Scritto da Inàcio Valentim
Inviato da Fernando Casimiro
“ Per la prima volta, nella storia politica del paese, in mezzo ad una profonda crisi istituzionale, non si è ancora udita la voce e l’opinione dei militari, riguardo quanto stà accadendo in Guinea Bissau. Sarà perché le milizie hanno imparato a convivere con la democrazia? Dubito!!
Il silenzio dei militari, relativamente all’attuale questione costituzionale guineense, rivela l’equilibrio di forze tra le due fazioni militari che lottano per “Nino”, indipendentemente dal fatto che entrambe lo odino.
E’ chiaro,il Generale Presidente approfitta della situazione, che in termini di solidità non gli è certo favorevole, per umiliare la classe politica che lo vorrebbe fuori.
Le guerre di concorrenza al potere politico, tra l’ala di Artur Sanhà e quella di Helder, permettono a Nino di indebolire la povera opposizione che decise, appoggiandolo al secondo turno delle Presidenziali del 2005, di suicidarsi. Così, Nino, sapendo che ognuna delle frange militari, non ci penserebbe troppo a scannarsi con l'altra, una volta che una di esse detenesse la supremazia sulle Forze Armate, continua a giocare al discredito di coloro che, credono, comunque e malgrado tutto, di essere oppositori (il , PUSD ne è l’esempio).
Il Silenzio Militare ha anche a che vedere con la convivenza tra Governo ed i militari stessi, rispetto, per esempio, al traffico di droga. Alcuni ufficiali sanno che, la caduta del Governo, può implicare un tentativo di smantellamento del cartello di denaro sporco, che ad essi procura ingenti guadagni, grazie all’illecito traffico.
Se in questa prima fase della crisi istituzionale non si sono uditi interventi dei militari, c’è da sperare che questi non avvengano nella seconda, in cui, un nuovo Governo, potrebbe decidere di combattere seriamente il traffico di droga, dovendo sicuramente confrontarsi con le resistenze dei graduati….e sai che festa!!??
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