venerdì, maggio 11, 2007

BREVISSIME

1) Il Primo Ministro della Guinea Bissau, Martino N’Dafa Cabi, ha proibito oggi i rimborsi spesa per viaggi e riparazione delle autovetture dei Ministeri, Segreterie di Stato ed altre istituzioni pubbliche, senza l’autorizzazione del Ministero delle Finanze del Paese.

“ E’ espressamente vietato ai Ministeri, Segreterie di Stato, istituzioni autonome ed al personale dell’amministrazione pubblica, qualsiasi spesa, tipo viaggi, agevolazioni finanziarie, acquisto e riparazioni di autovetture, beni immobili e mobili, senza che tali spese siano state preventivamente approvate dal Ministero delle Finanze”, rivela un comunicato.

Il provvedimento mira ad equilibrare le disponibilità di fondi con le spese pubbliche dello Stato, in modo da salvaguardare la credibilità del Governo guineense, sempre bisognoso dell’appoggio economico da parte dei donatori, per potersi sviluppare. Inoltre la misura, pretende che il governo riesca ad onorare i suoi impegni ed obblighi finanziari.

2) L’Unione Europea ed il governo della Guinea Bissau hanno siglato oggi due convenzioni di finanziamento nelle aree della gestione della Biodiversità della zona costiera guineense e delle risorse naturali, considerate fondamentali per lo sviluppo sostenibile del paese. Queste convenzioni mirano a preservare gli ecosistemi più vulnerabili nelle zone di frontiera tra la Guinea Bissau e la Guinea Conakry, nelle zone bagnate dai fiumi Corubal, Cogon e Nunez.

Parte di una delle due convenzioni mira al finanziamento di iniziative a favore di uno sviluppo socio economico durevole, a favore delle comunità residenti nelle zone protette, in particolar modo della popolazione Bijagos, con l’obbiettivo di fornire a queste, stili di vita alternativi a quelle pratiche che, in alcuni casi, possono essere pregiudizievoli in termini di conservazione delle risorse naturali, e permettendo invece il mantenimento di ecosistemi e specie viventi.

Anche il Ministro delle Finanze Bissau Guineense ha affermato che la forte pressione esercitata sulle risorse costiere e marittime, dall’ 80% della popolazione, che vive sulle coste, necessita di un piano di gestione durevole nel tempo; piano che ad oggi non esiste, con il rischio di mettere in serio pericolo l’ambiente in cui le persone vivono.