martedì, settembre 30, 2008

Il cellulare sostituisce l' energia elettrica e illumina le strade di Bissau.

La difficoltà a camminare di notte per le strade di Bissau, a causa della mancanza di illuminazione, viene superata con l'utilizzo del telefono cellulare.
Nel paese il cellulare serve per comunicare, ma anche per illuminare le strade immerse nell'oscurità da 10 anni a causa della mancanza di energia elettrica.
Fino alla guerra civile del 1998 l'impianto elettrico della capitale aveva una capacità di 13 MW, capaci di coprire gran parte del fabbisogno energetico di Bissau. Secondo il governo l'energia prodotta attualmente non supera l'1,5 MW lasciando praticamente al buio la capitale al calar del sole.
Quindi chi ha il cellulare (quasi 300.000 persone) lo usa come mezzo di illuminazione notturna per evitare spiacevoli cadute. Strade e incroci popolate da piccole lucine gialle e bianche che camminano.
"Non ho mai pensato che un cellulare sarebbe diventato così utile nella mia vita" ha detto Danfá detto Umar giovane guineense tornato in Guinea dopo 12 anni passati a studiare in Russia.
Ma anche le batterie dei cellulari hanno bisogno di essere caricate, e alcuni si sono inventati mini imprese dove tramite piccoli generatori caricano a pagamento le batterie dei clienti, per una cifra che oscilla tra i 200 e i 300 franchi cfa a seconda della zona.
Attenti a queste esigenze anche i cinesi che già hanno immesso nel mercato guineense un piccolo caricatore ,a forma di accendino che carica la batteria del cellulare per due ore.

lunedì, settembre 29, 2008

Traffico di droga, ancora misteri...

Quattro funzionari e il capo del Servizio Migrazioni e frontiere della Guinea Bissau sono stati arrestati dalla polizia per presunte responsabilità nella scomparsa di un ingente quantitativo di droga sequestrata. Lo ha rivelato PANA, citando fonti della Polizia secondo cui gli arresti sono legati alla scomparsa di più di 100 flaconi di cocaina, da 15 grammi ciascuno, sequestrate il 18 settembre scorso all’aeroporto di Bissau.
La scomparsa di droga sequestrata sta diventando preoccupante in Guinea Bissau. Circa 674 chilogrammi di cocaina sequestrati il 24 settembre 2006 scomparirono misteriosamente dalle casse del Tesoro. E il 17 luglio 2008, un aereo dal Venezuela è stato bloccato con più di 500 chilogrammi di cocaina a bordo, ma da allora nessuno sa dove sia il carico.

venerdì, settembre 26, 2008

Altri spezzoni del diario di don Ivo...e raccontateci anche la vostra esperienza

4 settembre 2008
Alla sera, durante la cena in Curia, riusciamo a vedere il telegiornale da un canale del Portogallo. E arriva anche un collegamento dall’Italia: sono in fibrillazione, le prime immagini che vedo dall’Italia dopo 40 giorni in Africa. Chissà cosa mi faranno vedere di bello… La delusione è profondissima: sono le immagini dei tifosi del Napoli che vanno alla partita con la Roma. I due sacerdoti angolani, che sanno bene cosa sono i conflitti armati, dopo 30 anni di lotte interne, commentano sottovoce: “è come la guerra”. Una volta l’Italia era chiamata “il bel paese”. Una volta! Tra l’imbarazzo e la vergogna, inizio il discorso sul calcio vero, quello giocato. Il Vicario Generale della diocesi, Padre Domingos Cá, attira l’attenzione di tutti quando afferma che la sua squadra ha vinto! Cari amici, questo è il Vicario più simpatico di tutti (perdonami, don Filippo…): sapete qual è la sua squadra del cuore? Il Chievo Verona!!! Incredibile! (Non vi dico la mia, altrimenti qualcuno non leggerà più il diario…).

5 settembre 2008
Giornata di grande attesa: questa notte arrivano Matteo (mio parrocchiano di Segezia, Foggia) e suo figlio Marco (da Firenze). Conto le ore. Passo la giornata a rispondere alle numerose email ricevute dopo la spedizione del diario 3. Giusi, invece, è già in piena attività nell’ufficio dell’Economato Diocesano.

6 settembre 2008
Ci alziamo all’una di notte. L’aeroporto è vicino. Il volo da Lisbona è previsto all’una e quindici. Imperversa un temporale fortissimo. Forse è questa la causa del ritardo: l’aereo arriva alle 3.30. Per non addormentarmi, cammino avanti e indietro nella sala di attesa. Ho superato pienamente tutte le difficoltà dell’insonnia provocata dalle forti somministrazioni di chinino. Il guaio è che adesso dormirei sempre, anche di giorno! Figuriamoci di notte!!! Finalmente arrivano. Non faccio grandi feste, perché sono davvero addormentato. Ma sono tanto felice: sono i primi amici che vengono a trovarmi! La loro visita è dovuta alla necessità di verificare il progetto per la costruzione della casa dei missionari a Bigene. Ne parleremo più avanti, perché sto morendo dal sonno…
Nella mattinata andiamo alla parrocchia “S. João Baptista” di Brá, guidata dai Padri Francescani Minori della Provincia Veneta. Padre Renato Chiumento è il parroco, nativo di Chiampo (Vicenza). Qui c’è anche il Seminario dei Francescani. Partecipiamo ad un fatto eccezionale, importantissimo per tutta la chiesa della G-B: la professione religiosa solenne di sei giovani guineensi. È la prima volta che tanti giovani dicono assieme il loro sì al Signore, alla Chiesa, a San Francesco di Assisi. Un grande giorno per tutta la Chiesa!
Nel pomeriggio accompagno Matteo e Marco a fare una passeggiata verso il mercato della città. Ma tutte le strade sono un mercato. la gente vive della piccola vendita delle proprie cose raccolte nell’orto, le vende lungo le strade, e poi si compra il riso necessario per la famiglia. Come in tutti i paesi del mondo, nel mercato sperimenti di tutto: colori, odori, volti, sorrisi, speranze, la fatica del vivere. Qui vedi anche la povertà del vivere in questa terra.

giovedì, settembre 25, 2008

Il diario di don Ivo...lo spezzettiamo un po' per facilità di lettura...spedito il 20 settembre... un pezzo al giorno per sentire la Guinea Bissau un po' più vicina a noi

Diario di una missione 4: la luce di Bigene al buio

Dun di boka i KA TA PIRDI KU KAMIňU
(proverbio locale: chi è signore della sua bocca non perde il cammino)
(interpretazione: chi sa chiedere arriva alla mèta)

