venerdì, settembre 21, 2007

LA GUINEA BISSAU E L'ITALIA 5

Ecco l’ultima parte del nostro mini reportage…Tiriamo le conclusioni!

Situazione politica difficile e confusa, emergenza traffico di droga, libertà di stampa messa a repentaglio, economia barcollante, problemi con energia elettrica e acqua e via discorrendo: purtroppo, come abbiamo constatato, il quadro della Guinea Bissau non pare essere sereno. Le elezioni, previste per il prossimo anno (a meno di rinvii), potrebbero rappresentare una svolta. Il condizionale, però, è d’obbligo in questo caso.
“Si deve votare il prossimo anno, lo ripetiamo”, spiegano i nostri disponibilissimi amici bissau guineensi, “ma forse non ci sarà nessuna svolta”. E allora quale potrebbe essere una soluzione, seppur temporanea?
“Attualmente, a nostro giudizio c’è una sola possibilità, anche se umiliante per la nostra nazione: il commissariamento a opera dell’ONU!”
Purtroppo una soluzione del genere, anche se a denti stretti, sono in diversi analisti politici e interessati alle dinamiche politiche della Guinea Bissau a citarla come l’unica possibile, al momento. Un commissariamento che sarebbe, non lo nega nessuno, una sorta di sconfitta per il paese e che aprirebbe scenari forse impossibili da prevedere in questo momento. Ma, per chi è ormai sfiduciato su una presa di coscienza e di responsabilità interna, appare l’unico “rimedio” possibile.
La nostra chiacchierata con gli amici bissau guineensi ha toccato tante tematiche, legate non solo alla Guinea Bissau, ma anche al concetto di immigrato, del rapporto con la propria gente e così via. La possibilità di incontrare anche realtà che operano in Guinea Bissau dall’Italia, delle quali avremo modo di parlare ancor di più in seguito, ci ha permesso di comprendere le dinamiche di integrazione tra popoli differenti e di cooperazione (un altro termine del quale si abusa a sproposito). A conclusione di questa breve testimonianza, però, non vorremmo che emergesse semplicemente un pensiero negativo o pessimistico della situazione in Guinea Bissau e delle possibili derive delle problematiche esistenti. Se dovessimo optare infatti per
un titolo a quest’ultima parte del nostro racconto, opteremmo per “DELUSI SÍ, RASSEGNATI MAI”.
Perché questo è in realtà il principio che abbiamo potuto constatare nelle persone con le quali ci siamo relazionati. Una forte e quanto mai realistica (spesso fin troppo evidente) comprensione delle difficoltà e delle problematiche esistenti in Guinea Bissau, ma consapevoli di poter fare qualcosa, di agire, di poter essere parte integrante di un cambiamento, che seppur duro, difficile, lento, può avvenire.
Le associazioni, i missionari, i volontari, i bissau guineensi presenti in Italia, sono tutti accomunati da questa convinzione: è difficile, ma qualcosa si può fare. E’ per questo che la delusione è evidente, lo scoramento è forte quando progetti o ambizioni vengono meno per cause incomprensibili o perché qualcuno vuole evitare che si realizzino, ma la rassegnazione non sembra in alcun modo serpeggiare nelle menti di queste persone. E nemmeno nelle nostre.
Delusi sì, rassegnati mai!


Speriamo vivamente che questo mini reportage sia stato apprezzato e sia stato fonte di riflessioni. In seguito presenteremo nuovamente le associazioni che abbiamo incontrato e vi rinnoviamo l'invito a contattarci per indicarci bissau guineensi in Italia da intervistare o realtà che operano per la Guinea Bissau e iniziative (mostre, concerti, etc...)