Riportiamo un articolo di Fabio Ariostino sul settimanale "Foggia&Foggia" (http://www.foggiaefoggia.com/news/dettaglio.asp?id=6861), sulla recente visita nella città pugliese di monsignor Camnate e il consolidamento della collaborazione con l'associazione foggiana Solidaunia.
Per costruire un futuro insieme
Bisogna investire sulle persone e sulla cultura. Incontro con monsignor Jose Camnate, vescovo di Bigene, in Guinea-Bissau
Per avere ulteriori informazioni sul progetto Mezzogiorno/Africa visitare il sito web
http://www.solidaunia.it/
Per costruire un futuro insieme
Bisogna investire sulle persone e sulla cultura. Incontro con monsignor Jose Camnate, vescovo di Bigene, in Guinea-Bissau
'Questo gemellaggio é molto importante perchè conferma un impegno a lungo termine tra le nostre due chiese, per camminare insieme.' Sono le parole di monsignor Jose Camnate, vescovo di Bigene in Guinea-Bissau, ospite venerdí 28 settembre, presso la sede della Fondazione Banca del Monte.Motivo della visita é il consolidamento di un progetto umanitario promosso dall´associazione foggiana Solidaunia, presieduta da Antonio Scopelliti, aggiudicatasi il bando del 2006 per la cooperazione internazionale, indetto dalla Fondazione.Il progetto Mezzogiorno/Africa é basato sulla zootecnia e precisamente sulla suinocoltura: obiettivo é la realizzazione di una porcilaia da sola sufficiente al sostentamento di un intero villaggio. In questo modo si mira ad ottenere un miglioramento della cultura agricola locale, ma anche di quella alimentare e sanitaria: la Guinea-Bissau, infatti, ha il piú alto indice di mortalità materno-infantile dell´Africa occidentale e la popolazione (circa un milione e trecentocinquantamila abitanti) ha un alto tasso di denutrizione. 'La lettura che Solidaunia ha fatto della nostra realtà,' continua monsignor Camnate (in foto con Francesco Andretta) 'coincide con le nostre scelte pastorali: é necessario investire sulle persone e sulla cultura.' Jose Camnate, il primo vescovo locale della Guinea-Bissau, é anche responsabile della commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale che riunisce quattro stati africani: Senegal, Mauritania, Capo Verde e Guinea-Bissau. 'Ci sono importanti segni di cambiamento nella nostra terra: i giovani hanno sviluppato una loro idea sul futuro della nazione e desiderano impegnarsi per realizzarla; questo ha fatto aumentare il numero di Ong (Organizzazioni non governative, ndr.), ma anche di libere associazioni e cooperative.'La società della Guinea-Bissau é, per certi versi, di tipo matriarcale: 'Per moltissime famiglie l´unica fonte di sostentamento é costituita dal lavoro delle donne, ecco perchè é necessario facilitare l´accesso al microcredito.' Con un prestito di appena settanta dollari una donna di Bigene puó allestire un allevamento di conigli o galline, l´indispensabile per la propria famiglia: cifre che nella società occidentale sono irrisorie, ma che in Africa fanno la differenza tra vivere e morire.Poi la conversazione approda a temi piú delicati, come la pena di morte ed i conflitti religiosi: 'La pena di morte,' afferma monsignor Camnate, 'é stata abolita in gran parte dell´Africa occidentale e la Commissione Giustizia e Pace sta aiutando le popolazioni a conoscere i loro diritti fondamentali.' In Guinea-Bissau circa metà della popolazione é di fede animista (religione secondo cui ogni cosa o fenomeno dell´universo é dotata di anima, ritenuta divina, ndr.), immediatamente seguita da una folta rappresentanza di religione musulmana: 'La presenza dei cattolici é ben vista', conclude il vescovo 'per il grande impegno dei missionari a favore della popolazione; soprattutto le scuole cattoliche sono molto frequentate, anche da figli di genitori musulmani, sia per la qualità dell´istruzione, sia per i valori educativi che esse trasmettono.'
Per avere ulteriori informazioni sul progetto Mezzogiorno/Africa visitare il sito web
http://www.solidaunia.it/
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