Cari amici, riprendo il mio diario cercando di spiegarvi meglio alcune cose che mi avete chiesto.
Iniziamo con il mio nome: perché Ivo? Mamma e papà mi hanno battezzato con il nome di Ivone: un nome poco usato. ho conosciuto una sola persona con questo nome. Don Ivone Ragazzo: anche lui sacerdote, salesiano, nativo di Borgoricco (Padova). E adesso? Adesso succede che, nella lingua portoghese, il nome Ivone esiste, ma è solo femminile! Ho già sentito, qui in Guinea-Bissau, parlare di una suora brasiliana: suor Ivone! Come dire: “Un nome, un destino!”. Capito bene questa cosa, che definirei imbarazzante, ho deciso con il mio Vescovo, Mons. Francesco Pio, di accorciare il mio nome e togliermi da ogni possibile confusione. Ivo! In G-B, e nei paesi di lingua portoghese, io sono don Ivo, e così mi firmo adesso. Voi non vi preoccupate: chiamatemi come preferite. Tante persone, negli anni passati, mi hanno chiamato con i nomi più strani: dal “santo” don Orione, al più “agricolo” don Limone! Per non parlare di come mi chiamava quella simpatica signora di S. Ciro (Foggia): don Divone! A sentirsi chiamare così, uno si sente importante, come un grande “divo” del cinema…
Seconda precisazione: la tristezza provocata dalla malaria. Io non sono triste, la tristezza è completamente passata, e non ha nulla a che fare con la depressione (vi sembro depresso?). La tristezza è conseguenza della malaria. superata la crisi iniziale, che produce febbre alta e altre “cosette”, il corpo rimane debilitato e stanco. c’è la necessità di un adeguato riposo fisico. Ti alzi dal letto e ti senti stanco, non riesci a muoverti con agilità, cammini lento. E questo accade per vari giorni. I dottori vi possono spiegare il perché: io vi dico solo che è una questione di globuli rossi nel sangue. Sembra che siano spariti, e non chiedetemi dove sono andati, perché non lo so! Risultato: sei venuto in Africa con tanto entusiasmo e una piccolissima zanzara, che non hai nemmeno fatto in tempo a vedere, ti ha steso a terra! E stai facendo una gran fatica a rialzarti, sapendo che qualche altra zanzara, sorella della prima, potrebbe ancora girare dalle tue parti… è una questione di stanchezza fisica, che trasforma la gioia umana e cristiana in stanchezza anche sentimentale, in tristezza. Ma quando passa la stanchezza fisica, passa anche la tristezza. Semplice, vero? Ora io mi sento più che bene, totalmente felice e pronto per quello che il Signore mi chiede. La tristezza vissuta è solo un ricordo del passato! Punto esclamativo e a capo!
Il “multimistura”: mi sono dimenticato di scrivere gli elementi costitutivi di questa farina particolarmente nutriente, e prodotta totalmente con elementi naturali che si trovano in G-B: foglie verdi di “mandioca” (un tubero coltivato come una patata), di “batata” (la patata dolce) e di “abóbora” (un tipo di zucca). E poi “caju” (è un frutto africano, che non ho mai visto in Italia), “cabaceira” (il frutto del baobab), “casca de ovo” (il guscio dell’uovo), “sementes” (varie sementi) e “farelo de arroz” (la crusca del riso). Il tutto viene essiccato e triturato fino ad avere una farina scura, che aggiunta ad acqua diventa un nutrimento ricco di vitamine A, B, C, D, E, minerali, ferro, calcio, proteine, potassio, calorie e fibre. Una vera benedizione per tantissimi bambini che soffrono di scarsa alimentazione, e per le mamme in attesa del parto.

mercoledì, settembre 24, 2008



24 settembre 1973 - 24 settembre 2008

Il 24 settembre del 1973 la nazione proclamò infatti l'indipendenza dal Portogallo, poi riconosciuta il 10 settembre dell'anno successivo.
35 anni di indipendenza...
Auguri Guinea Bissau
Sol, suor e o verde e mar,
Séculos de dor e esperança!
Esta é a terra dos nossos avós!
Fruto das nossas mãos,
Da flor do nosso sangue:
Esta é a nossa pátria amada
Viva a pátria gloriosa!
Floriu nos céus a bandeira da luta.
Avante, contra o jugo estrangeiro!
Nós vamos construir
Na pátria imortal
A paz e o progresso!
Ramos do mesmo tronco,
Olhos na mesma luz:
Esta é a força da nossa união!
Cantem o mar e a terra
A madrugada e o sol
Que a nossa luta fecundou
VIEIRA: TRAFFICO DROGA E' IL PROBLEMA PRINCIPALE DEL PAESE

Tra tutti i problemi che abbiamo di fronte, il transito nel nostro paese del traffico illecito di stupefacenti figura al primo posto delle nostre preoccupazioni, per i danni che può causare ai nostri giovani, alla società e allo sviluppo del paese".
Ad affermarlo è stato 'Nino' Vieira, durante un discorso nel quale ha sottolineato “l’impegno fermo e deciso a combattere e sradicare questo flagello, contando su tutta la popolazione della Guinea".
Il Capo dello Stato ha inoltre evidenziato, tuttavia, che il traffico di droga è un "flagello regionale" e che la sua lotta dovrebbe coinvolgendo l'intera sub-regione e i partner internazionali. In questo senso, ha proseguito Vieira, è prevista per ottobre a Capo Verde una conferenza sub-regionale per discutere di questo fenomeno.
"Sono sicuro che sarà un occasione unica per lo scambio di informazioni e di esperienze in materia di prevenzione e di lotta contro il traffico di droga, coordinate e coerenti nella nostra sub-regione", ha concluso il presidente, rimarcando che lo sviluppo della Guinea-Bissau può essere raggiunto solo attraverso l'eliminazione di traffico di stupefacenti.

martedì, settembre 23, 2008

ANCORA IL COLERA... GLI ULTIMI DATI
Aggiorniamo, purtroppo, le cifre su contaminati e morti a causa dell'epidemia

L'epidemia di colera che ha colpito la Guinea-Bissau dal mese di maggio ha causato 133 morti e 7.166 persone sono portatrici del virus, secondo le ultime cifre pubblicate ieri dalla Direzione nazionale di igiene ed epidemiologia.
La scorsa settimana, il numero dei contaminati era di 6328 persone, con 122 morti. Bissau, rimane la regione più colpita dall’epidemia, registrando 4958 contaminati e 40 morti.
L'epidemia di colera in Guinea-Bissau è iniziata nel mese di maggio nel sud del paese, dopo che molte persone avevano partecipato a un funerale nel nord della Guinea-Conakry.
Le autorità guineane, con l'aiuto della comunità internazionale, hanno cercato di controllare l'epidemia, ma la mancanza di strutture igienico-sanitarie, cattive condizioni di vita delle persone e le forti piogge che sono cadute nel paese stanno rendendo difficile la lotta. La scorsa settimana, a Dakar, gli specialisti dell’Unicef e la sezione spagnola di Medici Senza Frontiere hanno constatato che l'epidemia di colera in Guinea-Bissau è fuori controllo.

fonte: Expresso.pt

lunedì, settembre 22, 2008

NINO ELOGIA LA CINA

La Guinea-Bissau ha approvato un investimento di biocarburanti della Geocapital, la holding di uomini d'affari di Macao Stanley Ho Ferro e Ribeiro, ma sta studiando in dettaglio il progetto.
Lo ha annunciato il presidente della Guinea Bissau, Nino Vieira, a margine di una conferenza stampa a Macao, dove si e’ recato in visita “per fare un bilancio della nostra cooperazione e anche per la prospettive future”.
La Geocapital di Stanley Ho Ferro Ribeiro investirà nei prossimi dieci anni fino a 40 miliardi di dollari in Africa per produrre biocarburanti in Angola, Mozambico e Guinea Bissau, dove è stato completato lo studio di fattibilità e si attende solo il via libera ai lavori.
Nino Vieira ha inoltre nominato Gabriel Ho, uno dei 17 figli di Stanley Ho, come console onorario della Guinea-Bissau a Hong Kong e ha manifestato la sua soddisfazione per il rapporto di cooperazione con la Cina.

venerdì, settembre 19, 2008


Presidente Vieira inizia visita a Macao.

