martedì, luglio 15, 2008

Il Sindacato Nazionale dei Lavoratori della Guinea Bissau (UNGT), il più grande gruppo sindacale del paese, ha accusato il governo della Guinea di aver superato i limiti "umanamente accettabile" con l'aumento dei prezzi dei beni di consumo, senza un aumento delle retribuzioni.
"L'esecutivo è stato costretto sotto la pressione di alcuni gruppi economici, ad aumentare i prezzi dei combustibili e del riso (...) senza che, una sola volta aver annunciato la sua intenzione di un aumento salariale, raggiungendo limiti umanamente inaccettabili", si legge nel comunicato sindacale.
"Questa situazione sta iniziando ad avere un effetto negativo sull’ondata di sfratti per mancato pagamento del canone di locazione da casa, le difficoltà di tenere i bambini a scuola e la capacità di trovare i soldi per un pasto giornaliero", denuncia il sindacato.
Il comunicato pone l’attenzione anche sulla difficile situazione delle attuali scorte di riso nel paese, stimate a circa 15 mila tonnellate, sottolineando che è una quantità che "da sola riesce a coprire il consumo fino alla fine del mese di luglio e, come è stato ultimamente, le nuove importazioni potrebbero significare nuovi prezzi". In Guinea Bissau, in un mese e mezzo è stato l'aumento dei prezzi di vari prodotti, compreso il carburante, i trasporti e il riso, la dieta di base della Guinea. All'inizio del luglio, il governo ha aumentato il prezzo del riso: un sacchetto di 50 kg che era venduto a 14.500 franchi (circa 22 euro) costa ora 17500 franchi CFA (26 euro). Tuttavia, gli operatori non sono tenuti ad ottemperare all’ordinanza del governo e sono in vendita anche sacchi di 50 kg di riso per 22 mila franchi CFA (33 euro). Il salario minimo in Guinea Bissau è di circa 15 mila franchi CFA (22 euro) e la media è di circa 30 mila franchi CFA (44 euro).
Fonte: lusa e Visao