lunedì, gennaio 29, 2007

L'UGUAGLIANZA e L'AMICIZIA DEMOCRATICA

Scritto da Inacio Valentim
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"Secondo Remond Aron, l'immoralità democratica, nella prospettiva di Toqueville, consiste nel fatto dell'uguaglianza, nella democrazia, aver invertito il paradigma dei valori, visto che per l'uomo democratico, il valore economico è diventato principale e fondamentale. Quest'inversione dei valori ha contribuito all'apparizione dell'individualismo e dell'opportunismo. Per questo, dice Aron, "le società democratiche condurranno una tirannia assoluta o si manterranno politicamente libere". Questo accade perchè il grande problema non stà solo nelle istituzioni democratiche, ma nella natura umana stessa e nell'interpretazione che si da al senso della parola democrazia.
Nell'opinione di François Furet, citando Toqueville, "quello che crea più confusione negli spiriti è l'utilizzo che facciamo delle parole: Democrazia, istituzione democratica, governo democratico. In quanto non riusciamo a definirle chiaramente e non ci intendiamo sulla definizione, vivremo in una confusione di idee inestricabili, con grande vantaggio per demagoghi e despoti..."
L'allarme di Toqueville ha a che fare con il fatto che non sempre la parola è usata per il suo reale senso, e questo pregiudica la stessa democrazia, in quanto progetto e ideale da costruire.
Non si può limitare la democrazia semplicemente ad una prospettiva legislativa ed ancor meno a una prospettiva che segua l'impulso popolare, come fanno molte volte i populisti in nome della democrazia e della volontà del popolo.

Il principio democratico è strettamente legato alla libertà politica. Questa è quella sicurezza che l'individuo ha della sua opinione, in relazione al governo; sicurezza senza la quale la democrazia non avrebbe senso.

Autori come Manent difendono la tesi che la natura della democrazia moderna non è la politica, una volta che attacca tutto quello che era il presupposto dell'esistenza politica.
La democrazia moderna provoca una specie di disturbo, in quanto si mescola con le vecchie strutture, operando cambiamenti là dove nessun regime precedente è riuscito a far qualcosa.
Per questo, l'applicazione del principio di libertà politica è diventata una questione particolare di applicazione dell'indipendenza umana, visto che la libertà politica è in parte la conseguenza della necessità che gli uomini hanno di vivere insieme.
E' questa la necessità che obbliga gli uomini ad accettare il principio democratico, senza il quale non ci sarebbe libertà politica e, di conseguenza, la Democrazia.
La democrazia è perciò la conseguenza di una necessità umana.

Il problema democratico è tuttavia anche una questione di amicizia. La difficoltà dell'amicizia democratica risiede nel fatto che la democrazia non obbliga i suoi cittadini ad una vita di rispetto e amore per le istituzioni.
La Guinea Bissau vive adesso, con il caso "Carlos Gomes Junior", il paradigma del cittadino democratico davanti alle attuazioni delle istituzioni democratiche. L'uomo democratico è sopratutto preoccupato con la sua libertà e indipendenza che non con le cose pubbliche.
Eppure è solo accettando la libertà politica che gli uomini diventano amici, in democrazia, in quanto è in quest'ultima che essi accedono all" Humanum Commune" che li aiuta a dimenticare e supereare le convulsioni e gli impulsi dell'indipendenza assoluta ed il tentativo di trasformare l'uguaglianza formale in una uguaglianza reale.
La supposta buona volontà del Governo guineense in relazione a Carlos Gomes ed i buoni propositi comunicati dal rappresentante ONU in Bissau, sono una dimostrazione chiara che in democrazia non c'è uguaglianza reale, ma formale."