E' giunto oggi a Macao Nino Vieira per una tre giorni di visite su invito del capo del governo a amministrazione speciale Edmund Ho.
Il presidente africano avrà incontri inoltre con il Segretario per l'Economia e il rappresentante per l ufficio della collaborazione tra Cina e paesi di lingua portoghese.
Nie primi sette mesi di quest'anno la Guinea Bissau ha visto incrementare i suoi commeci con la Cina del 32% per un totale di 4,5 milioni di €.
Solo quest'anno gli investimenti della Cina nei paesi Lusofoni hanno sfiorato i 50 miliardi di €.


Fonte: Lusa

COLERA IN GUINEA BISSAU

Il bilancio dell’epidemia di colera in Guinea Bissau si aggrava: secondo gli ultimi dati, la malattia ha contagiato 6461 persone e causato almeno 122 morti.
Lo rivela Misna, sottolineando che un dirigente dell’organizzazione non governativa Medici senza frontiere, impegnata a fronteggiare l’emergenza insieme con il governo locale e diversi enti delle Nazioni Unite ha ammesso che “nonostante le misure adottate per combattere l’epidemia la situazione non è sotto controllo”.
La città più colpita è con oltre 4500 casi la capitale Bissau, cuore economico e commerciale del paese nonché principale snodo per la diffusione del colera; numerosi episodi di contagio sono stati registrati anche nelle città di Quinara (216) e Oio (215) e nelle isole Bijagos. Diverse settimane fa il governo della Guinea-Bissau aveva sostenuto di non essere più in grado di “contenere” l’epidemia e chiesto urgentemente aiuti internazionali. “Le epidemie di colera – ha detto Franck Bouvet, esperto del Fondo dell’Onu per l’infanzia (Unicef) – sono favorite da abitudini igieniche scorrette, mancanza di acqua potabile e strutture sanitarie inadeguate”. Nella maggior parte della Guinea-Bissau non ci sono acquedotti e, anche nella capitale, gli abitanti fanno affidamento su pozzi “familiari” privi di ogni controllo igienico.

mercoledì, settembre 17, 2008

VERSO LE ELEZIONI

E’ scaduto ieri il termine ultimo per la presentazione di candidature per le elezioni legislative del 16 novembre in Guinea-Bissau e solo 11 dei 34 partiti politici a poche ore dalla scadenza avevano depositato la documentazione necessaria per la Corte suprema.
Lo ha rivelato una fonte interna alla stessa Corte suprema che ha precisato come siano state consegnate le candidature del Partito del Rinnovamento Sociale (PRS) di Kumba Yala, e del PUSD, che insieme con il PAIGC faceva parte del patto di stabilità di governo, al potere fino ad agosto.
Il Partito di unità nazionale di Idrissa Djala, ha annunciato invece che non competerà per le legislative ritenendo che l'elezione non risolverà i problemi del paese.

venerdì, settembre 12, 2008

Portogallo/Guinea Bissau: Nuno Seveirano Texeira annuncia rinforzi nella cooperazione tecnico-militare. 

Il Ministro della difesa portoghese Texeira ha dichiarato ieri di voler rafforzare la cooperazione militare con Bissau, fondamentale per il controllo di tutti i traffici illeciti nella regione.
Nell'incontro avuto dal ministro portoghese col presidente Vieira si è discusso anche della cooperazione multilaterale all'interno della CPLP (comunità paesi di lingua portoghese).
Si è parlato anche del piano dell'Onu per rafforzare la sicurezza e i controlli nel paese africano.
Infine si è discusso anche delle prossime elezioni legislative,Vieira ha assicurato che farà il possibile per la regolarità del procedimento elettorale e il Ministro Texeira ha auspicato che queste elezioni siano un momento importante per la Guinea Bissau, aprendo un ciclo davvero proficuo per il popolo guineense. 

mercoledì, settembre 10, 2008

Pubblichiamo l'esperienza di Anna Salomoni...e la ringraziamo per averci inviato la sua testimonianza


L’abbraccio

Siamo in viaggio ormai da parecchie ore su una Toyota Land Cruiser  in11  tra ragazzi e adulti. Abbiamo già esaurito le canzoni degli anni 70’, 80’ e 90’. Abbiamo già proposto il repertorio di canzoni scout e dei cartoni animati.

Guardo fuori dal finestrino. I cieli infiniti sono sempre sopra di noi, le nuvole bianche enormi che giocano con la linea dell’orizzonte, il verde della foresta, la pista rossa sono diventati anch’essi compagni di viaggio. Non riesco a staccare gli occhi da questa immensità. La cosa che misorprende sempre sono le persone che sbucano dopo che la jeep è passata sulla pista. Li vedo ogni volta saltar fuori dal verde, dalla foresta con le loro biciclette, carretti, ceste, bacinelle colorate sulla testa. Hanno sentito il rumore della macchina e si sono letteralmente imboscati. Ricompaiono sorridenti e salutano. Si chiederanno chi siamo e dove stiamo andando? Non so.

Le indicazioni che Don Lucio ci ha dato per arrivare a Sao Francisco de la Foresta, dicono di una strada molto disagiata e peggiorata per le piogge. Sembra che ci sia un'altra possibilità. Arrivati al villaggio Farsadjuma, alla casa gialla girare a sinistra.

 Si ferma anche a chiedere. Tutto confermato.

Lo scopo del trasferimento è conoscere la realtà produttiva del caju (anacardi) , spostarsi ancora più a Sud, arrivare a Cafal , dismessa missione della Diocesi di Verona. Ma ciò che ci aspetta è molto di più.

A Sao Francisco de la Foresta, incontriamo Giovanni un giovane ragazzo siciliano che ha scelto di spendere la sua vita qui. Lavora, vive, condivide tutto con questo pezzettino di mondo sperso nella foresta, sperso nella Guinea Bissau  a 3 ore di pista da Bafata. Ci eravamo già conosciuti per caso alla marcia della pace Assisi-Perugia nel 2007. Non sta bene, ha la malaria. Ieri ha cominciato a sentire il corpo a pezzi e la febbre salire. Oggi ha cominciato il trattamento e confida di migliorare. Mangiamo, riposiamo e Giovanni ci propone di andare a trovare una sua amica.

Dove abita? Alla casa gialla. Scendiamo dalla jeep ed ecco il vero motivo del viaggio: lei, bellissima ai miei occhi, piccola con gli occhi luminosi che mi viene incontro e mi abbraccia. Non riuscirò mai a spiegare cosa è stato per me quell’abbraccio. Fino a quel momento ero lì fisicamente ma mi sentivo un fantasma. Ero spettatrice della realtà che altri vivevano, a cui io non avevo accesso. Fatu  abbraccia con calore tutti noi. Si vede, si sente quanto ama Giovanni. Si prende cura di lui e Giovanni si lascia coccolare da lei. E’ la prima di 4 mogli. Il villaggio della casa gialla è in pratica la grande famiglia che suo marito di 65 anni ha messo insieme. Ci sono i tanti figli, i figli dei figli, le mogli, le mogli dei figli. E’ una famiglia comunità. C’è la nonna che vanno a prendere in casa perché venga fotografata con noi e la sua famiglia.


