos Gomes Junior, è in Portogallo, in convalescenza dopo aver subito un trattamento medico a Cuba.
Fonte: ANGOLA PRESS
Bissau - Il Movimento della Società Civile in Guinea-Bissau, si è incontrato ieri (Lunedi) con il vice capo di stato maggiore delle forze armate del paese, Gen. Antonio Indjai, per capire i movimenti militari registrati durante il fine settimana e che hanno spaventato la popolazione del paese.
"Ci ha detto che sono operazioni di routine dovute alla assenza del presidente e Primo Ministro dal paese e anche perché non è ancora stato nominato un Generale capo di stato maggiore ", ha detto Mamadou Queita, un portavoce di questa organizzazione.
Durante il fine settimana, si sono registrati in tutto il territorio della Guinea-Bissau movimenti militari e in alcune parti del paese, i soldati hanno perquisito passeggeri e i loro veicoli.
La presenza militare nelle strade, ha causato situazioni di panico, soprattutto in Bissau, dove la presenza di persone nei soliti punti di concentrazione (piazze, Mercati etc..) era praticamente inesistente.
Il presidente della Guinea Malam Bacai Sanha è a Nizza, in Francia, per partecipare al vertice Francia / Africa.
Il primo ministro Carlos Gomes Junior, è in Portogallo, in convalescenza dopo aver subito un trattamento medico a Cuba.
Fonte: ANGOLA PRESS