BREVISSIME
1) I Sostenitori del Presidente della Repubblica Nino Vieira hanno dichiarato che il Capo dello Stato dovrebbe sciogliere il Parlamento, invece di cambiare il Governo. In una conferenza stampa tenutasi oggi in Bissau, Paulo Carlos de Medina, coordinatore dei sostenitori di Nino Vieira, ha spiegato che lo scioglimento del Parlamento è la miglior soluzione per uscire dalla crisi che attraversa il Paese in queste ultime settimane. De Medina, a capo di un gruppo di persone che appoggiò la Campagna Elettorale di Nino Vieira nelle Presidenziali del 2005, ha dichiarato di star organizzando una manifestazione popolare per dimostrare quanto affermato e ribadire al Presidente la sopraccitata richiesta. A suo dire, il Governo di Aristide Gomes stava svolgendo un ottimo lavoro, tra cui spiccavano il pagamento dei salari arretrati tramite banca, l’inizio dei lavori del ponte sul Rio Cacheu e la tavola rotonda dei Paesi Donatori. Secondo lui, infine, dopo la dissoluzione del Parlamento, Nino potrebbe formare un Governo di iniziativa presidenziale e, successivamente, convocare elezioni legislative anticipate.
2) Il Rappresentante del Segretario Generale dell’ONU in Guinea Bissau, Shola Omoregie, ha dichiarato che l’ONU e la comunità internazionale stanno seguendo ed accompagnando da vicino la crisi politica che attraversa il Paese. Il lavoro che l’ONU stà svolgendo, non è interferire nella politica interna del Paese, ma cercare occasioni di dialogo tra, e con i rappresentanti delle varie forze politiche coinvolte, attraverso un dialogo franco. Omoregie ha sottolineato, in questa fase politica così delicata, l’importanza di lavorare per sostenere il popolo della Guinea Bissau, ed ha invitato i paesi stranieri donatori a non abbandonare il Paese a se stesso.
3) L’impresa scozzese PREMIER OIL ha abbandonato le trivellazioni, in vista dello sfruttamento dei giacimenti di Petrolio, del pozzo “Espinafre 1”, in Guinea Bissau, e sposterà le attrezzature in un area vicina, denominata “Eirozes 1”, che comincerà a sfruttare a breve. In una dichiarazione al giornale scozzese Evening News, il responsabile dell’azienda, Simon Lockett, ha giustificato tale rinuncia ritenendo gli obbiettivi preposti non raggiungibili, in un pozzo che, considerato di grandi potenzialità, sarà adesso chiuso ed abbandonato, dopo che durante le trivellazioni, sono stati scoperti depositi di sale troppo superficiali, che hanno obbligato a svariati tentativi di deviazione delle perforazioni, in un terreno però troppo instabile. Da qui la decisione di spostare la piattaforma “Santa Fè” sul secondo giacimento. L’area data in concessione per lo sfruttamento del greggio alla Premier Oil, dal Governo della Guinea Bissau, copre, in totale, una superficie di 5.800 Km quadrati di spazio marino, con profondità che varia dai 10 ai 2000 metri.
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