lunedì, maggio 28, 2007

CHI ACCUDIRA’ LA GUINEA BISSAU?

(foto NAMITIPENABULA-Giuseppe Negro)

Scritto da: Domingos Pereira (Mortunega)

Inviatomi da: Fernando Casimiro

“ Raccolto nei miei pensieri, meditai sulla nostra Guinea Bissau e fui invaso da un sentimento di tristezza. Sentii per un attimo la rassegnazione invadere la mia coscienza ed il mio spirito di lotta.

Guardai al passato e ricordai immagini avvilenti, le promesse vane di questo pezzo di mondo ipocrita e pensai, con amarezza alle pagine di speranza che si estendevano all’orizzonte del mio popolo. Mi sono rivisto quando entrai, per la prima volta, in Mansoa come guerrigliero…

In quel giorno indimenticabile vidi la speranza a portata di mano e sognai la felicità…tanta era l’ambizione ed il sogno di una vita migliore, tracciata nella sofferenza della lotta, per la nostra giovane Nazione.

Fù un sogno che durò poco. L’effimera speranza di uno stato protetto dal detto “Piccolo nelle dimensioni ma grande nella fama”, come disse il nostro leader immortale Amilcar Cabral, è caduta con la comparsa di un uomo, le cui ambizioni circoscritte alla ricerca della personale ricchezza e dal potere, hanno provocato vergogna e l’infrangersi dei sogni contro un muro.

Tutto iniziò una triste mattina del 14 Novembre del 1980. In poco tempo i tempi cambiarono e la disillusione passò ad imperversare nel nostro quotidiano; riforme selvagge e corrette si susseguirono; la morte dei compagni di lotta avvennero, le persecuzioni, la prigionia arbitraria, le torture, le esecuzioni sommarie, la dittatura, la corruzione, l’arricchimento illecito, l’appropriamento di beni pubblici, l’ingratitudine, popolarono l’orizzonte del nostro popolo e minarono le attese di una speranza legittima, forgiata da una lotta intrisa dei principi datici dal nostro Amilcar Cabral.

Avvenne il 14 Novembre e si interruppe il ciclo di speranza per il popolo della Guinea Bissau. Invece di speranze e sogni promessi, entrammo in un processo di retrocessione irreversibile e con conseguenze imprevedibili a medio termine.

Riprendendomi da questa meditazione incubo, ripresi forza nel corpo e trovai l’energia per scrivere e supplicare perché CI SI PRENDA CURA DELLA NOSTRA GUINEA BISSAU…per favore…AIUTATECI!

Una supplica che si giustifica, se teniamo conto dello stato attuale in cui vive il nostro Paese.

Dopo un breve tempo di speranze vissuto con le elezioni del 2004 e la vittoria del PAIGC di Carlos Gomes Junior nelle legislative, si è visto poco dopo il ritorno rocambolesco ed illegittimo del Generale nel paese, che si è fatto beffe della nostra sovranità, con le armi del potere e l’aiuto del suo amico e compagno di dittatura e di carneficina di innocenti, altro Generale Lantana Contè (Presidente della Guinea Conakry).

Il Generale è arrivato con un elicottero da guerra, scortato da mercenari, la follia ubriaca e ceca dei suoi sostenitori e complici, della Commissione Nazionale Elezioni (guidata da Aladje Manè) e dalla comunità internazionale, in particolare CPLP e CEDEAO, che hanno ricollocato il Generale sul piedistallo della presidenza guineense.

Senza vincere, il Generale è ritornato ad essere presidente della Guinea Bissau. La comunità internazionale ha sottoscritto la validità del suffragio del paradosso e della vergogna. Ma voglio che ricordiate questo mio presagio: Non ci saranno mai, in Guinea Bissau, elezioni libere, giuste e trasparenti …ad esse seguiranno, se non saranno prese misure per tempo, bagni di sangue o colpi di stato imposti dai Militari. Malgrado io sia apprensivo e contrariato, è questo il mio presagio per il futuro democratico del Paese. Questa resterà la regola del gioco, se nulla sarà fatto per invertire questa tendenza disastrosa, fatta di immanicamenti e colpi di forza, che continuano a minare la nostra giovane democrazia.

Oggi, la Guinea Bissau è un paese alla deriva, lasciato al suo destino ed ai capricci del Generale della morte, un paese ingovernabile e del “si salvi chi può”, e del gioco del magna magna, sia riguardo la droga , che sui conti pubblici. Oggi la Guinea Bissau è un paese di despoti e di sanguinari; un paese alla mercè dell’umore dei “Rambo” delle forze armate; un paese nelle mani di comandanti e squadroni di “marginali” che hanno trasformato le nostre forze armate in un ambiente corrotto, sanguinario, padrone e beneficiario dei traffici di droga, un paese esposto ed esibito al narcotraffico mondiale, un paese sempre più pino di delinquenti e peggiori personaggi di ogni specie.

