giovedì, marzo 22, 2007

LA DITTATURA SEMPRE PRESENTE.......................................

Testo di Fernando Casimiro

“ La crisi politica in Guinea Bissau, scaturita dalla sordità e dai silenzi di Nino Vieira, padrone della nostra terra, è seguita con apprensione e preoccupazione, non solo dai guineensi ed amici della Guinea Bissau, ma anche dalla comunità internazionale e, questa volta, anche con l’attenzione da parte degli Stati Uniti d’America, i quali hanno chiesto chiarimenti a riguardo.

Credo che questa volta i guineensi non si limiteranno a rassegnarsi alle manovre dei padroni della loro terra e magari all’uso, da parte di questi, della forza, lamentando il fattoche: se la Guinea Bissau fosse un paese ricco, certamente i suoi problemi sarebbero visti e tenuti in considerazione dalle potenze mondiali.

E la Guinea Bissau è, di fatto, un ricco paese che in futuro può diventare un paese ricco, a patto che si sfruttino bene le sue risorse umane e naturali, si elimini la dittatura e si coltivi la cultura della Democrazia, dove la libertà di pensiero e di azione venga ad essere la base delle relazioni del suo popolo, in conformità a quanto scritto sulla Costituzione della Repubblica.

La crisi scaturita con l’approvazione della mozione di sfiducia al Governo di Aristide Gomes, designato ed appoggiato da Nino Vieira, è tale per non aver tenuto conto degli articoli della Costituzione, in questo caso il N°104.

Vari specialisti in materia costituzionale hanno confermato che l’attuale Governo è caduto, costituzionalmente parlando, senza ombra di dubbio.

Se il Governo è caduto per un atto previsto dalla Costituzione, deciso da un organo Sovrano (il Parlamento), è logico affermare che tutte le azioni e le funzioni di questo Governo diventano illegali, in quanto è il Parlamento, in funzione dei numeri dei Deputati o delle coalizioni, che sostiene e legittima un Governo. Non è al Presidente della Repubblica che spetta ciò. Al Presidente spetta agire in funzione delle decisioni e della situazione data a conoscere da parte del Parlamento.

Nino Vieira sa molto bene che un nuovo Governo venuto fuori dal Patto di Stabilità, è l’inizio della fine del suo regime, è farà di tutto per frenare la formazione di un Governo uscito fuori dall’accordo dei tre partiti.

Faccio un appello ai Guineensi ed alla Comunità internazionale perché non si aprano porte a negoziati, su un atto previsto dalla nostra Costituzione.

Questo non è il momento dei negoziati, ma piuttosto del compimento delle decisioni venute fuori dal Parlamento e previste nella Costituzione della Repubblica.

Lo spirito di dialogo non si inserisce nell’applicazione di un articolo chiaramente definito e che si fonda su basi democratiche.

Non si può negoziare la Costituzione della Repubblica in funzione delle convenienze. Non si fece questo quando Nino Vieira fù proclamato Presidente, malgrado tutti i reclami a riguardo. Non si fece questo quando Carlos Gomes Junior fu dimesso da Nino Vieira malgrado la mancanza di argomenti per una spiegazione politica dell’esonero.

Il momento è semplicemente quello di assumersi delle responsabilità nei confronti del giuramento fatto dal Presidente della Repubblica al momento della sua presa di incarico, davanti ai guineensi:

Art. 67: Il Presidente della Repubblica eletto, è investito del suo incarico nella riunione plenaria dell’Assemblea Nazional Popolare, da parte del rispettivo Presidente, prestando il seguente giuramento: “GIURO, SUL MIO ONORE, DI DIFENDERE LA COSTITUZIONE E LA LEGGE, L’INDIPENDENZA E L’UNITA’ NAZIONALE, DI DEDICARE LA MIA INTELLIGENZA E LE MIE ENERGIE AL SERVIZIO DEL POPOLO DELLA GUINEA BISSAU, COMPIENDO CON TOTALE FEDELTA’ I DOVERI E LE FUNZIONE PER LA QUALE SONO STATO ELETTO”

Il popolo guineense deve contrapporsi a quest’attitudine dittatoriale che vige nel paese e che è una caratterizzazione cronica di Nino Vieira.

Il popolo guineense deve esigere responsabilità e compimento dei doveri, da parte degli organi di sovranità.

Continuiamo a lavorare!"