COLERA IN GUINEA BISSAU
Il bilancio dell’epidemia di colera in Guinea Bissau si aggrava: secondo gli ultimi dati, la malattia ha contagiato 6461 persone e causato almeno 122 morti.
Lo rivela Misna, sottolineando che un dirigente dell’organizzazione non governativa Medici senza frontiere, impegnata a fronteggiare l’emergenza insieme con il governo locale e diversi enti delle Nazioni Unite ha ammesso che “nonostante le misure adottate per combattere l’epidemia la situazione non è sotto controllo”.
La città più colpita è con oltre 4500 casi la capitale Bissau, cuore economico e commerciale del paese nonché principale snodo per la diffusione del colera; numerosi episodi di contagio sono stati registrati anche nelle città di Quinara (216) e Oio (215) e nelle isole Bijagos. Diverse settimane fa il governo della Guinea-Bissau aveva sostenuto di non essere più in grado di “contenere” l’epidemia e chiesto urgentemente aiuti internazionali. “Le epidemie di colera – ha detto Franck Bouvet, esperto del Fondo dell’Onu per l’infanzia (Unicef) – sono favorite da abitudini igieniche scorrette, mancanza di acqua potabile e strutture sanitarie inadeguate”. Nella maggior parte della Guinea-Bissau non ci sono acquedotti e, anche nella capitale, gli abitanti fanno affidamento su pozzi “familiari” privi di ogni controllo igienico.
Lo rivela Misna, sottolineando che un dirigente dell’organizzazione non governativa Medici senza frontiere, impegnata a fronteggiare l’emergenza insieme con il governo locale e diversi enti delle Nazioni Unite ha ammesso che “nonostante le misure adottate per combattere l’epidemia la situazione non è sotto controllo”.
La città più colpita è con oltre 4500 casi la capitale Bissau, cuore economico e commerciale del paese nonché principale snodo per la diffusione del colera; numerosi episodi di contagio sono stati registrati anche nelle città di Quinara (216) e Oio (215) e nelle isole Bijagos. Diverse settimane fa il governo della Guinea-Bissau aveva sostenuto di non essere più in grado di “contenere” l’epidemia e chiesto urgentemente aiuti internazionali. “Le epidemie di colera – ha detto Franck Bouvet, esperto del Fondo dell’Onu per l’infanzia (Unicef) – sono favorite da abitudini igieniche scorrette, mancanza di acqua potabile e strutture sanitarie inadeguate”. Nella maggior parte della Guinea-Bissau non ci sono acquedotti e, anche nella capitale, gli abitanti fanno affidamento su pozzi “familiari” privi di ogni controllo igienico.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home