UN PROGETTO CONTRO LA STRAGE DI GEMELLI IN GUINEA BISSAU
A Suzana a causa di povertà estrema e credenze ancestrali quando nascono due gemelli uno viene nutrito più dell'altro perché sopravviva. Ora un missionario del Pime lancia un progetto per salvarli entrambi
Nell’area rurale di Suzana in Guinea-Bissau (provincia di S.Domingos-Varela, al confine con il Sud del Senegal), quando nei villaggi si verificano parti gemellari, uno dei due nascituri viene regolarmente nutrito più scarsamente a vantaggio dell’altro. Questo avviene per assicurarsi che almeno uno dei due sopravviva e per scongiurare il rischio che nessuno dei due possa farcela. Lo si fa a motivo di credenze ancestrali e di circostanze sfavorevoli in cui, purtroppo, la madre non ha effettivamente i mezzi sufficienti per nutrirsi in maniera adeguata.
È proprio per contrastare questo stato di cose e sostenere le famiglie - che, comunque, dimostrano un grande desiderio nel volere la sopravvivenza di entrambi i gemelli - che è nato un progetto alla Missione di Suzana. L'idea è quella di un Centro di recupero nutrizionale per i gemelli (e anche per gli orfani). A promuovere l'iniziativa è padre Franco Beati, missionario del Pime. Un gesto semplice, che promuove in maniera molto concreta la difesa della vita. La suora e le levatrici del centro distribuiscono alimenti come latte in polvere, riso, zucchero, olio.
«Noi lavoriamo - si legge nella scheda di presentazione del progetto - per contrastare questo modo di agire nei confronti dei gemelli. E sappiamo che da parte delle famiglie vi è un desiderio grandissimo, seppure non manifestato, di volere la sopravvivenza di entrambi i gemelli».
Per maggiori informazioni sul progetto visitate il sito www.pimemilano.com
FONTE: WWW.MISSIONLINE.ORG
A Suzana a causa di povertà estrema e credenze ancestrali quando nascono due gemelli uno viene nutrito più dell'altro perché sopravviva. Ora un missionario del Pime lancia un progetto per salvarli entrambi
Nell’area rurale di Suzana in Guinea-Bissau (provincia di S.Domingos-Varela, al confine con il Sud del Senegal), quando nei villaggi si verificano parti gemellari, uno dei due nascituri viene regolarmente nutrito più scarsamente a vantaggio dell’altro. Questo avviene per assicurarsi che almeno uno dei due sopravviva e per scongiurare il rischio che nessuno dei due possa farcela. Lo si fa a motivo di credenze ancestrali e di circostanze sfavorevoli in cui, purtroppo, la madre non ha effettivamente i mezzi sufficienti per nutrirsi in maniera adeguata.
È proprio per contrastare questo stato di cose e sostenere le famiglie - che, comunque, dimostrano un grande desiderio nel volere la sopravvivenza di entrambi i gemelli - che è nato un progetto alla Missione di Suzana. L'idea è quella di un Centro di recupero nutrizionale per i gemelli (e anche per gli orfani). A promuovere l'iniziativa è padre Franco Beati, missionario del Pime. Un gesto semplice, che promuove in maniera molto concreta la difesa della vita. La suora e le levatrici del centro distribuiscono alimenti come latte in polvere, riso, zucchero, olio.
«Noi lavoriamo - si legge nella scheda di presentazione del progetto - per contrastare questo modo di agire nei confronti dei gemelli. E sappiamo che da parte delle famiglie vi è un desiderio grandissimo, seppure non manifestato, di volere la sopravvivenza di entrambi i gemelli».
Per maggiori informazioni sul progetto visitate il sito www.pimemilano.com
FONTE: WWW.MISSIONLINE.ORG
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