C’è il marito. Percepisco un sentimento forte tra loro.  Si vede dai gesti: lei gli porge la sedia ( primo fra tutti) per invitarlo a sedersi, lui ( anche se capo famiglia e il più anziano tra gli uomini ) va  su  richiesta di Fatu nella foresta a prendere caschi di banane e ananas per tutti noi . Non sono atteggiamenti falsi, maschere messe  per far scena con noi ospiti. Sanno che fra 10 minuti andremo per la nostra strada. Prima fra le 4 mogli e si capisce che tutta la famiglia-comunità gira attorno a lei. E’ lei che prende in braccio i bambini più piccoli che piangono, è lei che taglia orgogliosa l’ananas che produce e ce lo offre, è lei che ha progetti per il futuro. Ecco, oltre al calore dell’abbraccio questa donna offre speranza.  In mezzo a questo nulla, lei vuole costruire un villaggio per un turismo eco sostenibile. Ha già fatto costruire le mura di 3 bungalow, ha già pianificato dove sarà il ristorante, gli arredi. Si informa per un possibile microcredito.

E’ incredibile.

Come vorrei dirle tutta la mia ammirazione, dirle che non la dimenticherò mai. Come vorrei sapere tutto di lei. Come è stata la sua vita, se ha scelto o è stata scelta, se si sente realizzata, sapere dove trova questa speranza, questa voglia di vivere. Vorrei dirle che lei mi ha dato una speranza di futuro per questa terra. Che mi ha insegnato che essere donna vuol dire abbracciare, coccolare, dare tenerezza e nello stesso tempo avere la forza di guardare avanti, di progettare un futuro migliore seppur in condizioni difficilissime. Una donna con i piedi per terra ma il cuore lanciato nel sogno. Grazie Fatu.

 

Anna

martedì, settembre 09, 2008

Imprenditori interessati a investire in Guinea Bissau.

Una collaborazione tra l'associazione di imprese di Guimaraes (ACIG) e di Bissau ha appena stilato e sottoscritto un protocollo d'intesa per promuovere insieme attività di cooperazione. Principalmente questo accordo mira a "condividere esperienze".
L'obiettivo è quello di promuovere un impegno a sviluppare in collaborazione uno sviluppo in vari settori. Alcuni soci dell' ACIG si sposteranno el paese africano per trasferire conoscenze e capire cosa effettivamente sia possibile realizzare nel paese. Inoltre alcuni imprenditori guineensi impareranno tecniche e metodi.
E' un attività di cui beneficerebbero entrambe le associazioni, i soci dell'AICG troverebbero nuovi ineteressi e nuovi stimoli in GB , gli imprenditori locali trarrebbero benefici di tecniche e esperienze e il paese potrebbe avviare un piccolo sviluppo industriale.

Fonte: correio do minho 

lunedì, settembre 08, 2008

DON IVO RACCONTA IL SUO QUOTIDIANO da MISSIONARIO in GUINEA BISSAU

Diario di una missione 3: dalla tristezza alla gioia

SI BÚ OJA KABESSA PIRDI, PUNTA BARIGA
(proverbio locale: se ti gira la testa, chiedi il perché allo stomaco)

20 agosto 2008
La tristezza. La malaria ti rende triste dentro, nel cuore. Ti chiedi cosa stai a fare qui, a che cosa serve, perché sei qui a perdere tempo… Non guarisci subito. Il corpo è tutto appesantito, non riesci a muoverti velocemente, ed anche la mente diventa stanca. Anche questo produce la malaria. Sto provando tutto questo. Non capivo bene cosa fosse, ma mi è diventato più chiaro dopo aver parlato con suor Dina (del Portogallo), al corso di criuolo. Lei ha preso la malaria ogni mese, per i primi 9 mesi trascorsi in Mozambico! La tristezza la senti dentro, non la puoi spiegare. È un sentimento che non ricordo di aver provato prima. Ti senti incapace di reagire. È come se tutto quello che sei, e che stai facendo, perdesse il suo motivo, la sua ragione. La stanchezza del corpo ti entra nell’anima.
Voi non potete immaginare quanto mi siano state salutari, per superare questa emozione negativa, le chiacchierate fatte in questi giorni attraverso Messenger (anche il computer aiuta…) con alcuni di voi. Ringrazio Franco e Mara, Edoardo e Silvana, Lucia (Foggia), Antonio e Marianna (Ravenna), Pierangelo, Flora e Rosa (Montecchio Maggiore - Vicenza), Stan (Harlow - England): le “chattate” con voi, carissimi, mi hanno fatto molto bene! E mi ha fatto molto bene anche parlare con suor Elisa Baù, delle Piccole Figlie di San Giuseppe, durante la scuola. Lei ha qualche anno più di me, ma soprattutto è nativa di Gallio (Vicenza): come dire, ci capiamo al volo! Le comuni origini venete creano un’intesa naturale… Lei viene dal Brasile, e opera a Blom, in una casa accogliente vicino al mare. Mi ha invitato a trascorrere da lei qualche giorno di riposo. Quasi quasi…

21 agosto 2008
Oggi mi alzo alle 6.00. Voglio riprendere la mia giornata abituale. Lodi, S. Messa, colazione, e poi con Max vado alla clinica di Bor, per il controllo. Tutti i medici e gli infermieri mi accolgono con grande gioia, direi con entusiasmo: vedono che sto in piedi da solo!!! Il dottor Mario, che più mi ha seguito durante il ricovero della scorsa settimana (anche lui laureato a Cuba), esegue su di me un accurato controllo: pressione, cuore, polmoni. Facciamo una bella chiacchierata (grazie, Signore, che sono finiti gli interrogatori!). La stanchezza è normale, passa con il riposo e l’alimentazione.
Non è normale, invece, l’insonnia: non riesco a dormire. Vado sempre a letto prima delle 11.00 (quando si stacca il generatore): sistemo per bene la zanzariera, termino le mie preghiere (la compieta), spengo la luce a batteria, e poi comincio a girarmi da una parte, e poi dall’altra. Non ci sono abituato: io dormo sempre di notte (non ditelo ai ladri…). Il dottore mi chiede se sono preoccupato per la malaria, se ho nostalgia dell’Italia, se avverto che mi manca qualcosa… A me sembra che vada tutto bene. Anzi, sono contento che tutto stia passando (a parte la tristezza). Forse mi manca… sapete cosa??? Non ve lo dico, così imparate a non essere curiosi!?! (Mi sembra di vedere la faccia di Pina di Segezia, quando dico e non dico, e lei si “sfastidisce”, come dicono a Foggia).
Ho la piena consapevolezza che io sono qui felice di rispondere al Signore e alla Chiesa! Il dottore mi prescrive compresse di Valium: due alla sera, dopo cena, per 10 giorni. Non so se le prenderò! Per il resto, va tutto bene, e posso riprendere tutte le mie attività. Era quello che desideravo sentirmi dire!
Telefono ad uno dei miei dottori “personali”: Claudio, esperto in malattie “clericali” (non preoccupatevi, non sono contagiose…). Mi dice che due compresse sono troppe, meglio una sola, altrimenti dormo tutto il giorno seguente... Farò così.
Invece alla sera, prima di coricarmi, prendo solo mezza pastiglia di Valium. Vediamo.

