martedì, novembre 25, 2008

Preoccupazione per la stabilità dopo il fallito golpe di domenica


Sembra essere tornata la calma a Bissau, dopo il fallito tentativo di golpe da parte di alcuni militari. Domenica 23 novembre, un gruppo di soldati ha attaccato la residenza del Presidente Joao Bernardo “Nino” Vieira con mitragliatrici e granate, uccidendo un militare di guardia e ferendone un altro. Ma non sono riusciti a uccidere o rovesciare il capo di Stato. Cinque soldati sono stati arrestati, mentre sarebbe ancora ricercato il leader dei golpisti, Alexandre Tchama Yala, un sergente di marina.
L'assalto alla residenza presidenziale è stato condotto subito dopo la proclamazione dei risultati delle elezioni legislative del 16 novembre, vinte dal PAIGC (Partito africano per l'indipendenza della Guinea e di Capo Verde), la formazione politica del Presidente Vieira, che ha ottenuto 67 seggi sui 100 disponibili. I risultati sono stati contestati dall'ex Presidente Kumba Yala, che è imparentato con il presunto leader del commando di golpisti, Tchama Yala. Il partito di Kumba Yala, il Partito per il Rinnovamento Sociale, ha ottenuto 28 deputati.
L'episodio ha gettato di nuovo il Paese nello sconforto perché le elezioni erano viste come un passo verso l'affermazione della democrazia. Gli Stati vicini della Guinea Bissau, che avevano messo in allerta le loro truppe durante il golpe, hanno condannato il tentato colpo di Stato, esprimendo preoccupazione per il deterioramento della sicurezza interna del Paese. La Guinea Bissau è diventata un importante snodo del traffico di cocaina che dall'America Latina giunge in Europa, facendo scalo nell'Africa occidentale. Una situazione che coinvolge anche i Paesi limitrofi e che minaccia di destabilizzare l'intera area, a causa della corruzione e del consumo crescente di cocaina tra le stesse popolazioni locali.
Una delegazione della CEDEAO (la comunità economica e finanziaria dell'Africa occidentale) è attesa a Bissau per valutare la situazione. Il Presidente del Senegal, Abdoulaye Wade, ha proposto di tenere a Dakar una conferenza sulla Guinea Bissau per “diagnosticare con attenzione i problemi di questo Paese fratello, con un accento particolare su quelli portati dai trafficanti di droga, per apportare soluzioni efficaci e durature”.

Fonte: fides.org