E’ raro oggi, in un qualsiasi aeroporto di entrata in Europa, non assistere alla detenzione di un cittadino guineense, perché corriere della droga e\o di altre porcate legate al mondo degli stupefacenti. Il nome del nostro paese è menzionato per i peggiori motivi.

Ma stranamente, l’impassibilità impera nel Paese. Il silenzio è d’oro, ognuno guarda ai suoi conti e chiude gli occhi…

Si sa e si constata che esiste complicità interna ai nostri governanti, complicità attiva, e non passiva, che parte dai livelli più alti delle gerarchie statali (Presidente della Repubblica), passando per quelle militari, giungendo fino ai più bassi graduati del nostro esercito. I segni esterni di ricchezza sono evidentissimi nelle persone appartenenti ai due gruppi citati. Questi segnali sono scioccanti e contrastano fortissimamente con la povertà generalizzata che imperversa in Guinea Bissau. I guadagni che il traffico di Droga ed il riciclaggio dei guadagni ad esso collegati porta a questi personaggi sono, certamente, ben identificabili.

Adesso...mio Dio, quello che non si capisce è come tutta questa ingovernabilità e comparsa del narcotraffico possa passare per un paese dipendente, in tutto, dalla Comunità Internazionale, e NULLA è FATTO, come se la Guinea Bissau non fosse considerato un Paese facente parte delle altre nazioni del mondo.

Cosa ha fatto il tanto decantato progetto e le misure della UNODC per l’Africa Occidentale e Centrale; cosa fanno gli uffici delle Nazioni Unite e della CEDEAO in Guinea Bissau; cosa fanno gli uffici della GIABA e CENTIF presenti in Guinea Bissau, per denunciare e combattere senza tregua questo flagello e riscattare il nostro paese dall’incubo del narcotraffico e della corruzione?

Cosa fa il Rappresentante dell’ONU per combattere la droga nell’Africa Occidentale, il signor Antonio Mazzatelli, confortevolmente residente a Dakar e profumatamente pagato, per denunciare questa tremenda situazione che la Guinea Bissau vive?

Sono certo che, il Mazzatelli, sa che il signor Quecuto Manè, principale cervello del trasporto di oltre 2 tonnellate di Droga, di cui 680 chilogrammi furono intercettati e sequestrati a Djugudul dalla nostra brava Polizia giudiziaria, fu “riscattato” per mano militare dallo stesso Capo di Stato Maggiore della Marina della Guinea Bissau, Bubu Na Tchutu ed i suoi scagnozzi, tolto dalle mani della Polizia e scortato come un barone colombiano direttamente al nostro aeroporto ed imbarcato per Dakar, dove passeggia principescamente su un Cheyenne nuovo di zecca, passando da una festa all’altra nelle belle spiagge di Dakar. E saprà, il nostro caro signore, che questo individuo continua a mettere mano a questi traffici anche in Dakar, con il nostro Capo di Stato Maggiore, che egli dice essere suo zio!!?

Per questo il mio supplizio, perchè ci si prenda cura della Guinea Bissau o semplicemente la si cancelli dalla mappa delle Nazioni Unite o la si inserisca annettendola alla Colombia, come una delle sue provincia per il suo Narco Impero…e quando così sarà, spero di non avere l’opportunità di assistere a questo dolore.

Accudite la Guinea Bissau,…non per noi, vecchi e stanchi, ma per il futuro dei suoi figli.

Certo si può dire, chi conosce la nostra realtà, che non vi era altra da aspettarsi, quando si consegna, attraverso elezioni fraudolente e piene di sospetti, un paese carente di tutto ad un Generale il cui modus vivendi è la corruzione, l’arricchimento illecito, l’eliminazione fisica dei suoi avversari, il nepotismo, l’avidità di denaro e la ricchezza facile…infine, quando si consegna, in modo mafioso, un paese che viene emarginato, con legittime aspettativa, create da un Governo che prometteva bene, nonché competente, ad un Generale predatore che in 18 anni di suo malgoverno, ha lasciato un paese con un saldo negativo di disgrazie, miserie e ritardi socio economici a tutti i livelli, come raramente si è visto nel continente Africano.

In contropartita, a questo scenario di povertà e quasi distruzione in cui il Generale ha lasciato il paese, i conti bancari ed il suo impero immobiliare, si estendono dalla Guinea Bissau al Portogallo, passando per Belgio, Parigi, Dakar, Conakry e vari altri Off-Shores di riciclaggio di denaro sporco, proveniente da traffici illeciti.

Ancora una volta, oh mio (nostro) popolo supplico: PRENDETE IN MANO LA GUINEA BISSAU E SALVATE IL SUO POPOLO.