22 agosto 2008
Non è servito a niente: la notte in bianco! A scuola non combino un granché, e all’intervallo rientro in camera. Mi metto a fare le pulizie della stanza, per scaricare la tensione.
Alla sera prendo una compressa intera. Signore, fammi dormire!!!
23 agosto 2008
Ho dormito tutta la notte. Grazie a Dio o grazie al Valium, mi sento un leone! Beh, proprio un leone, no. Diciamo che mi sento un animale abbastanza sveglio!
Oggi è un giorno speciale: con i ragazzi di Foggia facciamo una gita. Il desiderio era di raggiungere con loro Bigene, ma le piogge abbondanti di questi giorni hanno reso impraticabile l’ultimo pezzo di strada che collega con Bigene. Un camion è rimasto impantanato, e non passa più nessuno. Chissà per quanti giorni Bigene rimarrà isolata, perché sta piovendo tutti i giorni. E non pioggerelle italiane, questi sono temporali africani! Che strano: a Foggia non piove da mesi e fa molto caldo, qui piove tutti i giorni e non fa caldo… A me i conti non tornano. E a voi?
Andiamo tutti a Cacheu, percorrendo i 100 chilometri sulla strada più bella di tutta la Guinea-Bissau. È la strada internazionale che si inserisce nel collegamento tra il Senegal e la Guinea Conakry (i due stati che confinano con la G-B: ma l’avete guardata, questa parte dell’Africa Occidentale, nei vostri atlanti geografici?). La strada è tutta asfaltata, con pochissime buche, e ci sono i ponti sui fiumi (meglio dire: sulle rientranze dell’oceano). Lo spettacolo del verde intenso ti avvolge, trasmettendoti un senso di infinito. L’andata è molto piacevole, direi distensiva per la mente (non per il corpo: siamo in 13 persone su due macchine, quella di suor Nella e quella del Vescovo).
Arriviamo alla missione “Nª Sª da Natividade” di Cacheu. Si chiama missione, e non parrocchia, perché non c’è ancora la presenza stabile dei sacerdoti (abitano a 30 chilometri da qui) e la comunità cattolica deve crescere ancora, diventare adulta, con l’inserimento di famiglie cristiane (la stessa situazione di Bigene). Siamo ospiti delle “Franciscanas de Nossa Senhora Aparecida”, una congregazione nata in Brasile. La cosa assai piacevole è che la superiora, suor Solange de Fátima Lussi, aveva i nonni nativi di Feltre: lei non parla la lingua italiana, ma parla bene in dialetto veneto!!! Davanti a queste simpatiche scoperte, è come se il buon Dio mi dicesse: “Vedi? Non è poi così grande l’umanità che ho messo in questo mondo che ho fatto: la devi solo scoprire e amare!”.
Pranzo al sacco: mi mangio il più buon panino con frittata di tutta la mia vita! (non vedevo una frittata da un mese…). E poi le suore ci spiegano il loro servizio in quella missione. Rimango stupefatto: stanno distribuendo ai poveri, cioè alla maggioranza delle persone dei villaggi qui attorno, un alimento chiamato “multimistura”, totalmente costruito con prodotti locali, e di alte capacità nutritive. Lo distribuiscono nel centro di alimentazione per i bambini, che si trova dentro la missione. E stanno anche istruendo altre comunità per la produzione di questo alimento straordinario, utilissimo per affrontare il grave stato di denutrizione infantile in cui versa questa nazione. I bambini mangiano poco e male. E questo provoca tutta una serie di malattie pericolose. Qui, i bambini arrivano anche a morire, perché non sono sufficientemente nutriti!
“La mortalità infantile è di oltre il 200 per 1.000 - un bambino su 5 muore prima del quinto compleanno - quella materna è di 1.100 donne morte ogni 100.000 parti. La malaria è la principale causa di mortalità infantile: la metà dei casi e il 54% dei decessi riguardano bambini sotto i 5 anni. Diarrea, morbillo, polmonite e infezioni respiratorie acute sono le altre principali cause di malattia e mortalità infantile, in combinazione con la malnutrizione: il 24% dei piccoli sotto i 5 anni è sottopeso, il 41% ha ritardi nella crescita, solo l'1% delle famiglie consuma sale iodato”. (fonte: UNICEF)
Sembra una cosa impossibile anche a me. Ma li ho già visti, a Bigene, lo scorso anno, e anche altrove, i bambini magri e con la pancia, perché sono alimentati male. Non vi so dire bene perché hanno la pancia, ma mi par di capire che se l’alimentazione è insufficiente, si creano i vermi…
Vedere i bambini denutriti, mi fa venire in mente i campi di concentramento della seconda Guerra Mondiale. Io auguro a tutti voi di andare, almeno una volta nella vostra vita, a Gerusalemme, la città che considero la più bella al mondo. E se avrete tempo, andate a Yad Vashem, appena fuori città, per una visita al Museo dell’Olocausto. Ricordare e “rivedere” il passato, per non ripetere gli errori e le omissioni! Tutto il mondo, eccetto qualche stato guidato da incoscienti ed ignoranti, riconosce che in quella guerra, la sofferenza causata ad Auschwitz (e in molti altri luoghi), in particolare ai bambini, ha costituito un crimine dell’umanità. È vero. E questo cosa è? I bambini denutriti adesso, nel terzo millennio, qui in G-B, cosa sono???
Questo nutrimento eccezionale, creato sul posto con le piante del posto, è una reale possibilità per affrontare questa vergognosa mancanza di cibo. È una questione di educazione e di mentalità: le mamme non pensano a nutrire in modo più efficace i loro bambini. Visitiamo i macchinari per produrre questa farina alimentare. Il loro intento è non solo di distribuire il “multimistura”, controllondo la adeguata somministrazione ai bambini, ma di insegnare alle altre comunità come si può produrre questo cibo, che è una autentica salvezza!
Quando sarò a Bigene, farò il possibile per costruire questi macchinari e produrre, assieme alle suore Oblate, il “multimistura” per quei bambini. Ci vorrà tempo per imparare bene la lingua locale e per predicare. Ma per chi ha fame, non si può aspettare. Le suore hanno già attivo, da anni, il Centro Nutrizionale, ma le necessità sono tante. Ti prego, mio Signore, fa’ che possa presto dare da mangiare ai bambini dei villaggi attorno a Bigene. E ti chiedo anche un’altra cosa: manda qualcuno che mi aiuti, perché quei bambini sono tanti…
Il viaggio di ritorno è tutto sotto l’acqua. Prendo la mia pastiglietta e dormo tutta la notte.

