mercoledì, gennaio 17, 2007


VICINATO AGITATO!
Ottavo giorno di sciopero generale in Guinea Conakry, paese confinante a Nord con la nostra Guinea Bissau. Dopo anni di problemi legati al costo della vita ed al mondo del lavoro, ad una classe politica corrotta e despotica, nonchè alla mancanza di mezzi di sussistenza per la maggior parte della popolazione di questo povero paese Africano, ricchissimo di risorse naturali e minerarie, i SINDACATI nazionali CNTG e USTG hanno deciso di indire uno SCIOPERO GENERALE ad OLTRANZA. Motivo scatenante di questo sciopero è stata la richiesta, senza risposta, di rimettere in gattabuia un ex- ministro ed un uomo d'affari liberati per decreto presidenziale. Quest'atto del Presidente Lansana Conte, ha provocato, oltre lo sciopero, scontri tra manifestanti (che hanno assaltato negozi e bruciato pneomatici e spazzatura in strada) e polizia.
Oltre a ciò, con lo sciopero (il terzo, generale, in un anno) si è fatta richiesta tra l'altro di :
riduzione dei prezzi dei prodotti petroliferi,
Sospensione, per un anno, delle esportazioni di prodotti ittici e forestali.
Domiciliazione in Guinea dei capitali delle società minerarie e degli operatori economici,
La fine della repressione poliziesca nei confronti dei trasportatori,
La promozione al lavoro dei giovani.
Se queste richieste hanno avuto oggi risposta affermativa da parte del presidente, così non è stato per quelle rimanenti:
Il ritorno in carcere di due fedelissimi di Contè, accusati e inprigionati per malversazione di fondi pubblici, ma rilasciati dopo 10 giorni, appunto, per ordine dello stesso Presidente,
L'insediamento di un governo di unità nazionale a largo consenso, per evitare lotte di potere in caso di morte dello stesso Contè, malato gravemente da tempo ed al potere dal 1984.
Proprio perchè non soddisfatti in tutte le richieste, i sindacati hanno detto NO, oggi, alla proposta di sospendere lo sciopero.


La Guinea Conakry è il paese con il più alto tasso di corruzione dell'Africa; conosciuto dai naviganti per la presenza di Pirati nelle sue acque è anche una nazione oppressa dal regime dittatoriale dello stesso Contè.
La paura di gravi disordini per la lotta al potere in caso di morte del presidente provoca timori sia tra la popolazione che nella comunità internazionale, che teme effetti "onda" (politico sociali e civili - profughi, per esempio -) sui paesi vicini, GUINEA BISSAU INCLUSA.
La situazione và perciò seguita con attenzione.
(fonti: MISNA - Peace REPORTER)