sabato, agosto 04, 2007

"Il paese non può far fronte al narcotraffico"

Foto: Luc Gnago/Reuters


E' stata l'ammissione del presidente Nino Vieira, secondo cui il paese non ha i mezzi per contrastare l'aumento della criminalità degli ultimi tempi.
Il presidente dichiara che " ...data la fragilità delle strutture interne e la particolare morfologia del territorio nazionale, non ci sono obiettivi per contrastare la criminalità, raggiungibili con le sole risorse interne...".
Ammettendo che il problema del traffico di stupefacenti è la piaga più grande che affligge lo stato guineense, Nino Vieira lancia un appello alla comunità internazionale "...senza l'aiuto della comunità internazionale, il processo di stabilizzazione della pace è fortemente a rischio, con il pericolo di conflitti interni e di destabilizzazione dell'intera area...".
Anche la Chiesa cattolica locale manda un messaggio di ripudio a questa situazione, "Abbiamo alternative alle droghe. Una di queste sarà l'esplorazione intelligente e diligente delle nostre risorse. Non siamo un deserto inospitale, noi abbiamo una terra fertile, un mare ricco e un sottosuolo con una abbondante ricchezza...", ha detto il portavoce del vescovo di Bissau.
Intanto il ministro della giustizia Carmelita Pires ha presentato al governo un nuovo piano per combattere questa situazione e il suo collega Pedro Molato Milaco, ministro per la Riforma Amministrativa, la Funzione Pubblica e il Lavoro ha dichiarato durante una manifestazione che "...il governo deve far parte della soluzione del problema, deve impiegare mezzi e sforzi per punire i consumatori e arrestare i produttori e spacciatori...".

Ricordiamo che attualmente la Guinea Bissau è uno dei canali principali per la droga proveniente da Asia e America Latina e diretta in Europa e U.S.A.