24 agosto 2008, domenica del Signore, XXI domenica ordinaria
Una pastiglia però è troppo: mi alzo dal letto con gran fatica, e mi sento addormentato. Rimango come assopito tutto il giorno.
S. Messa festiva alla parrocchia “S. Francisco de Assis" ad Antula. Ci sono anche i giovani di Foggia, che hanno animato i giochi per centinaia di ragazzi della parrocchia. La pioggia si è fermata per alcune ore e il sole picchia forte in questo momento. L’equatore non è poi così lontano…
La solita celebrazione viva e giovane! Da provare dispiacere quando termina, perché vorresti sentire ancora questi canti. Fa un caldo intenso e umido, il tetto della sala è di lamiera, non ci sono ventilatori. Il sudore è su tutti i volti. Ma ancor più forte è il calore che sento dentro l’anima: mio Signore, quanto è bello e soave vivere questa Eucaristia! Se fossimo in Italia, con questo caldo-umido le nostre sale sarebbero vuote (ma noi sappiamo come fare: aria condizionata, ventilatori, orari serali…). Qui è normale: la sala è piena piena. Non è una chiesa, non l’hanno costruita (e chissà quando lo potranno fare…). È una sala polivalente, usata per la S. Messa, per gli incontri, i giochi, la scuola di alfabetizzazione.
Al termine della celebrazione il parroco proclama direttamente un avviso (di solito sono i catechisti a dare gli avvisi della settimana). Il suo tono è molto severo e preoccupato. Prima della S. Messa, un bambino si è sentito male: vomito e diarrea improvvisi e forti. È subito stato portato all’ospedale pubblico: i segni manifestati dal bambino sono inequivocabili. È colera.
Provo vergogna a dirlo. Qui c’è anche il colera! Ogni tre anni si sviluppa una epidemia di colera in questa regione. In troppi pensano che il colera sia scomparso dalla faccia della terra. Qui le persone muoiono anche di questa infezione. Mi vergogno perché, in questi giorni, in questo mese, tantissime persone hanno avuto ben altre preoccupazioni… e qui c’è un parroco che grida ai suoi fedeli: “Ho disposto l’acqua con il disinfettante all’ingresso della parrocchia: tutti ci dobbiamo lavare le mani con il disinfettante quando entriamo e quando usciamo dal recinto della parrocchia. Perché molti non lo fanno? Dobbiamo fare la massima attenzione a queste norme igieniche, soprattutto per i bambini, che facilmente portano le mani alla bocca. Se non facciamo questo, non siamo bravi cristiani!”.
Il colera non si trasmette per un semplice contato fisico. Ma l’epidemia in corso obbliga ad un’attenzione maggiore: disinfettare l’acqua, non toccare il cibo avariato, non toccare le persone ammalate di colera, e soprattutto non toccare i morti per colera. Ma come si fa? I funerali sono partecipati da tutta la famiglia e diventano occasione di contagio. I bambini, tutti i bambini di questo mondo, portano alla bocca le loro mani. E se hanno toccato una persona infetta, il contagio continua.
Non sono un medico e non posso dirvi più precisamente come avviene questo contagio, come si sviluppa, cosa accade nell’organismo umano. Però ho capito che sia il colera che la lebbra hanno una comune base di partenza: le insufficienti, o totalmente assenti, condizioni igieniche. Oltre ad una alimentazione insufficiente e inadeguata. Noi missionari non corriamo pericoli: perché sappiamo come alimentarci e come educare all’igiene. Non ho mai sentito dire che un missionario si sia preso il colera o la lebbra. La malaria, invece, non guarda in faccia a nessuno, come già sapete…
Sono almeno 3160 le persone contagiate e 73 i morti causati dall’epidemia di colera, in corso dal mese di luglio in alcune zone della G-B: lo ha riferito il ministro della Sanità, Camilo Simoes, precisando che la maggior parte delle vittime si è registrata nella capitale Bissau, dove si conta anche il maggior numero di contagi, 2301. Il ministro ha sottolineato che la situazione è difficile “in tutto il paese” e che solo le isole Bijagos sono state risparmiate. La scorsa settimana il governo aveva chiesto urgentemente l’aiuto internazionale per contenere l’epidemia, precisando che date le “proporzioni allarmanti” raggiunte, le autorità nazionali non erano più “in grado di contenerla”. Giorni fa anche le Nazioni Unite, attraverso l’ufficio locale del Fondo per l’infanzia (Unicef), avevano espresso preoccupazione per la rapidità di diffusione dell’epidemia che, oltre a Bissau, si sta espandendo anche nelle regioni di Quinara (sud) e Biombo (ovest). In G-B il colera è considerato una malattia endemica; secondo stime internazionali, nel 2005 l’ultima epidemia ha provocato 400 morti.
Con queste notizie, ti passa l’appetito. Ma pranziamo a N’Dame, con i giovani di Foggia: siamo una bella tavolata proveniente da 5 nazioni e 3 continenti: Guinea-Bissau, Senegal, Angola, Brasile e Italia. Come si fa a non gustare questo pranzo, che inizia con una ottima lasagna al forno, assieme a tanti amici? Io sono stanco, meglio: sono addormentato. Una pastiglia intera di Valium è troppo, e nel pomeriggio non vedo l’ora di buttarmi a letto. Alla sera non prendo la pastiglia.

25 agosto 2008
E allora non dormo! Tutta la notte. Mi alzo al mattino e mi sento come dice “zio” Eugenio, anche lui con qualche problema di insonnia: “Sto in piedi come un sacco di patate!”. Decido di non andare a scuola (bambini, non leggete….), tanto sarebbe inutile.
Sono in difficoltà: se prendo mezza pastiglia non serve a niente, se ne prendo una dormo anche il giorno seguente, se non la prendo dormo lo stesso durante il giorno…
Ehi, lassù!!! Fate qualcosa! Magari mandatemi un altro Angelo custode, quello del riposo notturno… E fatelo presto. Grazie!

26 agosto 2008
Ho dormito bene! Ho preso mezza pastiglia, mi sono bevuto una ottima camomilla, ed è arrivato anche l’Angelo giusto! Grazie Signore! E, per favore, continua a mandarmeli sempre, quelli giusti!!!
Pomeriggio intenso: con padre Giancarlo andiamo alla rivendita della Toyota. La concessionaria è a Dakar, in Senegal, e le macchine provengono dalla Francia. Comincio a pensare per i miei prossimi viaggi a Bigene. Ci vuole per forza il fuoristrada per arrivare là, e la Toyota è l’unica rivendita di auto. Comprare la Toyota in Italia e spedirla in conteiner sarebbe una spesa eccessiva. Qui, per i missionari ci sono delle facilitazioni, il risparmio è notevole. Non me la danno gratis, ci vogliono sempre quei… XY mila €uro (chi desidera saperlo, me lo chieda direttamente!). A ottobre, quando sarò in Italia, penso che potrò recuperare la somma necessaria, gli amici non mancano…
Ma la cosa speciale, che renderà il pomeriggio indimenticabile, è la festa di chiusura dei giochi per bambini e ragazzi, organizzati nella parrocchia di “Santa Luzia” dai giovani di Foggia, in collaborazione con gli animatori locali. È stato semplicemente commovente!
Ci sono delle sensazioni così forti e vere, che mi dispiace di viverle senza gli amici: avrei voluto tutti voi qui, a vedere cosa sanno fare questi bambini. Non ho mai visto bambini così piccoli ballare, tutti assieme, e così bene! Liberi, genuini, al ritmo dei tamburi suonati dai grandi. Uno spettacolo totale, che ti fa vibrare tutto il corpo, degno del miglior teatro d'Europa. E non hanno niente: a piedi nudi sulla terra battuta, con i sonagli alle caviglie e i vestitini di paglia sopra i pantaloncini, e la maglietta colorata della squadra (portata da Foggia). Piccoli anche di 4-5 anni, e ballare tutti, ma tutti, al ritmo dei tamburi. Non hanno niente, ma sono pieni di fascino. Mi sono chiesto perché i nostri bambini italiani non sono così... e questi bambini africani, cosa hanno più dei nostri? Come mangiano, come vestono, come vanno a scuola? Eppure sono così belli, belli dentro e belli fuori, e la danza li rende ancor più belli....
Non so se la malaria mi ha creato emozioni esagerate, ma ho assistito ad uno spettacolo che mi ha tolto il respiro. Più di quando ho visto, da giovane, la grande Carla Fracci ballare il Bolero di Ravel su di un piccolo tavolo, all'Arena di Verona. E la cosa incredibile è che tutti, ma proprio tutti i bambini, di tutte le squadre, ballavano al ritmo. E i più piccoli davanti, a dare il ritmo ai più grandi. Non è che qualcuno si tirava indietro, non era capace, si vergognava, non aveva voglia… Tutti lì, a ballare. Alla premiazione finale, anche chi era arrivato ultimo era contento e gioioso, senza musi lunghi. Quante lezioni di vita sto imparando. E questa volta, dai bambini! Voglio tanto ringraziare i compagni di liceo di Verona: la macchina fotografica, che mi avete donato, mi ha permesso di immortalare questa grande felicità.
Salutiamo gli amici di Foggia, che rientrano in Italia fra due giorni. Sono pieni di un entusiasmo incontenibile. È una grande gioia incontrare giovani così…
Alla sera mi addormento con il suono dei tamburi, e centinaia di bambini e ragazzi che ballano: prima in fila, poi in cerchio, poi tutti a terra, poi saltando... Mi sento così bene! La tristezza causata dalla malaria è finita, passata, sepolta. La serenità, la gioia, la libertà di questi bambini, poveri di cose e ricchi di umanità, ha guarito l’ultimo segno della malattia. La gioia di essere qui è piena.

