martedì, giugno 19, 2007

BREVISSIME

1) Il Senegal ha proibito le esportazioni di Benzina verso la Guinea Bissau, dove questo tipo di combustibile manca da circa due settimane. Delle dieci pompe di benzina presenti nella capitale, uno solo avanza ancora un po’ di carburante. Perciò, il Governo Bissau guineense ha firmato una circolare che invita l’Esecutivo Senegalese ad una deroga della misura, tenendo conto delle drammatiche conseguenze che essa stà avendo in Guinea Bissau. La decisione di Dakar sarebbe motivata dai numerosi debiti che Bissau ha accumulato, nei pagamenti del prezioso combustibile che, seppur meno utilizzato del Gasolio, manda comunque aventi ancora diversi autoveicoli e generatori presenti nell’ex colonia portoghese.

2) L’inizio degli esami finali in varie scuole della Guinea Bissau, ha dimostrato che molti insegnanti hanno boicottato l’invito dei sindacati di categoria, fatto giorni fa, di non eseguire le prove di fine anno, in segno di protesta contro i mancati pagamenti delle mensilità arretrate. “La scuola, in Guinea Bissau è iniziata a Gennaio!!! Pur essendo concordi nel constatare l’ingiustizia di non veder pagati mesi di lavoro, non possiamo privare gli alunni del loro diritto di svolgere i test finali e ricevere le valutazioni dell’anno”, ha detto un insegnante di un liceo di Bissau.

3) L’analista politico guineense Joao Silva Monteiro ha affermato che la Guinea Bissau corre rischi di un nuovo conflitto armato, dovuto alla proliferazione ed alle questioni legate al traffico di droga. Ex Ministro dell’Educazione e degli Affari Esteri, Rettore dell’Università Colina de Boè, Monteiro ha fatto un analisi in parallelo tra la situazione attuale e quella che portò al conflitto armato del 1998\99. Secondo lui, il Paese vive una situazione identica a quella passata. Ciò che più sembra emergere dalla sua analisi è, al di là del palese coinvolgimento di alcuni organi statali nel traffico, la strana modalità con la quale il problema in questione viene affrontato dalle autorità, cioè, facendo molto rumore intorno alla questione, coinvolgendo continuamente gli organi di comunicazione sociale in un susseguirsi di squilli di tromba sull’argomento. Secondo Monteiro, il rischio che questo traffico miliardario possa condizionare a suo piacimento la condizione politico economica del paese c’è e va preso in considerazione anche in vista delle prossime (Marzo) elezioni legislative.