venerdì, dicembre 11, 2009

UN POZZO DEDICATO A ILARIA A FAVORE Di CUBONGE in GUINEA BISSAU

Ilaria aveva 28 anni, lavorava in autogrill, a Lainate, al Villoresi, quello dove si passa, si prende un caffè, si va alla toelette e si tira diritto. Qualcuno forse l’avrà incontrata mille volte, magari senza conoscerla, e avrà incrociato i suoi occhi. Viveva a Busto Arsizio, da tre anni, con un marito marocchino, Abhrezzaim. Si volevano bene, ma poi qualcosa si ruppe. Il 10 agosto, era il 2007, la polizia li trovò morti, in casa. Lei aveva un cuscino sul viso, era sdraiata sul divano del soggiorno, lui si era impiccato. Prima di farla finita, aveva tentato di soffocarla, poi l’aveva colpita con un martello in testa: morta sul colpo. «Lui non accettava la separazione» dicono.
Al nome di Ilaria Cattorini, da ieri, è legato quello dell’associazione Franco Sormanni, la sezione di Varese, per la precisione. E’ una onlus, fondata nell’ambiente della Filcams, i lavoratori del commercio, supermercati e affini; fanno progetti all’estero, e anche un pozzo, una sorgente d’acqua, che da qualche tempo disseta i bambini, a Cubonge, un villaggio nella Guinea Bissau, realizzato con l’associazione “A.B.C. Solidarietà e Pace”. Anche quel pozzo, ora, è dedicato a Ilaria. Sulla pietra, c’è scritto: «La tua bontà oggi, realizza il tuo sogno di sempre». La targa è bianca, la scritta è nera: « Parlando con alcuni compagni – spiega Lucia Anile sindacalista varesina della segreteria nazionale della Filmacs - venni a sapere che tra i tanti sogni che Ilaria voleva realizzare, ne aveva uno a cui teneva in modo particolare, quello di poter donare un pozzo d’acqua a dei bambini africani». Fu la mamma, Giovanna, a insistere. Sua figlia aveva preso a cuore i problemi dell’Africa, le piaceva l’idea che un pozzo desse da bere a chi non ce l’aveva. Lavorava all’autogrill, ma guardava più lontano.

Fonte: www.varesenews.it