27 agosto 2008
Sono invitato a pranzo dalle suore Francescane di Cristo Re a Brá, vicino alla Curia. Ottimo pranzo coronato da torta al cioccolato e Prosecco di Valdobbiadene! Io lo immagino, qualcuno pensa che scrivo bugie…. Venite a vedere!!! Abbiamo conversato a lungo in portoghese, in italiano e in dialetto veneto: le suore sono di Venezia e di Treviso! E mi hanno spiegato che una bella confezione di bottiglie, assieme ad altre cose, è arrivata nel conteiner che i Francescani organizzano periodicamente a Monselice (Padova). Il conteiner parte da Olmo di Creazzo, sulla strada che da Vicenza va verso Verona. La cosa mi interessa assai. Interessa anche ai Veneti che leggono??? Non vi pare???

29 agosto 2008
Ultimo giorno di scuola! Forse. Perché ho perso troppi giorni di lezione, e dovrò riprendere tutto il corso di lingua locale dall’inizio. Il tempo non mi mancherà, perché il mio inserimento nella pastorale, a Bigene, sarà prolungato nei mesi e graduale. Inoltre, a Bigene non c’è la linea telefonica, non si può usare internet, e quindi… avrò tempo, e mi metterò a giocare con i bambini: con loro si impara molto bene. Magari io insegno l’italiano a loro, e loro insegnano il criuolo a me.
Dopo l’ultima lezione, terminiamo con una bella preghiera ecumenica (ci sono alcuni fratelli delle Chiese evangeliche tra gli studenti) e un pranzo comunitario. E poi, spazio alle espressioni nazionali dei vari gruppi. Tutti si aspettavano che i brasiliani, numerosi e accalorati, fossero i vincitori della nostra piccola manifestazione. Il samba non è stato proprio travolgente… Ha vinto una suora indiana, che da sola ha ballato sulla musica di un canto indiano registrato. Le parole del canto esprimevano un ringraziamento a Dio per la nascita di un figlio. Non avevo mai assistito ad una danza del folclore indiano: i movimenti della danza esprimevano una grande armonia. Anche i particolari, le espressioni trasmesse con le mani, gli occhi, il sorriso, sono stati di una grande dolcezza, coinvolgente tutta l’assemblea internazionale. Cose che capitano qui: studenti di quattro continenti, in un piccolo e povero stato dell’Africa, per imparare una lingua che si parla solo in questo piccolo stato…
Purtroppo, con la fine delle lezioni, dobbiamo salutare suor Augustine, che ritorna in Senegal. Una suora molto brava, piena di luce e di amore. Giusi ed io abbiamo fatto una bella amicizia con lei. Ci rivedremo a Bigene: la sua comunità, in Senegal, è a pochi chilometri dalla mia prossima comunità. Ma prima di andarsene, ci lascia una gustosissima sorpresa: a cena ci prepara la polenta del Senegal, quella fatta con il miglio. Mi dispiace per gli amici di Foggia e di Salerno, che non possono comprendere bene, ma gli amici veneti sì: una polenta autentica, in Africa!!! Il colore, a dire il vero, non è proprio invitante: un grigio-marrone che non avevo mai visto per una polenta… ma il gusto, miei cari, è proprio quello!!! Che delizia!!!

30 agosto 2008
Facciamo un bellissimo incontro con il Vescovo, per una verifica sul mese trascorso e per programmare il mese di settembre. Giusi inizierà a dare il suo servizio in Curia, nell’Ufficio dell’Economato, ed io mi muoverò verso Farim, ospite dei missionari dell’OMI (Oblati Maria Immacolata), che hanno attualmente la cura pastorale di Bigene. Il Vescovo è molto contento della nostra presenza e delle prospettive future per aiutare questa diocesi di Bissau. E anche noi siamo felici di servire il Signore in questa Chiesa, mandati dalla diocesi di Foggia-Bovino. Che il Signore ci aiuti… e anche voi, cari amici, aiutateci con le vostre preghiere, ogni tanto.
Organizziamo con il Vescovo per l’arrivo imminente di Matteo e Marco. Matteo è un mio parrocchiano di Segezia, carissimo amico con il quale abbiamo condiviso grosse gioie (la ricostruzione del tetto della chiesa, il restauro del campanile, le cellule di evangelizzazione) e grossi dolori (la scomparsa terrena di un suo figlio e della sua cara sposa, Maria Rosaria). Marco è suo figlio. Il loro arrivo sarà una grande gioia per tutti noi. Arrivano venerdì notte. Il Vescovo decide di andare tutti assieme, sabato, a Bigene, e di celebrare la S. Messa domenicale nella mia futura comunità. Mi sembra la cosa più bella che il Vescovo potesse decidere: sono pieno di attesa e di gioia! Il Vescovo mi presenterà alla comunità cristiana, e spiegherà che occorre costruire una casa per i sacerdoti vicino alla chiesa (grazie a Dio, e ai missionari del PIME, la chiesa c’è!). E avrò anche i rappresentanti di Segezia accanto a me!

1 settembre 2008
Mi cerca don Pasquale, Direttore dell’Ufficio Missionario di Foggia: dobbiamo pensare per la Veglia Missionaria Diocesana di ottobre. Organizzo il contatto telefonico tra Mons. José e Mons. Francesco Pio. Il Vescovo di Foggia desidera capire se la malaria è superata e se ci sono conseguenze. Gli rispondo che… “Adesso sono così forte, con tutto quel chinino che mi hanno iniettato nel sangue, che quando le zanzare mi vedono scappano impaurite!!!”.
I due Vescovi si parlano, e valutano positivamente il nostro inserimento missionario in questa terra. Il 25 ottobre si farà la Veglia Missionaria a Foggia, nella quale Giusi ed io riceveremo il “mandato” della Chiesa di Foggia-Bovino come missionari per la Chiesa di Bissau. Questa notizia è ancora ufficiosa, avrà bisogno di ulteriori verifiche. Ma intanto, cari amici e familiari, segnatevi la data. Vi aspetto il sabato 25 ottobre a Foggia!!! Potete venire tutti, sia chiaro: a Segezia, sappiamo bene come organizzare l’accoglienza…

