domenica, luglio 22, 2007

Il Grand Hotel della droga


Pubblichiamo da www.peacereporter.net
Articolo di Matteo Fagotto


In balia dei cartelli sudamericani, la Guinea Bissau è il primo esempio di narco-Stato al mondo.

Che cos'è un narco-Stato? La risposta migliore è sintetizzata nelle parole di un diplomatico europeo, residente in Guinea-Bissau, sentito da PeaceReporter dietro garanzia dell'anonimato: “Qui non ci sono istituzioni, i salari dei dipendenti pubblici vengono pagati ogni 4-5 mesi, non c'è acqua e l'elettricità manca da 16 anni. Non c'è neanche una prigione, la polizia ha in dotazione tre radio e due auto, ma senza la benzina per farle partire. La comunità internazionale ha dimenticato questo Paese, e si limita a interventi dell'ultimo minuto per pagare gli stipendi alle Forze Armate e evitare colpi di stato”. La Guinea-Bissau, una guerra civile alle spalle e nessun futuro davanti, è finita alla mercé dei signori della droga. Che l'hanno trasformata in uno dei centri di stoccaggio di stupefacenti più importanti al mondo.

( Il palazzo presidenziale a Bissau, distrutto durante la guerra civile e mai ricostruito)


Storia. Ex-colonia portoghese indipendente dal 1974, la Guinea-Bissau non è mai stata un Paese particolarmente fortunato: una lunga serie di colpi di Stato (l'ultimo nel 2003) e due guerre civili ne hanno minato la stabilità interna e lo sviluppo economico. La principale esportazione è la sconosciuta noce di acagiù e, nonostante i manghi crescano spontanei per le vie della capitale Bissau, il Paese deve inportarne il succo dall’Olanda, vista l’assenza di qualsiasi attività produttiva.
Non stupisce che i cartelli della droga abbiano fatto della Guinea-Bissau il loro paradiso. Qui, i carichi provenienti dall’America Latina, dal Marocco o dall’Asia vengono stoccati e spediti in Europa. “La mancanza di strutture fa sì che i trafficanti in Africa corrano rischi molto ridotti, sia per eventuali sequestri sia in termini giudiziari, se venissero arrestati”, dichiara a PeaceReporter Antonio Mazzitelli, responsabile dello United Nations Office on Drugs and Crime per l’Africa centrale e occidentale.

(Isole di mangrovie al largo della costa)

Profitti. A favorire i signori della droga ci si mette anche la natura: la miriade di isole di mangrovie situate sulla costa sono dei nascondigli ideali per i carichi provenienti via mare, mentre per quelli via aerea sono sufficienti le improvvisate piste d’atterraggio costruite durante la guerra civile. “Per far atterrare un Antonov o un Gulfstream basta un km di pista in terra battuta – continua Mazzitelli – Sono aerei che costano 700 mila dollari e possono caricare due tonnellate e mezzo di droga, per un valore di 150 milioni di dollari”.
Profitti enormi, una piccola parte dei quali rimane nel Paese per ‘comprare’ polizia e ufficiali. “E come potrebbe essere altrimenti – confida la nostra fonte anonima – Stiamo parlando di somme enormi in uno stato dove non c’è un euro. Per opporsi al potere della droga bisogna essere un eroe, e neanche quello basta: minacce e intimidazioni contro chi combatte il traffico sono sempre più frequenti”. A giugno, il capo della polizia è stato inspiegabilmente sostituito, nonostante avesse contribuito al sequestro di due partite di cocaina complessivamente superiori a 1200 chili. Per la cronaca, metà del carico sequestrato è inspiegabilmente ‘scomparso’, e la commissione d’inchiesta creata per indagare sull’accaduto ha messo sotto accusa l’ex-premier e i ministri di Difesa, Finanze e Giustizia.

Traffico. I margini di guadagno sono talmente alti che nel commercio si sono inseriti anche alcuni freelance, europei o africani con regolare permesso di soggiorno che acquistano tre o quattro chili di droga alla volta per venderla in Europa. Secondo i dati dell’Onu., nel 2005 un chilo di cocaina in Africa occidentale costava 16 mila dollari, in Europa 42 mila all’ingrosso. Per la vendita al dettaglio, i prezzi salgono fino a 80 mila dollari.
Lo scorso aprile, l’Unione Europea ha creato un’agenzia ad hoc per combattere il traffico di droga. In quattro mesi, la task-force ha portato al sequestro di 5 tonnellate di droga provenienti dalle Americhe. Un buon risultato, ma una goccia nel mare se comparato con le almeno 200 tonnellate di stupefacenti che, secondo i dati dell’Interpol, transitano ogni anno in Africa occidentale.

(Una partita di droga sequestrata a Bissau)


Problemi.
Per rendersi conto della gravità della situazione, basti pensare che la droga sequestrata nell’ultimo anno in Guinea-Bissau aveva un valore pari al 10 percento del Pil del Paese. I trafficanti la fanno da padroni, tanto da permettersi di girare per le strade di Bissau senza armi. Il fenomeno è così grave da mettere in pericolo le stesse istituzioni. “In un Paese così povero, un politico sostenuto dai trafficanti con qualche milione di dollari quanti voti si compra? E, una volta al potere, cosa fa?”, continua il diplomatico. Senza contare che la Guinea-Bissau deve affrontare anche altri problemi: l’instabilità politica, il traffico di minori verso i Paesi circostanti e le incursioni dei ribelli della vicina Casamance, per esempio. Troppo per uno stato, anzi un narco-stato, ormai liquefatto. “Narco sì, ma dov’è lo stato? – conclude ironica la nostra fonte – Quali servizi offre la Guinea-Bissau ai suoi cittadini? Qui manca tutto, di conseguenza viene meno il ‘contratto’ tra cittadini e Stato. Che incentivo ha la gente a rispettare le leggi?”
Problemi non risolvibili senza un intervento della comunità internazionale. Che, come gesto di buona volontà, potrebbe cominciare col ricostruire l’unica prigione del Paese, distrutta durante la guerra civile. Da allora, tutti i delinquenti del Paese vengono ospitati in celle di fortuna all’interno del ministero del Commercio…

3 Comments:

Blogger coordinatore said...

complimenti per il Blog...e bravi Eddy e Fulvio...avete dimostrato a tutti di poter essere ampiamente autonomi nel continuare questa fantastica avventura che è il Blog NAMITIPENABULA...vi sostengo con tutto il cuore...NON MOLLATE!
Un abbraccio...Marco...fù coordinatore!!!

9:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

leva quel "fu" coordinatore...sei e resterai sempre
"IL COORDINATORE"!!!
fatti sentire con le tue novità...

11:14 AM  
Blogger a1oradaqui said...

Ciao coordinator...che è stu "fu" anè....e fatti sentire,raccontaci....ciaoooo

11:20 AM  

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