venerdì, marzo 12, 2010

INVASI DALLA DROGA. SU NUOVE ROTTE (GUINEA BISSAU INCLUSA)
STRALCIO DI ARTICOLO APPARSO SUL QUOTIDIANO CATTOLICO AVVENIRE

(...)"Repubblica Dominicana e Haiti.
Quest’ultima, in particolare, è stata a lungo – almeno fino all’inizio della missione di stabilizzazione dell’Onu, nel 2004 – il trampolino perfetto verso gli States per i grandi signori della droga. Le misure di sicurezza nell’isola erano inesistenti, l’autorità centrale debole e corrotta. Non esistevano – e tuttora non esistono – controlli del traffico aereo. I voli carichi di stupefacenti partivano dal Nord, a Cape Haitienne, nell’indifferenza dello Stato. Non che la via haitiana sia stata del tutto abbandonata. Fonti locali assicurano che, prima del sisma, tre "aerei-fantasma", cioè non registrati e con carico "riservato", decollavano ogni giorno diretti negli Usa.
Mentre quasi tutta la coca colombiana è destinata al Nord America, a rifornire l’Europa sono Perù – per la maggior parte, il 60-70 per cento – e Bolivia. Nel Vecchio Continente la polvere bianca arriva in aereo. Dai Caraibi o dal Cono Sud, approfittando dei frequenti collegamenti dovuti al boom turistico delle Antille o ai vincoli storico-culturali che legano Argentina, Uruguay, Brasile all’altra sponda dell’Atlantico. Una quantità via via maggiore di cocaina, inoltre, raggiunge i porti europei dall’Africa occidentale. I narcotrafficanti la trasportano qui via Brasile o Venezuela. Per poi caricarla sulle centinaia di "navi invisibili" che si dirigono verso le Canarie o Madeira. La "via africana" è quella che preoccupa di più l’Onu. Perché il narcotraffico tende a fagocitare i Paesi che attraversa. Devastandone il tessuto politico ed economico. È accaduto in America Centrale. Ora, la stessa catastrofe minaccia di ripetersi in Guinea Bissau, Capo Verde, Gambia."


Lucia Capuzzi

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Fonte: www.avvenire.it