Ringrazio tanti amici che mi hanno scritto: la lettera più bella l’ha spedita don Dino, il “mio” parroco degli anni giovanili a Cervarese S. Croce (Padova). Molto simpatico anche Marco di Firenze: “È sempre molto piacevole leggere le tue storie fantasiose, scrivi talmente bene che sembrano vere!”. Che volete, Firenze è sempre stata città di illustri personaggi, molto creativi…
Claudio e Laura, da Cervarese, mi chiedono: “Quando torni, portaci un piccolo cobrino! Mi raccomando, molto piccolo!”. Vedrò di fare il possibile!
Grazie anche delle preghiere. La più “spirituale” me la poteva mandare solo il caro Bruno da Borgoricco (Padova): “Lo Spirito Santo ti apra la strada nella foresta, e ti faccia costruire le sue meraviglie... e magari trattenga per la coda i cobra!”.
Molte altre note “colorite” non le trascrivo: diventerebbe troppo lunga questa terza puntata del diario. Ma lo sapete che siete tutti troppo simpatici??? Vi voglio bene! A lode del Signore, che mi ha scelto per la sua missione. Vi saluto tutti con gioia e pace
Pe. Ivo Cavraro, Curia Diocesana, Av. 14 de Novembro, apartado 20
1001 Bissau Codex, GUINE'-BISSAU
Email: ivocav@yahoo.it spedisco questo diario il giorno 3 settembre 2008 via email

sabato, settembre 06, 2008

38 stranieri senza documenti d'identità detenuti a Bissau

Sono almeno 38 i cittadini stranieri catturati e messi sotto detenzione la scorsa notte a Bissau nel corso di un operazione di polizia sul controllo di documenti di identità.
Gli stranieri, 32 della Guinea-Conakry, 5 senegalesi e 1 Capoverdiano sono stati trovati senza documenti di riconoscimento e trattenuti, pochi mesi fa il governo aveva minacciato di espellere dal territorio coloro sprovvisti di documenti, per la sicurezza del popolo guineano.
La Guinea Bissau è membro della comunità economica africana degli stati occidentali (ECOWAS) in cui prevale in linea di principio la libera circolazione di merci e persone.


Fonte: panapress

giovedì, settembre 04, 2008

CATTURATO IN MALI IL SOSPETTO TRAFFICANTE DI DROGA
Il cittadino venezuelano ricercato dalla giustizia internazionale per il traffico di stupefacenti e fuggito dalla Guinea Bissau, è stato catturato a Bamako, capitale del Mali. Lo ha annunciato l’agenzia Lusa, riprendendo una fonte della polizia giudiziaria guineense.
Secondo la fonte, Guerra Carmelo Vasquez è stato catturato dalla polizia oltre una settimana fa in Mali. Carmelo Vasquez era sfuggito alla sorveglianza delle forze di polizia della Guinea Bissau il 19 agosto, dopo che un giudice istruttore aveva ordinato la sua liberazione, insieme con altre tre persone, sospettate di traffico di droga. Secondo il giudice, il periodo legale di temporanea custodia (erano stati arrestati il 17 luglio) era già stato superato e, pertanto, è stato liberato. Il direttore generale della polizia giudiziaria e il Procuratore generale così come gran parte della comunità giuridica della Guinea, hanno fortemente criticato la decisione del giudice Gabriel Djedju.
Al coro di proteste contro la decisione del giudice avevano partecipato anche i rappresentanti della comunità internazionale a Bissau, tra cui il delegato della Commissione europea, Franco Nulli, e il rappresentante del segretario generale delle Nazioni Unite, Shola Omoregie. Per i due funzionari, la decisione di liberare i sospetti del traffico di stupefacenti "danneggia l'immagine e il buon nome" della Guinea-Bissau.
Alla domanda se l'indagato ora catturato in Mali sarà estradato in Guinea Bissau, la fonte della polizia guineana ha risposto che "questa ipotesi non si pone in questo momento". Secondo la fonte, Carmelo Vasquez può essere guidato direttamente in Messico, dove è ricercato dalla giustizia perché sospettato di un traffico di 5,5 tonnellate di cocaina nel 2006.
UNA FESTA PER LA GUINEA BISSAU

Il link all'articolo del Resto del carlino su una festa a Occhiobello per raccogliere fondi per la realizzazione di un pozzo nel villaggio N'Dame, indispensabile per portare acqua potabile durante tutto l'anno

http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/rovigo/2008/09/04/116006-festa_africa.shtml

martedì, settembre 02, 2008

IN VISTA DELLE ELEZIONI
E' un appuntamento fondamentale per la Guinea Bissau, quindi molti dei prossimi post saranno sicuramente incentrati sulle elezioni. E Namitipenabula proverà a seguirle nel miglior modo possibile, dall'organizzazione ai programmi, dai candidati alle reazioni del paese.

L'Unione europea (UE) invierà 50 osservatori per le elezioni parlamentari del 16 novembre in Guinea Bissau. Lo ha annunciato ieri un delegato della Commissione europea a Bissau.
Durante il suo intervento alla cerimonia della firma del protocollo che definisce gli obiettivi dell'Unione europea nella missione di osservazione elettorale in Guinea-Bissau, Franco Nulli ha detto che l'invio di osservatori dei "27" rappresenta "l'interesse dell'Unione europea nel processo democratico in Guinea".
I primi cinque osservatori europei arriveranno a Bissau all'inizio di ottobre, e rimarranno nel paese fino a dicembre. La seconda squadra, composta da 20 membri (gli osservatori di lungo periodo), giungeranno nel paese a metà ottobre, per rimanere fino alla fine di novembre, mentre il terzo gruppo di 25 persone, raggiungerà Bissau, una settimana prima delle elezioni, per ripartire poi una settimana dopo.

lunedì, settembre 01, 2008

ELEZIONI, TUTTO PROCEDE BENE

La Guinea Bissau ha rispettato tutte le condizioni per lo svolgimento delle elezioni legislative previste per il prossimo 16 novembre. Lo ha detto il presidente della Commissione nazionale elettorale della Guinea Bissau.
Aladji Mané. Mané, che ha parlato al termine di una riunione del Gruppo di contatto delle Nazioni Unite alla Guinea-Bissau, ha precisato che le condizioni finanziarie saranno soddisfatte fino al prossimo settembre per far fronte ai costi delle operazioni elettorali e pagare i debiti contratti dalla sua struttura nel corso del precedente scrutinio.
Il gruppo di contatto comprende rappresentanti di tutta la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS), della Comunità di Paesi in lingua portoghese (CPLP), l'Ufficio delle Nazioni Unite in Guinea-Bissau (UNOGBIS). Da parte sua, il Segretario di Stato portoghese per la cooperazione, Joao Gomes Cravinho, ha detto che la Guinea-Bissau ha bisogno di nove milioni di dollari per le operazioni di voto previste per il 16 novembre prossimo. L'ufficiale portoghese ha poi sottolineato la fiducia e la volontà della comunità internazionale a sostenere la Guinea-Bissau.
Cravinho ha detto inoltre che la prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite, fissata per il prossimo settembre a New York (Stati Uniti) sarà l'occasione per difendere la causa della Guinea-Bissau, a nome della Comunità dei Paesi in lingua portoghese (CPLP). Più di 500 mila potenziali elettori sono stati registrati sulle liste elettorali durante il censimento condotto nel luglio scorso.
FONTE: PANAPRESS