Le "brevi"
1) Gli Stati Uniti hanno riaperto sabato scorso un ufficio diplomatico in Guinea Bissau, dopo un decennio di assenza. Washington chiuse la sua missione diplomatica a Bissau più di dieci anni fa, poco prima dello scoppioi della guerra civile, ma ha continuato a mantenere relazioni diplomatiche con l’ex colonia portoghese attraverso la sua ambasciata nel vicino Senegal.
“La riapertura di questo ufficio” – ha detto l’ambasciatore statunitense in Senegal, Janice Jacobs – “getta le basi per la riapertura dell’Ambasciata Usa a Bissau”. L’ambasciatore si é detto inoltre preoccupato del perdurare del traffico di droga nel paese. (Fonte Reuters)
2) Oltre allo spagnolo, lingua ufficiale, e al francese, adottato di recente come idioma di Stato perché parlato nei paesi vicini ma in realtà poco conosciuto dalla popolazione locale, la Guinea Equatoriale ha deciso di adottare il portoghese come terza lingua ufficiale per poter entrare nella Comunità delle nazioni di lingua portoghese (Cplp) e, nel lungo periodo, ottenere da queste appoggio sul fronte economico e sanitario. L’ex colonia spagnola abitata da oltre mezzo milione di persone, attualmente ‘osservatore associato’ della Cplp, dovrebbe facilmente ottenere il consenso al pieno ingresso nella Comunità da parte dei suoi Stati membri (Angola, Brasile, Capoverde, Guinea Bissau, Mozambico, Portogallo, Sao Tomé e Principe e Timor est). Fonte Misna
“La riapertura di questo ufficio” – ha detto l’ambasciatore statunitense in Senegal, Janice Jacobs – “getta le basi per la riapertura dell’Ambasciata Usa a Bissau”. L’ambasciatore si é detto inoltre preoccupato del perdurare del traffico di droga nel paese. (Fonte Reuters)
2) Oltre allo spagnolo, lingua ufficiale, e al francese, adottato di recente come idioma di Stato perché parlato nei paesi vicini ma in realtà poco conosciuto dalla popolazione locale, la Guinea Equatoriale ha deciso di adottare il portoghese come terza lingua ufficiale per poter entrare nella Comunità delle nazioni di lingua portoghese (Cplp) e, nel lungo periodo, ottenere da queste appoggio sul fronte economico e sanitario. L’ex colonia spagnola abitata da oltre mezzo milione di persone, attualmente ‘osservatore associato’ della Cplp, dovrebbe facilmente ottenere il consenso al pieno ingresso nella Comunità da parte dei suoi Stati membri (Angola, Brasile, Capoverde, Guinea Bissau, Mozambico, Portogallo, Sao Tomé e Principe e Timor est). Fonte Misna
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