venerdì, giugno 08, 2007

QUARTIERE di BISSAU IN LOTTA

CONTRO LO SMANTELLAMENTO in LOCO

di ORDIGNI ESPLOSIVI

La popolazione di un quartiere di Bissau, è insorta ieri contro un progetto delle autorità, che prevede di far brillare, in modo controllato, vari ordigni esplosivi conservati in un arsenale militare in disuso, presente in quella zona.

Una ONG specializzata nelle operazioni antimine, la LUTCAM, sta lanciando appelli attraverso le radio della Capitale, esortando la popolazione del quartiere INTERRAMENTO e delle zone limitrofe perché si allontanino dalle loro case per un raggio di 2 Km, in modo da prevenirsi dagli inconvenienti dell’operazione.

Un membro della popolazione, Marcelo Indi, ha però affermato che tutti gli abitanti del quartiere non concordano con il progetto delle autorità, che prevede l’innesco controllato di mine anti-carro ed altre svariate munizioni.

Secondo la LUTCAM, l’incomodo per la popolazione si ridurrebbe a molto rumore e, causa esplosione, ad eventuali schegge vaganti, tenendo conto che, tra i vari ordigni, vi sono anche bombe aeree da 500Kg di potenza. Proprio per questo è stato chiesto alla gente, per qualche ora, di allontanarsi dalle case, ha detto la Lutcam.

Gli abitanti del quartiere, dal canto loro, non accettano la richiesta delle autorità, né quella dei tecnici della Lutcam, in quanto si ha paura di lasciare le proprie case, non solo per gli effetti dell’operazione, ma altresì per l’elevato rischio di furti, favoriti dall’assenza dei padroni di casa! E’ ovvio che, comunque, la paura che le onde d’urto delle esplosioni, e le schegge da esse provocate possano danneggiare le abitazioni, è forte tra la popolazione, che ha già vissuto, a riguardo, sulla propria pelle, gli effetti della Guerra del 1998\99.

Prova a tranquillizzare gli animi il presidente del Centro Azione Anti-Mine (CAMI), che giudica i timori della popolazione infondati, cercando di minimizzare la paura di molti, che temono per Bissau, la stessa sorte dell’arsenale di Maputo (Mozambico), esploso improvvisamente poco tempo fà, provocando oltre 30 morti nella zona.

Malgrado tutte le rassicurazioni, la popolazione resta sulla sua linea e, per ora, i lavori sono stati sospesi, in attesa di una decisione finale.